Earth Day: per ripulire la Terra non basta un giorno solo

Pubblicato il 23 Aprile 2019 in , da Margherita Corti

LEarth Day, la Giornata della Terra, festeggiata lo scorso 22 aprile in tutto il mondo, affonda le sue radici nel movimento ambientalista americano degli anni ’60. Nel 1969, a seguito di una fuoriuscita di petrolio da un pozzo a Santa Barbara in California, disastrosa per l’ambiente e letale per la fauna locale, venne sostenuta l’idea di creare una giornata per promuovere e preservare la bellezza e le risorse che la natura ci offre. Tutti abbiamo infatti diritto a un ambiente sano, in equilibrio e sostenibile. Con lo sviluppo delle tecnologie l’evento è divenuto sempre più di scala mondiale tant’è che, per festeggiare il ventesimo anniversario dell’iniziativa, un team di alpinisti statunitensi, sovietici e cinesi costituì una spedizione per scalare il monte Everest. Tutto il mondo era collegato via satellite quando il team riuscì a portare giù dalla montagna più alta del mondo più di 2 tonnellate di rifiuti abbandonati da chi li aveva preceduti.

Quest’anno il nostro Pianeta è stato festeggiato in 193 Paesi diversi, tra cui l’Italia. Earth Day Italia propone infatti numerosissimi eventi sparsi per tutto lo stivale. Lo scopo è quello di stimolare il pubblico a uno stile di vita più sostenibile tramite la diffusione di pratiche sempre più green. Ad esempio al Villaggio per la Terra, al Pincio di Roma, per un’intera settimana ci sono stati spettacoli, dibattiti, mostre e concerti. Non sono solo gli ambientalisti della Capitale a essersi mossi: numerose attività hanno coinvolto Napoli, Milano, Foggia, Pesaro, Sassari, Palermo, Messina e tante altre. Eè bene inserire tra i propri siti preferiti anche sito internet di Earth Day Italia.

L’attenzione e la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali stanno aumentando sempre più coinvolgendo gran parte della popolazione e personaggi influenti del mondo dello spettacolo. Non è da sottovalutare infatti il grande impegno della Fondazione gestista da Leonardo Di Caprio, che promuove decine di cause a favore della Natura a partire dal 2010, quando donò un milione di dollari al WWF per la salvaguardia delle tigri e del loro habitat. Grazie al suo aiuto in Nepal, da sole 198 nel 2013, nel 2018 le tigri risultano essere 235.

Si inizia seriamente a parlare di Green Generation, ovvero una generazione che guarda al suo futuro in maniera sostenibile. Non è un caso che lo scorso venerdì 19 aprile, sulla scia del #FridayForFuture, 20 mila studenti provenienti da tutta Italia abbiano saltato scuola e si siano radunati al centro di Roma, in Piazza del Popolo per protestare contro le mancate azioni dei Governi nei confronti dei cambiamenti climatici. A loro si è unita Greta Thunberg in persona, il cuore e il motore di questo movimento.

Non limitiamoci però al solo Earth Day, cerchiamo di rispettare sempre il Pianeta, soprattutto se questa estate vogliamo goderci le nostre spiaggeI dati presentati dal rapporto Beach Litter di Legambiente del 2018 non sono di certo rincuoranti. Difatti nelle 78 spiagge monitorate sono stati ritrovati una media di 620 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia lineare campionata (vale a dire poco più di 6 rifiuti per ogni metro di spiaggia!). Penso non ci sia neanche bisogno di dire che l’80% di ciò che è stato trovato era composto da materiali in plastica.

Finalmente contro i rifiuti si stanno muovendo anche le istituzioni. In Puglia nasce il Fishing for Litter, iniziativa volta ad incentivare la raccolta differenziata in tutto il territorio, ma soprattutto un progetto sperimentale basato sull’attività di fishing for litter: i pescatori avranno quindi la possibilità di riportare a terra i rifiuti pescati accidentalmente durante le loro attività senza andare incontro a sanzioni. In questo modo si potrà monitorare non solo la tipologia di rifiuti presenti nei nostri mari, ma anche la loro provenienza (da imbarcazioni, da scarichi, da attività portuali, …).

Ci vuole un secondo per raccogliere un sacchetto o una bottiglietta di plastica o un qualsivoglia rifiuto da terra che, se lasciato abbandonato, potrebbe rimanere nell’ambiente anche più di 500 anni (vita media stimata per una bottiglia in plastica).

Ecco la mia foto del #trashtagchallenge, aspetto anche le vostre!