Maxi Milano, sotto canestro non è un basket per giovani

Pubblicato il 13 Febbraio 2023 in , da redazione grey-panthers

Highlander? Irriducibili? Uomini dai capelli grigi e l’anima sempreverde rimasta prigioniera del sogno e del proprio passato? Oppure, semplicemente, la passione che non muore mai. Nella pallacanestro dilaga il fenomeno del Maxibasket. Categorie oltre i limiti dell’età: over 50-60-70 anni. Se reggono le gambe, la mente è anche più lucida dei loro gloriosi vent’anni. Per dare un’idea del contesto generale, la scorsa estate ai Mondiali disputati in Italia, a Montecatini, erano presenti 367 squadre in rappresentanza di 50 Paesi. Soprattutto, e purtroppo, sono proprio quelle over le uniche nazionali che nel recentissimo passato hanno portato oro (2), argento (2) e bronzo (1) alla pallacanestro italiana.

A Milano il Maxibasket è partito alla grande. Promotore, cultore di memorie, Giorgio Papetti (ideatore anche del Museo del basket milanese), il Papo, soprannome che gli diede il principe Cesare Rubini, il ragazzo di quando anche il basket a Milano aveva un grande derby, che ha militato su entrambe le sponde, sia nel Simmenthal che nella Mobilquattro, oggi apprezzato medico. Lo affiancano l’efficienza organizzativa di Roberto Pecorelli, amico di Arthur Kenney, e Mario Vignati. Adesione immediatamente e sorprendentemente massiccia, al punto da mettere in (gradevole) difficoltà di selezione anche il navigatissimo staff tecnico composto da Cesare Angeretti, Paolo Casalini e Igino Fucci. Il giocatore meno diversamente giovane è Claudio Turra, classe 1941 (ex Gorizia), nazionale over 70. Tra gli altri, Roberto Bob Quercia (11 campionati in serie A tra Roma e Siena), oggi famoso pranoterapeuta e astrologo, mentre padre Mario Zaninelli (ex giovanili Olimpia) è il parroco della famosa Abbazia di Morimondo. Non mancano nemmeno un dj rockettaro, Dario Perego (ex giovanili Mobilquattro), e un affermato manager di alto livello come Andrea Bassani che ha lanciato l’Eurolega e ora si occupa di Eurocup. Per il resto ingegneri, odontoiatri, osteopati, pensionati, bancari. E tanti che in serie A hanno giocato: Pino Maccheroni (Xerox), Massimo Sarina (Mobilquattro), Stefano Della Flora (Arese), Marco Veronesi (Xerox), Alex Marchetti (Pesaro), Mario Mussini (Vigevano),oltre naturalmente il Papo.

MaxiBasket Milano, nel logo il colore rosso dell’Olimpia e il giallo della All’Onestà, è un progetto giovane con profonde radici nel passato, e due parole d’ordine: prudenza e divertimento. Per tutti, tre cose in comune: un sentimento, un sapore e un rumore. Rispettivamente quello di vecchie amicizie ritrovate, quello dello spogliatoio e della palestra, e quello del rimbalzo di un pallone che batte, sempre, come il loro cuore. Nato soltanto a settembre, MaxiBasket Milano si è subito rivelata una realtà consolidata. Ha inglobato anche la ex nazionale over 60, vicecampione del mondo, che allenata da Paolo Casalini e diretta da Loris Benelli disputerà i campionati europei di Maribor 2018 (Slovenia), con in forza Solfrini, Ponzoni, Donadoni, Maccheroni, Marchetti, Cervino, De Angelis, Boniolo, Valenti, Maggadino, Marino, Giani, Falcin, Suppo, D’Orsi. Cosa manca? Solo un pubblico che possa sostenerli ed apprezzare una pallacanestro che non è vecchia, ma soltanto più pura delle attuali stucchevoli omologazioni. Per allenamenti e partite cercateli su Facebook alla voce MaxiBasket Milano.

Fonte: Corriere della Sera