FILM IN DVD: “Loro chi?” di Fabio Bonifacci e Francesco Miccichè

Pubblicato il 8 Gennaio 2017 in

sceneggiatura Fabio Bonifacci cast Edoardo Leo (David) Marco Giallini (Marcello) Catrinel Menghia (Ellen) Lisa Bor (Mitra) Ivano Marescotti (il Presidente) Vincenzo Paci (Melli) Maurizio Casagrande (Maresciallo Gallinari) Patrizia Loreti (Zia di David) Antonio Catania (Editore) genere commedia durata 95′

Da Tototruffa (1961) alla Stangata (1973) a Prova a prendermi (2002), nel cinema c’è solo l’imbarazzo della scelta quanto a maestri del raggiro. Buoni ultimi, Bonifacci&Miccichè si aggiungono al codazzo con questo loro film double face. Double face perché i primi 20 minuti (ossia un quarto della storia) sono decisamente imbarazzanti quanto a luoghi comuni, raffazzonature e assurdità mentre nell’ora successiva la vicenda imbocca il binario giusto e il treno, che fino a quel punto ha arrancato, si mette in marcia e scorre via veloce attraverso un bel numero di scatole cinesi costruite come un marchingegno a orologeria.

Tra le assurdità dell’inizio gioca anche l’ambientazione perché non è possibile che i due protagonisti escano dalla Piazza del Duomo di Trento per ritrovarsi a Ponte Sant’Angelo di Roma, con tanto di Cupolone sullo sfondo, come se avessero semplicemente girato l’angolo. Luoghi troppo riconoscibili e noti anche ai peggiori viaggiatori per non irritare (la geografia immaginaria di Lev Kuleshov dovrebbe pur aver insegnato qualcosa). Ad ogni modo prendiamo per buona la finzione e scendiamo nel dettaglio.

Giallini e Leo non sono certo né Totò-Nino Taranto, né Paul Newman-Robert Redford né Di Caprio-Tom Hanks tuttavia la loro “strana coppia” funziona. David (Leo) nei panni del discepolo, Marcello (Giallini) in quelli del mentore nell’arte di far soldi sfruttando, di volta in volta, la credulità o la dabbenaggine, la timidezza o la paura, la curiosità o l’imbarazzo, la sudditanza o la vanità della vittima designata. Pezzo forte della vicenda, giustamente collocato al centro dello sviluppo narrativo, il finto provino nella città di Trani con coinvolgimento dell’intera popolazione, dal sindaco in giù. Detto questo, se lo scopo dichiarato di una commedia cinematografica è quello di intrattenere facendo ridere o, almeno, sorridere, Loro chi? riesce a raggiungere la sufficienza. E per chi si accontenta del bicchiere mezzo pieno può anche bastare.

 

E allora perché vederlo?

Perché nella realtà i truffatori non prendono di mira i ricchi, ma gli anziani

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