Che cosa abbiamo imparato sul corona virus  e un’ipotesi di rimedio

Pubblicato il 23 Aprile 2020 in , , da Evasio Pasini

Che cosa è il corona virus, come ci uccide, come si propaga, come lo possiamo combattere, quando possiamo tornare a una vita normale? Lo stiamo  imparando giorno dopo giorno. In base alle conoscenze scientifiche (le uniche sulle quali possiamo basarci) possiamo arrivare a dire quanto esposto qui di seguito.

Innanzitutto, ecco una diapositiva, tratta da una delle più importanti riviste mediche mondiali: Lancet. Marzo 2020, Ann Intern Med. Marzo 2020, Imperial College (UK) COVID-19 Response Team. Marzo 2020

Dall’immagine si evincono 2 concetti di base:

  • che è fondamentale conoscere se un individuo è contagioso ancora prima che sviluppi i sintomi di malattia che compariranno dopo 4-5 giorni dall’avvenuto contagio (sviluppo febbre e/o insufficienza respiratoria);
  • che possiamo definire guarito un malato (non solo da un punto di vista clinico perché non ha più sintomi, ma anche virologico, cioè quando non sarà più contagioso), solo se si può documentare la negatività della presenza di virus nel suo corpo.

È importante sottolineare che un soggetto è considerato positivo per il virus se nel suo tampone oro faringeo e nasale è presente il virus;  in questo caso sarà un potenziale divulgatore del virus stesso.

Si deduce, quindi,  che é fondamentale eseguire il massimo numero di tamponi oro faringei e nasali  per identificare i soggetti positivi alla trasmissione del virus.

Tali valutazioni vengono eseguite mediate sofisticate apparecchiature dette “reazione a catena della polimerasi” comunemente note con la sigla inglese PCR. Il costo di una di queste apparecchiature, che sono  in grado di fare 1000/1500 esami al giorno, si aggira sui 30.000-40.000 euro .

In questi ultimi giorni ha preso il sopravvento mediatico la ricerca degli anticorpi contro il virus (in medicina si chiamano IgG o IgM)  ed è apparso il concetto che se una persona ha sviluppalo questi anticorpi è guarito. Non è proprio così. E’ un concetto un poco diverso: vediamo di spiegarlo in base alla conoscenza scientifica  attuale.

Avere presenti nel proprio sangue anticorpi non significa automaticamente essere immuni verso il virus… Significa, invece, che il nostro corpo ha incontrato il virus e ha costruito delle difese (ha sviluppato anticorpi). Non si sa, ancora, però, chi ha vinto. Quindi per avere una visione completa (un po’ come quando guidiamo l’automobile: non guardiamo solo in tachimetro, ma anche gli altri strumenti del cruscotto per capire come va il nostro mezzo) riteniamo sia importante:

  • dimostrare l’assenza di virus con i tamponi oro faringeo e nasali negativo;
  • dimostrare che sono presenti gli anticorpi contro il virus e che verosimilmente il nostro sistema infiammatorio con le IgG ha vinto la guerra  e ha eliminato il virus. In questo caso la persona non è verosimilmente più un untore….

In sintesi: i primi a poter uscire liberamente sarebbero coloro che hanno le IgG anti covid19 positive e il tampone negativo

Prof. Francesco Saverio Dioguardi

Dott. Evasio Pasini

 

Intanto in arrivo qualche interessante prospettiva

“La terapia c’è, e presto sapremo se sia utilizzabile in umano e quali siano le controindicazioni, se ce ne fossero (gli antivirali non sono da prendere alla leggera…) , poi capiremo se le IgG che dosiamo siano indice di immunità efficace e permanente, e se il vaccino le evoca in modo consistente e quanto permanente. Lo scandalo in Italia è il balletto sui test: sono validati in US, non vedo la necessità di validarli anche in Italia con la lentezza che ci caratterizza,  mi sembra che quelli sulla saliva, ad esempio potrebbero essere venduti nelle farmacie scaricando il SSN dai costi relativi. Chi risultasse avere gli anticorpi dovrebbe segnalarlo volontariamente, con il numero di serie del test, e avere la patente di immune. Meglio se facendo il tutto controllato dal medico di base che farebbe una comunicazione ufficiale riconosciuta. Ma sembra che il rigido controllo centrale sia la scelta privilegiata…”(F.D.)

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