Germania, la sorte dei vinti – Cielo senza stelle di Helmut Kaütner, 1955

Pubblicato il 6 Maggio 2024 in
Cielo senza stelle

È uno dei pochi film che parlano della spartizione del territorio tedesco da parte delle potenze vincitrici seguita alla Seconda Guerra Mondiale. Ossia alla divisione, destinata a durare 44 anni, tra Germania Ovest, inserita nella sfera d’influenza occidentale nonché paese fondatore della Cee (futura Unione Europea), e Germania Est (Ddr), satellite del blocco sovietico-comunista. Pretesto narrativo sono le vicende personali dell’operaia Anna Kaminski e di Carl Altmann, «membro del corpo autonomo della polizia di frontiera». È un’impersonale voce off (fuori campo) che all’inizio del film inquadra tempi, luoghi e personaggi: «In un paesino della Turingia [Germania centrale], nella tarda estate del 1952». Il narratore avverte inoltre che «la storia non è accaduta, ma potrebbe accadere ancora oggi» alludendo chiaramente al fatto che a 10 anni dalla cessazione delle ostilità non si era concluso l’elaborato processo di separazione e demarcazione dei nuovi confini. Che restavano, di fatto, ancora permeabili anche se, avverte sempre la voce, esisteva «una terra di nessuno dal mar Baltico alla Foresta Bavarese» sorvegliata da guardie armate. Ricordiamo per inciso che il più noto ed emblematico simbolo della divisione tedesca, ossia il Muro di Berlino, venne iniziato nel 1961, sei anni dopo questo film.

Cielo senza stelle

La lezione del neorealismo

Abbiamo accennato alla voce off che introduce il narrato mentre sullo schermo scorrono anodine immagini di fili spinati, sbarre, cartelli, binari interrotti o coperti di erbacce a rimarcare visivamente quanto esposto a parole. Questo elemento, unito al più generale taglio drammaturgico dato alla vicenda, dimostrano come il regista abbia voluto applicare nel suo film, e in modo non banale, la lezione del neorealismo italiano. Ossia gli stilemi di quella forma filmica che negli anni immediatamente precedenti aveva dato le prove migliori della propria estetica con opere come Germania anno zero (1948) di Rossellini, La terra trema (1948) di Visconti, Umberto D (1952) di De Sica-Zavattini e molte altre. Va inoltre sottolineato che l’industria cinematografica tedesca negli anni dell’immediato dopoguerra di fatto non esisteva più (solo 63 film prodotti in 17 anni) mentre il mercato della distribuzione nelle sale veniva colonizzato dalle major di Hollywwod con i loro prodotti di consumo. Bisognerà aspettare la metà degli anni ‘60 perché, sull’onda della nouvelle vague francese, anche in Germania si assista alla rinascita di uno spirito artistico cinematografico con il cosiddetto Nuovo Cinema Tedesco (Neuer Deutscher Film).

Cielo senza stelle

Segni dei tempi

Per tornare al film di Kaütner va rilevato come le vicende sentimentali di Anna e Carl facciano da catalizzatore per portare alla luce elementi di macrostoria ben più rilevanti. Come l’accenno al bombardamento di Dresda del febbraio 1945, due mesi prima della capitolazione tedesca. Gli storici sono ormai unanimi nell’affermare che si trattò di un’azione senza alcuno scopo strategico che non fosse il terrorizzare la popolazione civile. In totale assenza di obiettivi militari (ferrovie, depositi, armi…) il devastante bombardamento che rase al suolo la Firenze sull’Elba, fu una brutale prova di forza atta soltanto a annientare il morale di un popolo ormai sconfitto. Riportiamo da Wikipedia: «Il 13 febbraio 1945 più di 800 aerei inglesi scaricarono su Dresda circa 1500 tonnellate di bombe esplosive e 1200 tonnellate di bombe incendiarie. Il giorno dopo la città fu attaccata dai B-17 americani che in quattro raid la colpirono con altre 1250 tonnellate di bombe. Nella mattinata del 15 febbraio ci fu l’ultima incursione di 200 bombardieri statunitensi sulla città ancora in fiamme. Gli aerei alleati rasero al suolo una gran parte del centro storico causando una strage di civili». Ammesso al Festival di Cannes nel 1956 Cielo senza stelle venne poi ritirato dalla kermesse cinematografica francese per non irritare la Russia e i paesi del blocco sovietico. Anche questo un segno dei tempi.

Il regista

Attivo dal 1939 agli anni ‘70, Helmut Kaütner (1908-1980) ha firmato oltre 40 titoli, soprattutto nei decenni ‘40 e ‘50, pochissimi dei quali distribuiti in Italia. A fine carriera ha partecipato come attore e girato come regista anche alcuni episodi della serie televisiva L’ispettore Derrick, con Horst Tappert.

 

Cielo senza stelle

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.