La grande fuga e il senso dell’amore dello scrittore Tolstoj

Pubblicato il 3 Luglio 2023 in , , da Laura Bolgeri
Tolstoj

La fuga da casa dello scrittore Tolstoj, messa in atto a 82 anni per abbandonare definitivamente la moglie Sofia, che da tempo lo spiava, non è un fatto molto noto

La fuga da casa dello scrittore Tolstoj (viveva in una tenuta a Jasnaja Poljana, a 200 chilometri a sud di Mosca) è una fuga che mette in atto a 82 anni per creare un totale distacco dalla moglie Sofia, che da tempo lo spiava, cercando in tutti i modi di scoprire i suoi pensieri, frugando nei suoi scritti e nei suoi diari. Non è un fatto raccontato spesso nella biografia dello scrittore, e quindi non è molto noto. Fu il grande desiderio di libertà e di indipendenza che Tolstoj aveva, nonostante la sua considerevole età, che lo spinse ad affrontare un’azione coraggiosa, per cercare di vivere totalmente libero.

In apertura: Nikolay Ge – Léon Tolstoï. 1884

La fuga di Tolstoj

Qualche anno fa Alberto Cavallari, scrittore e giornalista, inviato speciale e corrispondente del “Corriere della Sera”, di cui fu anche direttore, ha scritto un libro intitolato “La fuga di Tolstoj“, che ha sorpreso molti, nel quale racconta come Tolstoj, all’età di 82 anni  – era una notte di fine ottobre del 1910 – decise di lasciare la moglie e di staccarsi dalla vita in famiglia e andare a vivere solo con la figlia Sasa, la più piccola e più amata, sua confidente e sua alleata nei conflitti con la moglie Sofia. Cavallari ha messo in luce come questa azione fu una vera rivolta di Tolstoj, che desiderava una totale indipendenza e una totale libertà di pensiero, anche sulla destinazione del suo patrimonio, ad esempio a chi lasciare i profitti dei diritti dei libri che aveva scritto.

La decisione che Tolstoj aveva preso da tempo, lasciandola anche per iscritto, era quella di destinare alla famiglia solo i diritti d’autore precedenti al 1881, mentre liberava tutti gli altri diritti successivi “in favore dell’umanità”. Una decisione molto generosa, perché Tolstoj aveva pubblicato molti testi e aveva una particolare sensibilità verso le miserie e le ingiustizie sociali, dimostrando anche interessi politici liberali per il suo Paese.

Nonostante i suoi 82 anni, Tolstoj intendeva iniziare finalmente una nuova vita indipendente, libero da costrizioni e vivere in totale libertà senza i controlli economici della moglie e senza le sue ingerenze su quello che pensava e annotava nei diari.

Tolstoj, autore dell’amore infelice di Anna Karenina

Tolstoj
Greta Garbo Anna Karenina 4 – Public domain portrait painting – PICRYL – Public Domain Media Search Engine Public Domain Search

Tolstoj è stato autore di grandi testi come “Guerra e pace” (pubblicato nel 1865), “Anna Karenina”, “Sonata a Kreutzer”, “Resurrezione” ed era celebre in tutta Europa. Dal famoso e commovente romanzo “Anna Karenina” sono stati tratti molti film, già negli anni Venti: nel 1927 ad esempio un film muto con Greta Garbo e uno sonoro nel 1935 sempre con la Garbo, affiancata da Fredric Marc. I film famosi sul personaggio di Anna Karenina e la sua storia d’amore hanno continuato ad appassionare per molti anni anche il pubblico moderno, ricordiamo un film francese del 1997 diretto da Bernard Rose, altri film americani diretti dal regista Joe Wright, uno sceneggiato televisivo italiano diretto da Sandro Bolchi. Tutti i film e le serie tv sulla storia d’amore di Anna Karenina amante infelice continuano ad appassionare lettori e spettatori ancora oggi.

“Anna Karenina” è stato pubblicato in Russia a puntate a partire dal 1875 sul periodico “Russkj vestnik” (“Il messaggero russo”) ed ebbe subito un grande successo, soprattutto per la particolare storia d’amore che vive l’affascinante protagonista. Tolstoj sosteneva fortemente che Karenina non era colpevole di amare un uomo al di fuori del matrimonio, perché era stata umiliata dal marito che l’aveva tradita con la governante. Thomas Mann ha scritto che “Anna Karenina è il più grande romanzo sulla società mai scritto in tutta la letteratura mondiale, oltre a essere un romanzo contro la società convenzionale”. Mann poi precisa che “Anna Karenina fustiga la società del tempo per il ripudio freddo e crudele con cui punisce l’atto d’amore di una nobile e fiera donna”. Anche un autorevole psicanalista come Umberto Galimberti, citando “il grande amore di Karenina, – ha precisato che – “le grandi passioni, sono vulnerabili e possono distruggere sia l’oggetto d’amore sia noi stessi”.

Già nell’Ottocento il romanzo raccontava una storia che ribaltava alcuni aspetti tradizionali non solo della società russa, ma anche europea, narrando la crudeltà con cui viene punito l’atto d’amore della protagonista, in particolar modo nella descrizione del suicidio in un treno dove Anna viene descritta come colpevole senza lasciare invece a Dio il giudizio finale.

Secondo Fëdor Dostoevskij “Anna Karenina in quanto opera d’arte è la perfezione. E niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato”. Poco meno di un secolo dopo anche Vladimir Nabòkov definì il romanzo “il capolavoro assoluto della letteratura mondiale”.

Oltre a essere un grande scrittore, Tolstoj aveva anche interessi politici: all’inizio degli anni Sessanta dell’Ottocento aveva aperto a Jasnaja Poljana una scuola per i figli dei contadini, fondata sulla piena libertà degli allievi. E aveva continuato a impegnarsi per aprire analoghe scuole per i bambini più poveri nei paesi vicini. Oggi la tenuta di Jasnaja Poljana, nel centro della Russia, è un museo.

 

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L.Tolstoy and S.Tolstaya – Public domain portrait print – PICRYL – Public Domain Media Search Engine Public Domain Image

Tolstoj fugge per il desiderio di una nuova vita

Per tornare a quella notte del 1910 in cui Tolstoj decise di cambiare vita, è ancora il libro di Alberto Cavallari che ci aiuta a conoscerlo e capirlo. Il 27 ottobre del 1910, lo scrittore dormiva nella sua camera, nella sua grande casa di Jasnaja Poljana; era una casa in una vasta tenuta, con un grande parco, uno stagno, i boschi di frassini. Proprio in quella casa Tolstoj era nato nel 1828 e lì era cresciuto e aveva vissuto con i suoi genitori che appartenevano a famiglie di antica nobiltà, morti molto presto. Nella casa Tolstoj aveva un grande studio per pensare e scrivere, un luogo che amava in modo particolare. In quella casa nel 1862 si era sposato con Sofia Andrèevna, una nobile contessina russa molto più giovane di lui, e insieme vi avevano vissuto a lungo con molti figli. Il momento della fuga e del distacco definitivo dalla moglie fu a lungo meditato dallo scrittore, ma il risveglio improvviso di Tolstoj nella notte della fuga fu causato dal rumore provocato da Sofia che andava a curiosare nel suo studio, tra le sue carte, come spesso faceva. Tolstoj, stanco di una vita coniugale tormentata da gelosie e sospetti, prese la decisione di rompere i rapporti definitivamente con la moglie – cosa che meditava da tempo-  e di andarsene da casa. In quell’ottobre del ’10 la stagione invernale era precoce e faceva già molto freddo, come se fosse pieno inverno: per le difficoltà del viaggio, scelse di essere accompagnato dalla amata figlia Sasa (Aleksandra) e dall’amico medico Makovickij. Fu un viaggio molto complicato e lungo, con varie tappe in stazioni di piccoli paesi del grande impero russo, tra cui Astàpovo dove il capostazione l’aveva accolto nel suo appartamento. La fuga però si arresta proprio qui e si conclude il 7 novembre del 1910 con la morte per una polmonite, contratta a causa della fatica e della difficolta del viaggio. Fino alla fine della sua vita, Tolstoj ha mostrato con molto coraggio il suo desiderio di libertà e di indipendenza.