In Italia cresce la discriminazione

Pubblicato il 16 Gennaio 2013 in , da redazione grey-panthers

Sono stati presentati a Milano, durante la conferenza stampa “Diversity & Employability” organizzata da Diversitalavoro, i primi dati raccolti sulla discriminazione in Italia da UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, relativi al periodo gennaio-ottobre 2012.

Se tra il 2010 e il 2011 sono stati i mass-media l’ambito in cui si era registrato il maggior numero di episodi di discriminazione, i primi dieci mesi del 2012 hanno segnato un primato allarmante: quello del lavoro, contesto in cui si è verificato il 35% degli atti discriminatori (+15,4%), con particolare riferimento alle fasi di accesso all’occupazione (75,5%). A segnalare questi episodi sono state soprattutto le vittime (53,8%) più che i testimoni (40,9%). “Il mobbing, l’accesso all’occupazione e le condizioni lavorative rappresentano i maggiori punti critici su cui il diversity management deve intervenire” ha dichiarato  Marco Buemi, referente di UNAR.

Diversitalavoro: oltre trenta persone assunte nel 2012

Nel corso della conferenza stampa, sono stati inoltre presentati i risultati della rilevazione effettuata sugli oltre 5000 utenti iscrittinell’ultimo anno al sito di Diversitalavoro (www.diversitalavoro.it), il progetto promosso da UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), Fondazione Sodalitas, Synesis Career Service e Fondazione Adecco per le Pari Opportunità che ha come obiettivo quello di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di laureati/diplomati con disabilità, iscritti alle categorie protette e/o di origine straniera.

Le 320 risposte pervenute hanno permesso di delineare il profilo delle persone con disabilità, di origine straniera o transgender alla ricerca di opportunità dedicate di ascolto, valorizzazione delle competenze ed inserimento professionale.

Nel 2012 chi ha partecipato a una edizione del Career Day lo ha fatto tendenzialmente per la prima volta (96%), traendone grande soddisfazione (88%). Le 755 persone che hanno preso parte a Diversitalavoro nell’ultimo anno erano soprattutto laureate (67%) e laureande (8%) e prevalentemente con disabilità (69%); le persone di origine straniera intervenute sono state il 29,5%, mentre le persone transgender l’1,5%. Di questi, 31 persone (il 4,1%) hanno trovato lavoro con un contratto di stage (32%), a tempo determinato (21%) e a tempo indeterminato (24%).

“Da 6 anni il progetto Diversitalavoro è portatore di una cultura fattiva di inclusione e di valorizzazione delle diversità nel mondo del lavoro – ha dichiarato Paolo Berettapartner di Synesis Career Service e responsabile del progetto Diversitalavoro – I numeri del 2012 sono l’ennesima conferma che nonostante le difficoltà che vive il mercato del lavoro e nonostante l’ulteriore svantaggio di alcune categorie di persone, le buone pratiche sono possibili e possono diffondersi. Lo dicono le storie di successo che Diversitalavoro racconta e lo dicono le oltre 40 aziende che nel 2012 partecipano al progetto”.

sabile Iniziative Sociali.