La saga dei Coppola, dalla Lucania a Hollywood

Pubblicato il 16 Novembre 2022 in , , da Pierfranco Bianchetti
Coppola

A Bernalda, un paese di 12.000 abitante in provincia di Matera nasce la leggenda dei Coppola. Nel 1904 sono partiti per l’America Agostino Coppola e Maria Zaza, nonni di Francis Ford Coppola, nato a Detroit il 7 aprile 1939, ma cresciuto a Long Island, New York. Il padre del futuro regista Francis Ford Coppola è Carmine, figlio di Agostino e Maria, flautista e compositore. Francis cresce con suo fratello Agostino, scrittore e filosofo (padre dell’attore Nicholas Cage) e sua sorella Talia Shire (moglie di Stallone nel celebre film Rocky e Connie nella serie del Padrino). Fino da ragazzino Francis, per un lungo periodo immobilizzato a letto per una poliomielite, utilizza delle marionette, un magnetofono e i film girati in casa dai suoi genitori per realizzare delle pellicole amatoriali.

Frequenta le proiezioni al Museum of Modern Art di New York e studia teatro  mettendo in scena numerose rappresentazioni. Nel 1960, trasferitosi a Los Angeles, entra nel Dipartimento cinema dell’Università of California (UCLA) ed impara a muoversi nella complessa macchina cinema seguendo le varie fasi della produzione di un film. Lavora a fianco del grande produttore e regista Roger Corman. Gira poi diversi cortometraggi e soprattutto scrive moltissime sceneggiature. Esordisce come regista di lungometraggi con Questa notte di sicuro (1962) seguito l’anno successivo da Terrore alla tredicesima ora. Coppola è ormai un “uomo di cinema” completo. Fino al ’67 firma le sceneggiature di film importanti quali Questa ragazza è di tutti di S. Pollack; Parigi brucia? di R. Clement; Riflessi in un occhio d’oro di J. Huston; Patton, generale d’acciaio di F. Schaffner e Il grande Gasby di J. Clayton.

Coppola
“Il padrino”

Poi torna alla regia con Buttati Bernardo, una commedia che ha come protagonista un giovanotto inibito. Il film però non piace al pubblico come anche quello successivo intitolato Sulle ali dell’arcobaleno ed interpretato dall’ottimo Fred Astaire. Nel ’69 gira una delle opere più interessanti della sua carriera, Non torno a casa stasera, realizzato con pochi mezzi e incentrato sul tema della solitudine nell’America della grande e sterminata provincia, tra motel, autostrade, bar desolati e cabine telefoniche. Il regista in seguito a queste prime esperienze capisce che l’organizzazione cinematografica di tipo hollywoodiano non fa per lui.  Si sposta a San Francisco dove fonda un suo studio, l’America Zoetrope. Nel ’72 la Paramount gli offre di portare sullo schermo un romanzo di Mario Puzo. Nasce così Il padrino, un kolossal gangsteristico che ottiene un successo internazionale.  Insieme a George Lucas, Steven Spielberg, John Milius, Martin Scorsese e Brian De Palma, Francis Ford Coppola, fa parte della generazione di cineasti che sta cambiando il volto del cinema americano negli anni Settanta.

Dopo aver girato nel ’74 La conversazione, una straordinaria pellicola che anticipa lo scandalo Watergate, porta a termine Il padrino parte II (altro grande successo di pubblico e di critica) e nel ’79 è la volta di Apocalypse now, le cui faticose riprese si svolgono nelle Filippine. La trasposizione filmica del romanzo Cuore di tenebra di Joseph Conrad, incentrata sulla guerra del Vietnam, vince la Palma d’oro al 32° Festival di Cannes e il premio Oscar per la migliore fotografia che va al nostro Vittorio Storaro. Coppola, sempre inseguendo una sua strada produttiva indipendente, deve affrontare grossi problemi finanziari, nonostante gli incassi cospicui ottenuti dai suoi film. Acquista un teatro, il Chateau Marmout, parte dei vecchi uffici Goldwyn Studios e fonda una stazione radio. Nel ’79 realizza il lungometraggio One from the heart, un esperimento di cinema elettronico che si rivela un fiasco clamoroso al botteghino. Fortunatamente, grazie all’intervento di un industriale canadese, riesce a saldare i pesanti debiti contratti con le majors hollywoodiane. Nel ’83 è la volta di I ragazzi della 56° strada ambientato tra le bande giovanili dell’America degli anni Sessanta a Tulsa; un film di grandi suggestioni emotive che ha anche il merito di aver lanciato una generazione di nuovi attori e attrici (Matt Dillon, Patrick Swayze, Emilio Estevez, Rob Lowe, Ralph Macchio, Tom Cruise e Diane Lane) destinati a diventare dei divi e con le belle musiche del padre Carmine. Segue Rusty il selvaggio, tratto dal romanzo Rumble fish scritto da Susan E. Hunton, con Matt Dillon, Diane Lane e Mickey Rourke.

Coppola
“Il padrino parte II”

Nel ’84 tocca a Cotton Club, protagonista Richard Gere, una pellicola storica sul mondo gangsteristico di New York molto costosa che è apprezzata dalla critica, ma molto meno dal pubblico. Nel ’86 il regista gira una deliziosa commedia di successo, Peggy Sue si è sposata e l’anno successivo è la volta di Giardini di pietra che si svolge nel ’68 nel cimitero Arlington dove vengono seppelliti con tutti gli onori i caduti in Vietnam. Nel ’88 tocca all’interessante Tucker- Un uomo e il suo sogno che racconta la vita di un geniale ingegnere visionario, inventore di tecnologie rivoluzionarie. Gli anni Novanta vedono Coppola ritornare al successo internazionale con Il padrino Parte III che conclude la trilogia dei Corleone (1990) e Dracula di Bran Stoker (1992). Del ’96 è Jack, una commedia interpretata da Robin Williams e del ’97 è L’uomo della pioggia dal romanzo di John Grisham, film molto amato dal pubblico non solo americano.

Nel 2001 Coppola che si è definitivamente stabilito nella Napo Valley nel nord California, dove produce vino di marca con grande successo, mette mano al suo capolavoro Apocalypse now per ricavarne una nuova versione e nel 2007 gira Un’altra giovinezza dall’omonimo romanzo di Mircea Eliade, film che però delude il suo pubblico e poi Segreti di famiglia del 2009, terza pellicola di cui è regista, soggettista e sceneggiatore. Francis Ford Coppola ha vinto nella sua carriera tre Oscar come sceneggiatore; uno come miglior film (Il padrino Parte II), un altro come miglior regista (Il padrino Parte II); cinque Golden Globe; il Leone d’oro alla carriera alla Mostra di Venezia, 1992 e nel 2011 il Premio alla memoria Irving G. Thalberg. Legato alle sue origini italiane, Francis ha acquistato nel paese di origine Bernalda in provincia di Matera un antico palazzo trasformato in un albergo esclusivo.  Nel 1989 è diventato cittadino onorario del centro lucano, dove appena può trascorre le sue vacanze.

Sofia Coppola
Sofia Coppola

Carmine Coppola, padre del regista nato a Manhattan l’11 giugno 1910, si diploma alla Manhattam School e alla Juliard School. Primo flautista nella celebre Detroit Symphony Orchestra, fa parte dell’orchestra sinfonica della Nbc (che sarà diretta anche da Arturo Toscanini). Compositore attivo anche nella musica leggera, Carmine firma le musiche di molti film del figlio (tra gli altri Apocalypse Now, I ragazzi della 56° strada, Il Padrino Parte II). Memorabile è la partitura musicale scritta per il capolavoro di Abel Gance Napoleon (1927). Muore a Los Angeles il 26 aprile 1991, all’età di novant’anni.

Sofia Coppola, figlia di Francis, sorella del regista Roman Coppola, (autore dei film  CQ., A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III)  e di Giancarlo Coppola, produttore e attore scomparso tragicamente nel 1986,  nasce a New York il 14 maggio 1971. Fino da bambina dimostra uno spiccato talento per il cinema che la porta a debuttare dietro la macchina da presa nel 1999 con il film Il giardino delle vergini suicide. Nel 2004  vince l’Oscar per la migliore sceneggiatura con il lungometraggio Lost in Translation – L’amore tradotto, mentre nel 2010 le viene assegnato il Leone d’oro per il migliore film alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia per Somewhere. Seguono nel 2006 Marie Antoniette, saga della regina del XVIII secolo finita sotto la lama della Rivoluzione Francese; nel 2013 Bling Ring, ispirato a un fatto di cronaca e nel 2017 L’inganno. Sofia appartiene alla nuova ondata di registi come Wes Anderson, Paul Thomas Anderson e Charlie Kautman, che hanno rinnovato il cinema americano degli anni duemila. Ai Coppola, tre generazioni di artisti, è stato dedicato nel 2017 un documentario intitolato “Il fischio di famiglia” diretto da Michele Salfi Russo. Un viaggio nella memoria di questa famiglia che ha tenuto alto il nome degli italiani in America.

Coppola
“Marie Antoinette”