Film in DVD: Dheepan-Una nuova vita, di Jacques Audiard

Pubblicato il 17 Ottobre 2016 in

regia di Jacques Audiard; sceneggiatura J. Audiard, T. Bidegain, N. Debré cast Antonythasan Jesuthasan (Dheepan) Kalieaswari Srinivasan (Yalini) Claudine Vinasithamby (Illayaal) Vincent Rottiers (Brahim) Marc Zinga (Youssouf) genere drammatico durata 109′

“A caval donato non si guarda in bocca” disse qualcuno quando assegnarono il Nobel per la letteratura a Salvatore Quasimodo, nel 1959. A maggior ragione nell’ormai inflazionato e deprezzato panorama dei festival cinematografici può valere il detto: “incassa, incarta e porta a casa”. Tra leoni, palme, orsi e pardi assegnati ogni anno con incosciente leggerezza ci sta anche questo film di Audiard, 64enne autore di una mezza dozzina di titoli non certo memorabili a dispetto dei premi ottenuti. Del resto, e chiudiamo con le parafrasi, solo in Francia e nel cinema francese vige il “tutti profeti in patria” vista la generosità con cui la lobby dei cinematografari transalpini tratta i propri affiliati.

Ma entriamo nel merito. Dheepan è un ex guerrigliero Tamil fuggito dallo Sri Lanka con una donna e una bambina, spacciate per moglie e figlia, che si ritrova a fare il guardiano in un palazzone tipo Vele di Scampia nella banlieu parigina dove dettano legge bande di nordafricani dediti allo spaccio e ad altre attività criminali. La cosa migliore del film sono proprio i momenti descrittivi, di autentico realismo, con cui si mostra il degrado e l’assenza dello stato in questi quartieri-ghetto che sfornano a getto continuo piccoli e grandi criminali e terroristi. Un quadro in cui la “strana famiglia” cingalese cerca faticosamente un lessico comune e un modus vivendi che cancelli un passato di violenza e soprusi. Pronto a ritornare nei panni di un irriducibile capo intenzionato a proseguire la lotta, ma soprattutto a ripresentarsi nel momento in cui il protagonista si vede costretto a impugnare di nuovo le armi al posto dei secchi e degli spazzoloni.

A favore del film sta anche il cast, ennesima riprova che anche lontano da Hollywood e dallo star system si trovano ottimi interpreti, capaci di dare le giuste sfumature a personaggi complessi e a psicologie tormentate. Sotto il pollice verso si collocano invece la pesantezza e l’inutile insistenza di molte scene, volutamente compiaciute, che scadono nel retorico e nel prolisso. Decisamente imbarazzante il viraggio finale tipo “giustiziere della notte” e ancor più irritante il quadrettino londinese da happy and al miele con tanto di marmocchio.

images  Dheepan-Una nuova vita

E allora perché vederlo?

Per capire cos’è il brodo di coltura delle rivolte nel XXI secolo

 

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