Partner più giovane non è sempre un elisir per il desiderio di “lui”

Pubblicato il 23 Ottobre 2008 in da Vitalba Paesano

Letto  giovedì 23 ottobre sul Il messaggero: Lo riportiamo perchè sinergico agli interessi manifestati ieri dai nostri amici grey-panthers:

ROMA (23 ottobre) – Avere una compagna avanti con l’età uccide il desiderio, ma a consolazione delle mogli trascurate, nemmeno una partner più giovane riesce ad essere un elisir di felicità. Superati i 50, per l’uomo il calo del desiderio si nasconde in diverse motivazioni: prima tra tutte, comunque, l’età di lei. Lo rivela uno studio fiorentino dopo una ricerca internazionale. «Abbiamo indagato sui determinanti del desiderio maschile esaminando 450 uomini sani dai 50 ai 65 anni. E abbiamo scoperto che a insidiare la “voglia” di lui è anche l’età di lei: più la compagna è agee, meno forte sarà il desiderio».

Parola di Mario Maggi, responsabile dell’Unità di medicina della sessualità e andrologia dell’azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, che illustra la ricerca a margine dell’VIII Convegno nazionale sulle scienze della vita, organizzato oggi e domani al Cnr di Roma dall’Istituto nazionale di biostrutture e biosistemi (Inbb). «Si calcola che il 20% della popolazione possa avere problemi che riguardano la sessualità, e con l’invecchiamento degli italiani il calo del desiderio è in aumento. Abbiamo dunque voluto indagare sui nemici e sugli amici del desiderio», spiega Maggi. Il tutto esaminando tre aspetti: la preoccupazione per la perdita della voglia di fare sesso, l’entità effettiva del desiderio e la rappresentazione intrapsichica di questo aspetto.

Così gli studiosi fiorentini hanno individuato gli amici della voglia di fare sesso:

  1. un’attività fisica regolare ma non troppo intensa,
  2. il fatto di sentirsi sani,
  3. avere una compagna che sta bene e si sente in forma, e magari è anche più giovane.

Ma soprattutto hanno fotografato i 5 nemici del desiderio:

  1. oltre all’età di lei,
  2. la depressione,
  3. alcuni farmaci,
  4. un calo di testosterone e, infine,
  5. il fatto di avere la prolattina alta.

«Sono tutti nemici che agiscono in modo diverso: la depressione – spiega il medico – influisce sui tre aspetti chiave: così l’uomo non ha voglia, è preoccupato ed è frustrato. Nel caso di un calo di testosterone il desiderio latita ma non ci si preoccupa affatto, mentre alcuni farmaci hanno il potere di addormentare la voglia di sesso, così come la prolattina alta». Occhio però, perché se per riaccendere i bollori si pensa di ricorrere a un’amante più giovane, questo approccio rischia di non rappresentare una soluzione, anzi.

«Da un’altra ricerca, fatta questa volta su 2.800 nostri pazienti, abbiamo visto che il 16% dichiara una relazione extraconiugale, nell’8% dei casi con una partner fissa», rivela Maggi. Nonostante il nuovo amore, però, si finisce dal medico per problemi sessuali. Ma in questo caso le difficoltà del fedifrago sono diverse rispetto ai pazienti fedeli. «Si riducono nettamente i problemi organici alla base dei disturbi: in generale, infatti, questi uomini hanno erezioni migliori e testicoli più grossi. Ma il rapporto con la partner ufficiale è peggiore, più conflittuale, la qualità del sesso della coppia originaria anche. Insomma, questi uomini si sentono insoddisfatti: è come se, in mancanza di problemi organici, si sentissero destabilizzati dall’amante. In realtà non stanno male dal punto di vista sessuale, ma vogliono di più. E spesso – sottolinea il medico – c’è una sofferenza a livello intrapsichico». Dunque il ricorso a una – o più – partner più giovane non è sempre un elisir per il desiderio maschile. La ricerca fiorentina, frutto di 6 anni di lavoro, fa parte di un vasto studio europeo.

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