Assistenza personale detraibile per i caregiver, quali opzioni

Pubblicato il 14 Marzo 2024 in da redazione grey-panthers
anziani e disabili

La detrazione IRPEF è prevista anche per le spese relative all’assistenza personale di persone non autosufficienti, in presenza di appositi requisiti

Le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza possono beneficiare della detrazione IRPEF. a detrazione relativa ai costi per i caregiver, infatti, è disciplinata dal TUIR e precisamente dall’Articolo 15, dove viene specificato sia l’importo massimo detraibile sia i requisiti relativi al reddito. Come precisa il Testo unico delle imposte sui redditi, infatti: “Le spese, per un importo non superiore a 2.100 euro, sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, se il reddito complessivo non supera 40.000 euro”.

Per richiedere la detrazione per gli addetti all’assistenza personale, nello specifico, è necessario non solo che il reddito complessivo di chi sostiene le spese non superi i 40mila euro, ma anche che le prestazioni siano rivolte a persone non autosufficienti nella gestione delle attività della vita quotidiana.

È anche necessario che il pagamento delle prestazioni avvenga tramite sistemi di pagamento tracciabili e, infine, che le spese siano documentate in modo dettagliato indicando i dati anagrafici e il codice fiscale della persona assistita e di chi effettua il pagamento.

Assegno di cura per persone non autosufficienti

Sbloccate le risorse del Fondo caregiver familiare: in G.U. n. 12/2024 è pubblicato il decreto con il riparto regionale. Il Fondo alimenta anche l’assegno di cura per disabilità grave e gravissima, che è un sostegno economico erogato a chi si prende cura in casa di un soggetto non autosufficiente, accudito da un caregiver familiare in modo costante. Da non confondere con l’accompagnamento o la pensione di invalidità (trattamenti INPS), l’assegno di cura per disabilità grave e gravissima viene erogato dal Comune attingendo alle risorse regionali a valere sul Fondo caregiver e su altri plafond specifici.

Il bonus caregiver (inteso come assegno di cura per la disabilità grave e gravissima erogato dai Comuni) può essere percepito sia dal disabile sia dai familiari o dalle altre persone che ne garantiscono l’assistenza domiciliare. Per quanto riguarda i requisiti di accesso, la prestazione può riguardare da anziani o disabili non autosufficienti. Le disabilità gravissime possono essere fisiche, psichiche o sensoriali (minorenni, adulte e anziane).

L’importo dell’assegno di cura varia a livello regionale partendo da un contributo minimo di 50 euro che sale anche in base all’ISEE della persona assistita e dalle patologie a suo carico.

Più in generale, per ottenere l’assegno di cura per disabilità rave e gravissima è necessario:

  • avere un reddito ISEE inferiore a una soglia determinata a livello locale;
  • presentare un certificato medico che dichiari la non autosufficienza;
  • essere affetti da disabilità fisica o demenza;
  • essere assistiti da collaboratori domestici o badanti.