È questo il settimo anno che, inesorabilmente, torno a proporvi musica, musica e ancora musica come regalo di Natale ideale (è non starò a ripetervi il perché …). Musica classica, da quella che è nell’orecchio di tutti, ascoltatori distratti o appassionati musicofili alla ricerca di compositori dimenticati e di inedite prassi esecutive, a quella propizia a sedurre i giovani alla musica “seria” o a sorprendere i Grey Panthers con un repertorio contemporaneo che si nutre dei suoni del passato. Lasciandosi travolgere dalle novità o rievocando i più singolari successi dell’anno che sta per terminare, senza escludere qualche rapida e imprevedibile incursione nel jazz e nella canzone, con i loro frequenti incroci con il classico.
Buon ascolto e Buon Natale, con tanti auguri per un 2020 pieno di musica.
Beatrice Rana
Ravel: Miroir, La Valse – Stravinsky: Petrushka, The Firebird – Beatrice Rana: pianoforte – Warner Classic (72’17)
Ancora una volta, come due anni fa, apro questa lista con un geniale, luminosissimo cd di Beatrice Rana, la giovane pianista che per quelle sue Variazioni Goldberg fu nominata Young Artist of the Year ai Gramophone Awards.
In un programma che Beatrice ha definito “uno specchio che riflette un’epoca di crisi e rinnovamento” sono riunite due composizioni di Maurice Ravel, Miroir e La Valse (quest’ultima nella trascrizione dello stesso Ravel), e due di Igor Stravinsky, Petrushka e L’uccello di fuoco (trascritto, questo, da Guido Agosti, di cui potrete ascoltare, qui di seguito, la Danza Infernale in un video girato a Lecce, città natale della pianista).
Tutto il variegato splendore dell’orchestrazione originale di Stravinsky e la la sua travolgente dinamica sono nell’interpretazione di Beatrice (peraltro egregiamente registrata …) che dà ancora una volta prova di singolare fantasia ed inventività, e di tutta la poetica visionaria necessaria a illuminare i capolavori di Ravel.
Stravinsky: The Firebird, Danse Infernale
J.S. Bach
Sonatas for viola da gamba and harpsichord – Antoine Tamestit: viola, Masato Suzuki: clavicembalo – Harmonia Mundi (44’40)
Johann Sebastian Bach
Complete Violoncello Suites -Emmanuelle Bertrand: violoncello barocco – Harmonia Mundi (134’24)
È Harmonia Mundi che in questo scorso anno ha publicato le più sensazionali edizioni di musiche di Johann Sebastian Bach. Dall’integrale delle sue composizioni per organo e clavicembalo nell’interpretazione di Benjamin Alard – un’impresa che durerà qualche anno, di cui ho a lungo parlato in queste pagine, ora arrivata al secondo volume, e che sarà certamente in testa nelle prossime liste natalizie – a queste due recenti uscite.
Le Sonate per viola da gamba e clavicembalo e le Suites per violoncello solo sono certamente tra i massimi vertici del repertorio per questi strumenti – e, nel caso delle Sonate anche degli strumenti per i quali sono state trascritte: la viola ed il violoncello.
Ed è appunto una trascrizione che qui vi segnalo, quella interpretata dal massimo virtuoso della viola Antoine Tamestit, che, avendo già completato l’esplorazione dei rari capolavori dedicati al suo strumento, ci propone ora questa splendida versione delle 3 Sonate, accompagnato al clavicembalo da Masato Suzuki, direttore del Bach Collegium Japan. La trascrizione dell’Aria “Ergieße dich reichlich” dalla cantata BWV 5 completa il programma.
Poi Suites per violoncello solo di quella grade interprete, rivelata al gran pubblico nel 2002 dalle Vittorie della Musica, che è Emmanuelle Bertrand. L’ho conosciuta ed ammirata in questi anni attraverso le sue affascinanti registrazioni di musica moderna e contemporanea, e mi domandavo quando si sarebbe decisa ad affrontare i capolavori di Bach.
È cosa fatta: l’incontro con un strumento eccezionale, realizzato dal liutaio veneziano Carlo Tononi nel 1730, dalla sonorità profonda e generosa, ha fatto comprendere ad Emmanuelle che il momento era venuto, ed il risultato non fa rimpiangere l’attesa.
Emmanuelle Bertrand:
Noëls français
Daniel Meylan, Orgue de la basilique de Saint Maximin – Hortus (72’)
Non ho una grande passione per la musica – ed i dischi – specificamente natalizi, ma le eccezioni esistono e questa è la buona occasione per parlarne.
Il Noël (Natale) è un tipo particolare di composizione di origine popolare – nel senso nobile del termine – che nelle versioni dei grandi autori francesi del ‘700 ebbe altresì applicazioni para-liturgiche. L’organista Daniel Meylan ha scelto 13 di questi Noëls, particolarmente pittoreschi e descrittivi, tutti in qualche modo legati alle scene pastorali del presepe, e ce li presenta nelle splendide e coloratissime sonorità dello storico strumento della basilica di Saint Maximin (Var).
La musica di Dandrieu, Corrette, Daquin e Balbastre rallegrerà con qualche sfumatura di spiritualità queste feste ormai inesorabilmente profane, e non sarete obbligati, alla fine, a metterla alla spazzatura, come l’albero, o nasconderla in un cassetto come gli altri accessori.
Sollazzo Ensemble
En seumeillant – Rêves et visions au Moyen -Âge – Sollazzo Ensemble – Ambronay (62’34)
Leuven Chansonnier
Sollazzo Ensemble – Ambronay/Passacaille (62’02)
Non so quanti siano, tra i vostri amici, gli appassionati di musica medievale, né se essi si manifestino come tali, ma ecco due cd destinati a suscitare nuovi interessi se non passioni. Proposti da Ambronay – che oltre ad organizzare da circa 40 anni il più noto ed autorevole festival di musica antica (quest’anno ha ospitato il Coro e Orchestra Ghislieri di Pavia), più incontri, residenze etc., cura anche la registrazione e l’edizione di una preziosa collezione discografica. Due cd ideali per scoprire una musica che, avvolta in cortine ed atmosfere apparentemente monotematiche, cela tesori di ricercate mistiche elevazioni ed traccia austere architetture vocali e strumentali accanto alle evocazioni dei suoni della natura e senza tralasciare i canti di ubriachi.
Protagonista è il giovane ed entusiasta Sollazzo Ensemble, in un cd tutt’altro che sonnolento – malgrado il titolo – dedicato ai sogni ed alle visione del Medioevo, e nel Canzoniere di Louvain (dal nome della celebre università belga ove è conservato il manoscritto), un volumetto trovato qualche anno fa nel deposito di un rigattiere, che raccoglie tesori della musica franco-fiamminga del ‘400, dodici dei quali assolutamente sconosciuti.
Il megli’è pur tacere – Niccolò da Perugia (XIV secolo)
Domenico Scarlatti
Mandolin Sonatas – Pizzicar Galante: Anna Schivazappa: mandolino, Ronald Martin Alonso: viola da gamba, Daniel de Morais: tiorba, chitarra, Fabio Antonio Falcone: clavicembalo – Arcana (60’12)
In giugno ho parlato di questa deliziosa registrazione che Anna Schivazappa ha dedicato a quegli insospettati gioielli della musica del primo settecento che sono le Sonate di Domenico Scarlatti per mandolino e clavicembalo. Un regalo ideale per sorprendere chi ama la musica barocca facendogli riscoprire gli inconfondibili arabeschi di queste rapide, eleganti composizioni, alla nuova luce delle argute, piccanti sonorità del mandolino.
E l’occasione per rivedere il bellissimo video che Luca Marconato ha dedicato a queste Sonate ed ai loro interpreti.
Florilège Baroque
Ensemble Amarillis, Éloïse Gaillard – Evidence (81’04 + 65’53)
Sono, di solito, diffidente nei confronti dei cd antologici, ma felice quando mi capita di ascoltare, e quando posso presentarvi, qualche luminosa eccezione. Come questo Florilegio Barocco (in due ben nutriti cd) che Ensemble Amarillis e la sua direttrice artistica e sublime flautista Éloïse Gaillard hanno concepito e presentano per celebrare i 25 anni dell’ensemble.
Più che un’antologia di musiche barocche, si tratta qui di un’affascinante collana di fiori musicali, dai più noti e gloriosi – Vivaldi e J.S. Bach, Handel, Purcell e Rameau – alle rarità, come La Didone delirante di Scarlatti (Alessandro), associata al suo Concerto per flauto, due violini e basso o La couronne de fleurs che Charpentier compose su un testo di Molière.
Un viaggio per l’Europa barocca accompagnato dalle voci virtuose di Stéphanie d’Oustrac, Patricia Petitbon e Mathias Vidal.
Un programma per sedurre e iniziare al barocco i più reticenti.
Venetian Violoncello Sonatas
Under the Shade of Vivaldi – Gaetano Nasillo e Sara Bennici: violoncello, Anna Fontana: clavicembalo, Evangelina Mascardi: tiorba – Arcana (77’24)
E, continuando con le antologie, vi segnalo quella che Gaetano Nasillo, esploratore appassionato dei labirinti del barocco, ha dedicato alle Sonate che i compositori veneziani di qui tempi hanno dedicato al suo strumento, il violoncello.
All’ombra di Vivaldi, è il titolo del cd, ed è veramente Vivaldi – con la sua Sonata in Si bemolle. magg. RV46 – il sole che illumina questo policromo giardino nel quale compositori poco noti come Benedetto Marcello et Giovanni Benedetto Platti accompagnano quelli del tutto dimenticati: Girolamo Bassani, Diogenio Bigaglia, Antonio Martinelli, Antonio Vandini et Michele Stratico. Niente di vertiginoso, ma una musica di grande qualità nella sua gradevole semplicità.
Il tutto accompagnato dal clavicembalo di Anna Fontana, dal violoncello di Sara Bennici e dall’incantevole, angelica e felina, tiorba di Evangelina Mascardi.
Quattro violini a Venezia
Gabrieli, Marini, Fontana, Castello, Cavalli, Uccellini, Buonamente – Clematis – Ricercar (64’35)
Ancora Venezia, a completar la triade di antologie barocche, con questa bella raccolta di composizioni per molteplici violini solisti, un genere che abbonda nella produzione musicale veneziana del ‘600, anche se essa è più conosciuta per le sue opere vocali.
Sonate, Sinfonie o Canzoni che fanno dialogare, in soave accordo, in dinamico contrasto o in eco tre o quattro violini, intitolandosi in maniera sovente bizzarra, come la Sonata Quarta Per Sonar Con Due Corde di Biagio Marini o ancora, sempre di Marini, il Capriccio Per Sonare Il Violino Con Tre Corde A Modo Di Lira.
Con raffinato virtuosismo ed entusiastica partecipazione, l’ensemble Clematis percorre le movimentate calli del seducente programma.
Chopin
Nocturnes – Bruno Rigutto: pianoforte – Aparté (56’01 + 48’33)
Mi rendo conto che, in questo elenco di suggerimenti e consigli, tendo a negligere il genere romantico privilegiando il barocco o le musiche di epoche a noi più prossime, se non contemporanee. Rimedio immediatamente segnalandovi questa singolare edizione dei Notturni di Frederic Chopin curata da Bruno Rigutto. 40 anni separano questi due cd dai memorabili Notturni che il pianista registrò per la EMI, tutta una vita passata in intimo colloquio con la musica del grande romantico, nel continuo approfondimento delle sfumature della dinamica e del fraseggio, evolvendo in atmosfere sempre più ispirate ed fascinose.
Rigutto ha scelto di adottare per questa edizione l’ordine cronologico originale di composizione. Splendido strumento e registrazione magistrale che rendono vive e vibranti le luci e le ombre evocate dall’interprete.
Brahms
Clarinet Sonatas & Trio – Pascal Moragués: clarinetto, Frank Braley: pianoforte, Christian Poltera: violoncello – Indésens (67’50)
Ancora tre capolavori del repertorio romantico per strumenti a fiato, opere dell’avanzata maturità di Johannes Brahms, nate dal felice incontro del compositore con il clarinettista virtuoso Richard Mühlfeld alla corte di Meiningen. Tutta la dolorosa ma serena malinconia, la tenerezza ed il rattenuto romanticismo della maturità di Brahms sono in questa musica (le due Sonate op. 120 sono le sue ultime composizioni, marcate dal classicismo della forma e dalla ricchezza tematica e ritmica).
Esemplare l’interpretazione di Pascal Moragués, uno dei più gloriosi rappresentanti della scuola francese – che da anni Indésens si applica a sostenere e promuovere – e dei suoi complici.
Trio Bohème
The Season – Calliope (67’48)
Con leggerezza ed eleganza il Trio Bohème – Lev Maslovsky al violino, Igor Kiritchenko al violoncello e Jasmina Kulaglich al pianoforte – uno splendido Opus 102 di Stephen Paulello – esplora un repertorio inusuale, poco frequentato pur se opera di compositori conosciutissimi che in epoche e con intenzioni diverse hanno dedicato la loro musica allo scorrere delle stagioni. Quelle di Tchaikovsky – 12 brevi composizioni, intitolate ai mesi dell’anno, originariamente scritte per pianoforte, qui nella trascrizione per trio di Alexander Goedicke – e le Four Season of Buenos Aires di Astor Piazzolla.
Un regalo per bene-augurare in musica lo scorrere del tempo nel prossimo anno.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=dnkA2YcsydY
Renouveau
Debussy / Fauré / Hahn / Satie / Séverac – Duo Varnerin – Muso
Un regalo prezioso e delicato questo cd che raccoglie alcune icone della melodia francese a cavallo tra due secoli in una raffinata trascrizione che affida alla chitarra il ruolo dell’accompagnamento. Protagonisti i Varnerin, Stéphanie e Mathieu (autore della maggior parte delle trascrizioni), fratello e sorella che si ritrovano per animare delle loro affinità un programma che riunisce le composizioni più tradizionalmente rappresentative di una corrente alternativa al wagnerismo trionfante in Europa, con alcune evasioni meno impegnate, come il Vaudeville des bateliers de Saint Cloud di Déodat de Séverac e La Diva de l’Empire di Eric Satie.
Tra i numerosi brani vocali, un gioiello sottratto all’oblio come la Berceuse in La maggiore per chitarra solista dai 24 Pièces en style libre di Louis Vierne, organista e compositore francese della fine dell’800.
Prokofiev
Complete Original Works for Violin & Piano – Kristi Gjezi: violino, Louis Lance: pianoforte – Paraty (64’06)
Shostakovich
Complete Chamber Music for Pianoforte and Strings -DSCH – Shostakovich Ensemble – Paraty (71’36 + 78’45)
Due preziose edizioni, indispensabili per gli appassionati di musica da camera. Dei 2 cd dello Shostakovich ho già parlato in settembre, con tutto l’entusiasmo che essi meritano. Aggiungo ora il prezioso e raro cd dedicato alle composizioni per violino e pianoforte di Sergei Prokofiev. Tutta la grazia e la leggerezza delle 5 Melodie op.35 bis, concepite all’origine come “Canti senza parole” all’intenzione del soprano russa Nina Koshets e trascritte 5 anni dopo per il violino dallo stesso Prokofiev, poi la Sonata n°1, in fa min. – la sola composta originariamente per il violino – e la n°2, in Re magg., trascritta dall’originale per flauto dietro il suggerimento di David Oistrakh
Kristi Gjezi e Louis Lance sono interpreti impegnati e sopratutto attenti ad evocare le sottili atmosfere e l’alternarsi delle audaci armonie con una saggezza quasi classica.
Alexandra Luiceanu
Matriochka – Alexandra Luiceanu: arpa – Evidence (59’07)
All’immagine della famosa pupazza russa che nasconde nel suo colorato ventre innumerevoli repliche di se stessa e che da il nome a questo molteplice cd, il suo programma – basato in gran parte su musiche di compositori russi dell’800 – rinnova la sorpresa con il succedersi dei brani (che non hanno, tuttavia, niente a che vedere l’uno con l’altro).
L’arpa magicamente evocativa di Alexandra Luiceanu – che ha, tra l’altro, curato le trascrizioni di alcune delle opere presentate – rifugge dal repertorio più noto, tradizionalmente logorato dai soporiferi arpeggi, ed offre preziose occasioni ad un delicato virtuosismo, morbido e sinuoso, nell’incontro con composizioni come la Fantasia su l’Eugenio Onegin di Tchaikovsky o quella sul Faust di Gounod.
Remember me, my dear
Jan Garbarek: sax soprano, The Hilliard Ensemble – ECM New Series (74′)
L’ultima manifestazione di uno dei più singolari incontri musicali, dalla fine dello scorso secolo a questi primi anni del 2000, quello del sassofonista norvegese Jan Garbarek con il quartetto vocale inglese The Hilliard Ensemble. Questa improbabile associazione ha generato memorabili registrazioni di musiche che spaziano dal medioevo di Perotinus e Hildegard von Bingen alla sconvolgente modernità di Komitas e Arvo Pärt.
Remember me, my dear (Non dimenticarmi, mio diletto) raccoglie una summa di queste creazioni che trascendono le composizioni che le hanno generate, esplorando sonorità di una bellezza intensa e sorprendente.
Un regalo che coniuga misticismo e spiritualità, evocando sconosciute cosmogonie.
100 years of Iranian Piano Music
Sheherazade, by Alireza Mashayekhi – Layla Ramezan: pianoforte, Kelvin Chemirani: zarb & santur, Djamchid Chemirani: narratore – Paraty (59’55)
Un cd esotico e inquietante. Introdotta dal rullo del zarb (o tombak, strumento persiano a percussione, ad eccitazione digitale) e talvolta da improvvisazioni al santur (strumento simile al salterio) la voce di Djamchid Chemirani – che racconta di Sheherazade e delle sue molteplici notti (in iraniano, ma un riassunto è, fortunatamente, presente nel libretto che accompagna il cd) – ci introduce all’ascolto delle composizioni di Alireza Mashayekhi.
Questo 2° volume dell’ambizioso programma che la pianista Layla Ramezan dedica alla musica iraniana contemporanea per pianoforte evoca e ci fa scoprire un mondo di suoni che sorprende e fa sognare. Un regalo insolito per amici musicofili esotici ed esigenti.
Les BonBecs
Big Bang – Klarthe (46′)
E, finalmente, per concludere questa lista, certamente non esaustiva, la frivolezza ed il buon umore di un ensemble virtuoso ed insolito già dalla scelta degli strumenti: clarinetti di tutte le taglie, sino al corno di bassetto (caro a Wolfgang Amadeus) sostenuti nelle loro follie da batteria e percussioni.
Ed il repertorio è delirante, dalla bossa nova dei Cornichons (cetriolini) a Lascia ch’io pianga di Handel, e da Over the rainbow (ricordate Il Mago di Oz ?) all’Ouverture del Barbiere di Siviglia.
I BonBecs (caramelle, in francese, con un’allusione al “bec”, imboccatura del clarinetto), formato più di vent’anni fa da studenti del Conservatoire National di Parigi, porta in giro per tutto il mondo il suo spettacolo in cui la musica si associa al mimo ed alla danza, accolto dai luoghi consacrati alla musica classica, come il Festival di Avignone o la Salle Cortot a Parigi. In questo divertentissimo cd sono riuniti alcuni dei suoi più gloriosi successi.