Da vedere in DVD: “Le cose che verranno” di Mia Hansen-Løve

Pubblicato il 10 Gennaio 2019 in Outdoor Cinema
Le cose che verranno

Sceneggiatura Mia Hansen-Løve Cast Isabelle Hupper (Nathalie Chazeaux) André Marcon (Heinz Chazeaux) Roman Kolinka (Fabien) Édith Scob (Yvette) Sarah Lépicard (Chloë) Solal Forte (Johan) Elise Lhomeau (Elsa) Lionel Dry (Hugo) genere drammatico produzione Francia 2016 durata 100 min

 

Si può fare un film reazionario attingendo a piene mani dal miglior repertorio del pensiero progressista? Incredibile, ma vero, la risposta è sì e il titolo dell’impresa è proprio Le cose che verranno. Con una Isabelle Hupper, un tempo nota alle cronache per le sue posizioni di sinistra e le battaglie femministe, nell’ennesimo, stanco ruolo di donna agée inacidita (a non essere politicamente corretti bisognerebbe dire: vecchia stronza). Ma torniamo al miracolo riuscito alla Hansen-Løve di voltare la frittata dei vari Rousseau, Pascal, Jankélévitch e persino del menestrello americano Woody Gutrie (tutti citati esplicitamente, con testi, frasi, riferimenti o canzoni) e trasformarla in un omaggio al reazionario Chateaubriand non a caso posto a esergo del film con una sequenza altrimenti incomprensibile. Le cose che verrannoAmbientato sugli ultimi fuochi dell’era Sarkozy (anche l’ex presidente viene omaggiato di una citazione televisiva), può forse apparire un film “macroniano”. Ebbene sì, potremmo anche definirlo in questo modo. Alla faccia di chi ha creduto o crede che Emmanuel Macron sia il nuovo che avanza mentre in realtà è il vecchio che non se ne è mai andato. Così come la protagonista, insegnante di filosofia, ex sessantottina da tempo riconvertita all’ancien régime: «Sono troppo vecchia per essere radicale». Ipse dixit. Traballanti anche gli altri personaggi, dal marito e collega Heinz, un borghese tanto piccolo da permettersi persino… una relazione extraconiugale, alla madre Yvette, pazzoide e narcisa. Se poi aggiungiamo il fastidioso, continuo fluttuare della macchina da presa perennemente all’inseguimento della fonte dei dialoghi nell’inquadratura, completiamo il quadro di un film all’apparenza algido e intellettuale (così è infatti stato preso dalle signorine-grandi-firme dei giornaloni), nella sostanza molto convenzionale e banalotto. Infine, tiratina d’orecchie per Claudia Bedogni, anima di Satine Film. Bravissima a scovare in giro per il mondo film che anziché nelle sale passerebbero in cavalleria, ma che ha messo in distribuzione questo dvd con solo la versione doppiata nel menu. Così non abbiamo avuto neppure la magra consolazione di sentir recitare la Hupper nella sua lingua e con la sua voce. Inoltre doppiare costa più che sottotitolare. Perché buttare i soldi?

 

E allora perché vederlo?

Per mettersi nei panni di chi ha votato Macron e si è ritrovato i gilet gialli.

Le cose che verranno


SCELTO PER VOI

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