Archeologia: gli appuntamenti del mese

Pubblicato il 19 Agosto 2010 in , da Vitalba Paesano

IL PRIMO RELITTO MINOICO

Il recente ritrovamento di centinaia di vasi adagiati sul fondale marino nei pressi dell’isoletta greca di Pseira a nord-est di Creta, porto dell’età del Bronzo, non ha lasciato dubbi agli archeologi impegnati nell’indagine del “minoico” tratto di mare: oltre duecento vasi avvolti nelle sabbie e tra le rocce, per lo più anfore e grossi phitoi impiegati per il trasporto di liquidi, costituirebbero il carico di un’imbarcazione della lunghezza di 10-15 m naufragata nei pressi dell’isoletta, il primo relitto minoico della storia. Sebbene non si conservino resti del fasciame, lo studio del vasellame permette di attribuirne la produzione ad almeno due diversi luoghi della Creta orientale e riconoscerne una possibile destinazione a breve raggio sulle vicine coste cretesi.

CURIOSITA’

I JAMES BOND DELL’ANTICHITA’

Le prime spie compiono quasi 4300 anni! Fu Sargon il Grande, fondatore dell’impero accadico nel 2300 a.C., per primo a ricorrere allo spionaggio per vincere il nemico: impegnato a fronteggiare il potente esercito del re sumerico Lugalzagesi infiltrò alcuni suoi soldati travestiti da mercanti nello schieramento avversario, per conoscerne i punti deboli e così sconfiggerli. Allo stesso modo, più tardi, il celebre Ciro il Grande vinse i Babilonesi e ne conquistò la capitale del regno; accanto allo spionaggio a fini militari, Ciro istituì anche una sorta di “agenzia investigativa”, quest’ultima a scopo politico.

Furono, però, gli ingegnosi cinesi a inventare per primi codici, cifrari, istituti per spie con testi che ne delineassero l’impiego e le tipologie. Ancora, lo stesso Mosè, narra la Bibbia, inviò dodici “indagatori” a controllare città, fortezze e sorgenti del territorio di Canaan: si contano qui le prime vittime dello spionaggio e si attesta la prima donna investigatrice, l’astuta e affascinate Dalila.

Saranno poi gli ingegnosi Romani a promuovere una sorta di prima organizzazione spionistica articolata con il dictator Giulio Cesare, impiegata sia a fini militari che politici, per istituire successivamente con le guerre civili il primo e autentico servizio segreto.

Fu più tardi l’imperatore Domiziano, poco prima dell’anno 100 a.C., a creare un’autentica agenzia di investigazione formata da soldati – i cosiddetti frumentarii – che, se prima erano dediti all’approvvigionamento e alla distribuzione delle derrate alle truppe, ora, in stretto contatto con l’esercito e l’apparato burocratico, si occupano della raccolta di informazioni e di riportare episodi interessanti e di rilievo per il governo. Definibili funzionari e corrieri di messaggi, nel II secolo d.C. sono circa duecento impegnati tra le province e l’Urbe. Con il primo quarto del II secolo, inoltre, i frumentarii divengono spie al servizio dell’imperatore Adriano, impiegate per investigare la corte imperiale, compiere controlli, arresti e persino assassinii politici.

Il servizio segreto, ancora attivo nel Tardo Impero, è ristrutturato con l’imperatore Diocleziano, che nomina ora le spie “agenti generali” e il cui reclutamento divine ora civile e non più militare, anche se con le medesime medesime; in numero superiore, arrivano ad essere in alcune circostanze addirittura milleduecento.

 

APPUNTAMENTO A…ROMA con “Gladiatores”

Un’esposizione didattica che avvicina reperti autentici di armi e accessori da Pompei a strumenti forgiati da artigiani, frutto di uno studio attento di rappresentazioni, oggetti e opere letterarie, al fine di illustrare e ridare vita al leggendario mondo gladiatorio.

Colosseo, fino al 03.10.10

 contributo di Alice Cicchetti, archeologa