FILM IN DVD: “Il cliente” di Asghar Farhadi

Pubblicato il 23 Ottobre 2017 in Humaniter Cinema

sceneggiatura Asghar Farhadi cast Shahab Hosseini (Emad) Taraneh Alidoosti (Raana) Babak Karimi (Babak) Farid Sajjadihosseini (Nasser) Mina Sadati (Sanam) Maral Bani Adam (Kati) Mehdi Kooshki (Siavash) Emad Emami (Alì) Shirin Aghakashi (Essmat) Mojtaba Pirzadeh (Majid) Sahra Asadollahe (Moigam) Ehteram Boroumand (Shahnazari) Sam Valipour (Sadra) genere drammatico durata 125 min

Una società maschilista, dove contano più la reputazione e il pettegolezzo che la dignità e la libertà individuali. La Repubblica Islamica dell’Iran è uno dei tanti Paesi al mondo (musulmani e non) in cui le tradizioni sono dure a morire, specialmente per quanto attiene la sfera e la morale sessuale. Con le donne sempre e comunque un gradino al di sotto degli uomini, nonostante gli sforzi di emancipazione. Una realtà in cui le prostitute non sono tali, ma “donne con tante conoscenze”. Dove i vizi e i vizietti sono praticati, ma ben coperti, pena l’infamia e la riprovazione sociali, peggiori di una condanna penale. È su questo filo rosso che si gioca il destino di una giovane coppia di Teheran costretta ad abbandonare in gran fretta il proprio appartamento, in un palazzo che minaccia di crollare, per trovare una sistemazione provvisoria nell’alloggio occupato fino a poco prima da una “donna con molte conoscenze”. Come in un dramma teatrale, il Fato si accanisce sui due quando un cliente entra per errore nell’appartamento, ignaro del cambiamento, e tenta un approccio con la nuova inquilina. Questo solo fatto getta la donna, ovviamente ignara di tutto, nel discredito e obbliga il marito a mettersi sulle tracce del “cliente” per svergognarlo davanti alla sua famiglia. Il tutto alternato dalle prove e dalla rappresentazione di “Morte di un commercio viaggiatore” di Arthur Miller che la coppia (attori di professione) sta allestendo a teatro. La cosa più pregevole del film è proprio il parallelismo tra rappresentazione (il narrato) e rappresentazione nella rappresentazione (il teatro) con calibrata alternanza tra la tragedia interpretata su palcoscenico e quella vissuta nella vita “reale”. Più debole invece il finale, all’interno del vecchio appartamento, con la scena madre un po’ troppo prolissa ed enfatica. Va bene il contrasto, ma gli inconsapevoli familiari di Essmat (il cliente) prostrati per la salute del loro caro infartuato e profusi in ringraziamenti verso Esmad e Raana guastano la sobrietà mantenuta fino a quel momento con una palpabile tensione sempre sottotraccia e un pregevole lavoro psicologico sui personaggi. Una maggiore sobrietà sarebbe stata certamente più efficace. Di ottimo livello il cast, con attori perfetti nelle rispettive parti. Protagonisti e comprimari. In sostanza, la solita boccata d’ossigeno di una cinematografia “terza” rispetto allo strapotere coloniale di Hollywood.

E allora perché vederlo?

Per gettare uno sguardo sincero su un Paese poco conosciuto

 

4 thoughts on “FILM IN DVD: “Il cliente” di Asghar Farhadi

  1. Ottimo film, avrebbe forse meritato premi anche per la sceneggiatura e per il migliore attore non protagonista (Emad Emami, interprete di Ali , il colpevole).
    Il finale è un crescendo ben dosato e misurato: pone allo spettatore il dilemma tra giustizia privata – tramite la riprovazione familiare impersonata dal marito (Sahab Hosseini interprete del marito Emad) che pure fa il segno della croce (cristiana) – e il perdono nei confronti di Ali -impersonato dalla moglie (Taraneh Alidoosti interprete di Rana), che non mostra alcun segno di devozione religiosa.
    Con il colpevole Ali che diviene vittima, la certezza che molto cambierà nella famiglia di Ali, che lo spettacolo continuerà (“show must go on”?) ed il dubbio che il matrimonio tra Emad e Rana finisca.

    • Un solo nato negativo, non del film, quanto della sua versione italiana.
      Più di un personaggio è stato doppiato con un forte accento romano (uno tra tutto Babak Karimi interprete di Babak). Uno scivolone che poteva essere facilmente evitato.

    • Mi permetto di precisare, Cesare, tra l’altro chiaramente esposto dal docente del corso all’Humaniter Riccardo Zanzi, che tra i meritati riconoscimenti c’è anche il premio per la sceneggiatura:

      2016 – Festival di Cannes Prix du scénario a Asghar Farhadi
      Prix d’interprétation masculine a Shahab Hosseini
      Candidatura alla Palma d’oro

      2016 – National Board of Review Awards Migliori cinque film stranieri
      Miglior film straniero (Iran)

      2017 – Golden Globe Candidatura per il Miglior film straniero (Iran)

      2017 – Premio Oscar Miglior film straniero (Iran)

      Grazie per l’attenzione.
      Bruna

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