Acquisti e doni, i diritti del consumatore

Pubblicato il 12 Dicembre 2019 in , , da Daniela Sanna

Ormai Natale è dietro l’angolo e la corsa agli acquisti è cominciata con il Black Friday, il Ciber Monday, il 3×2, gli sconti…. Quali son le regole da osservare quando si effettua un acquisto? E cosa si intende con diritto di recesso? La merce si può cambiare ?
Vediamo di fare chiarezza.
Secondo la legge, il venditore è tenuto a garantire che il bene compravenduto sia esente da vizi, cioè da imperfezioni materiali che rendano inidonea la cosa all’uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo evidente il valore. Quali sono le regole per il cambio merce?
Che l’acquisto sia stato effettuato in negozio o a distanza in caso di vizi, possiamo sintetizzare  le regole per il cambio merce:

  • se il bene è difettoso, sarà possibile restituire la merce e chiederne la riparazione oppure il cambio, sempreché non siano decorsi due anni dall’acquisto e il vizio sia segnalato al venditore entro due mesi dalla sua scoperta;
  • se il bene non presenta difetti di sorta, la restituzione sarà possibile solamente nel caso di acquisti a distanza, e solo entro quattordici giorni dal ricevimento della merce. In tutti gli altri casi (classico esempio dell’acquisto di un indumento che poi non convince), il venditore non è tenuto per legge a cambiare la merce.

Quando si effettua l’acquisto in un negozio, ogni cliente ha la possibilità di scegliere, provare e valutare prodotto o altra merce da acquistare e solitamente se il cliente risulta poi insoddisfatto o si rende conto che la merce o il prodotto acquistato non va bene, entro un determinato periodo di tempo dall’acquisto, solitamente 30 giorni, conservando lo scontrino dell’avvenuta spesa, ha la possibilità di restituire ed effettuare il cambio della merce acquistata.
Il cliente ha diritto alla sostituzione del bene se viziato oppure alla riduzione del prezzo in proporzione all’entità del vizio esercitando il diritto di recesso se il bene non può essere riparato o se la riparazione risulti troppo onerosa.
E’ bene sapere anche che per la merce acquistata la garanzia è valida per due anni che diventano uno anno nel caso di prodotti usati a condizione di dimostrare la presenza del vizio al venditore entro due mesi dalla sua scoperta. Tale forma di garanzia copre qualsiasi bene di consumo e non può essere sostituita da altre garanzie, che, al limite, possono solo ampliarne la durata o migliorarne le condizioni.

Attenzione però che il consumatore ha tempo 2 mesi per la segnalazione, che conviene sempre fare in forma scritta con raccomandata. E’ importante ribadire che i due mesi di tempo per denunciare il difetto al venditore scattano non dalla data di acquisto, ma da quella della scoperta del difetto in questione. Per esempio, se abbiamo acquistato un nuovo cellulare per il nipote a novembre e il prodotto risulta difettoso, i due mesi si calcolano dall’apertura del regalo.
Il venditore non può obbligare a un altro acquisto in negozio o all’accettazione di un voucher sostitutivo, a meno che il consumatore non sia d’accordo.
Capita spesso, però, che i commercianti consentano il reso entro un determinato periodo di tempo (un mese o una settimana, ad esempio), a fronte dell’esibizione dello scontrino e solo per effettuare il cambio con altro prodotto per un prezzo almeno uguale al primo acquisto.
Anche la merce in saldo deve essere coperta da garanzia, salvo comunicazione chiara ed esplicita del negoziante prima dell’acquisto.
Importante è sapere che la garanzia è irrinunciabile né può essere esclusa dal commerciante. Tra l’altro, la legge dice che i difetti di conformità che si manifestino entro sei mesi dalla consegna del bene si presume esistessero già a tale data, a meno che tale ipotesi sia incompatibile con la natura del bene o con la natura del difetto di conformità. Si considera difetto di conformità anche un prodotto funzionante che il negoziante aveva assicurato essere adatto alle nostre particolari esigenze, ma che in realtà non le soddisfa affatto.

Recesso per ripensamento, come funziona

Il Codice del Consumo disciplina il  diritto di ripensamento inteso come  forma particolare di recesso utilizzata nei contratti stipulati a distanza o al di fuori dei locali commerciali (acquisto di un bene tramite televendita (a distanza) oppure pensiamo al contratto  stipulato nel domicilio di una delle parti. In queste ipotesi il legislatore ha ritenuto di dover predisporre un rafforzamento di tutela per il consumatore tramite, appunto, il diritto di ripensamento.

Il diritto di ripensamento serve a tutelare il consumatore in tutte quelle ipotesi nelle quali non è possibile vedere e sperimentare dal vivo il prodotto acquistato. .
Il diritto di recesso deve essere esercitato entro massimo 14 giorni lavorativi che decorrono per i servizi dalla data di conclusione del contratto, per i beni dalla data di consegna della merce.
Se si richiede di usufruire del diritto di recesso dopo il quattordicesimo giorno, al consumatore può essere richiesto il pagamento di una penale. Il professionista deve sempre informare il consumatore dell’esistenza del diritto di recesso e delle modalità del suo esercizio, se non lo fa, il consumatore può esercitare il diritto di recesso entro un anno.

Come si esercita il diritto di ripensamento:

  • con dichiarazione unilaterale del consumatore inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno;
    senza obbligazioni o penalità previste dal contratto;
  • senza doverne dare spiegazioni;
  • con la restituzione dell’intera somma (nel caso di acquisto di beni materiali) o senza alcun costo aggiuntivo.

Una volta comunicato il ripensamento e ricevuta la raccomandata di ritorno, si può considerare esercitato il diritto di ripensamento e scisso il contratto. Se ciò non avviene, le vie legali sembrano l’unica soluzione per il consumatore. La particolarità di questo recesso è che si può restituire la merce anche se perfettamente integra e funzionante, senza necessità di addurre alcuna motivazione. Tutte le spese di spedizione verranno rimborsate, comprese quelle necessarie alla restituzione del bene.

Un altro capitolo interessante riguarda gli acquisti on line, che hanno registrato un vero e proprio boom. Anche per gli acquisti on line valgono le stesse garanzie e  i termini per il diritto al recesso dall’acquisto sono saliti a 14 giorni per il recesso e ulteriori 14 giorni entro i quali il venditore è tenuto a cambiare la merce o rimborsarla, incluse le spese di spedizione.
Attenzione invece ai siti di compravendita tra privati, su cui le garanzie del Codice di Consumo potrebbero non valere. Questo perché chi vende non è un professionista, ma di fatto un secondo consumatore, quindi bisogna riferirsi al Codice Civile che prevede garanzie ridotte a un anno e fino a 8 giorni per segnalare un difetto. La garanzia è ridotta a un anno anche in caso di acquisto di prodotti usati.
Buone feste e buoni acquisti a tutti!