La Commissione europea intende rispondere all’iniziativa dei cittadini «Stop Vivisection»

Pubblicato il 3 Giugno 2015 in da redazione grey-panthers

La Commissione europea ha illustrato quel che intende fare in risposta all’iniziativa dei cittadini europei «Stop Vivisection». La Commissione condivide pienamente nel merito l’iniziativa dei cittadini, ossia l’abolizione graduale della sperimentazione sugli animali in Europa, ma non condivide l’approccio proposto per raggiungere questo obiettivo.

La Commissione conferma di essere convinta, al pari dei cittadini che hanno sottoscritto l’iniziativa, che occorra gradualmente abolire la sperimentazione animale. Al tempo stesso osserva che questo è l’obiettivo principale della normativa dell’UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici , che l’iniziativa chiede di abrogare; la Commissione considera invece la direttiva lo strumento legislativo giusto per realizzare gli obiettivi perseguiti dall’iniziativa e non ne proporrà quindi l’abrogazione. La direttiva è necessaria per garantire un livello elevato di tutela degli animali utilizzati nella ricerca e la Commissione intende riesaminarla quando il tempo trascorso dall’entrata in vigore sarà stato sufficiente per valutarne l’efficacia.
La comunicazione illustra una serie di ulteriori azioni che la Commissione intende intraprendere per far sì che la sperimentazione possa gradualmente prescindere dall’uso degli animali. Entro la fine del 2016 la Commissione organizzerà una conferenza che vedrà la partecipazione della comunità scientifica e dei portatori d’interesse, e in tale occasione si propone di presentare una relazione sullo stato d’avanzamento delle azioni intraprese.
Nell’ultimo decennio il progresso tecnologico ha rivoluzionato la ricerca biomedica e ha permesso di compiere grandi passi avanti nello sviluppo di metodi alternativi: grazie alle prove su colture cellulari e tissutali e agli strumenti computazionali, ad esempio, è possibile ridurre le prove sugli animali. Molti processi ed effetti fisiologici e tossicologici sono però troppo complessi per le attuali conoscenze e non si riescono ancora a studiare o valutare con metodi alternativi ai modelli animali, che continuano quindi ad essere necessari per far avanzare la ricerca e salvaguardare la salute umana, animale e dell’ambiente.
Uno degli aspetti messi in luce nella comunicazione è quanto sia urgente favorire la sostituzione, la riduzione e il perfezionamento della sperimentazione animale attraverso la condivisione delle conoscenze. La Commissione continuerà pertanto a sostenere lo sviluppo e la convalida di approcci alternativi, così come a dialogare con tutti i portatori d’interesse, in particolare con la comunità scientifica, per trovare strade diverse dall’uso degli animali nella ricerca.