Il mondo ai tempi del Coronavirus – L’approfondimento di ISPI

Pubblicato il 23 Febbraio 2020 in Wellness Salute Business

ITALIA: IL VIRUS È (DAVVERO) PIÙ LETALE?

REGNO UNITO. Di poco fa la notizia che il premier britannico Boris Johnson sarebbe risultato positivo al tampone del coronavirus. L’annuncio è avvenuto inizialmente su Twitter, dove Johnson ha postato un video nel quale ha confermato che nelle ultime 24 ore avrebbe sviluppato alcuni sintomi della malattia, come febbre e tosse. Downing Street ha ufficializzato la notizia, spiegando che il premier resterà ora in isolamento. Dopo settimane di incertezze, il Regno Unito sta ora prendendo misure sempre più stringenti per far fronte al picco di casi di coronavirus, previsto per inizio aprile. Personale sanitario sarà trasferito a Londra da vari ospedali del paese: il limite al numero massimo di pazienti per operatore sanitario è stato cancellato e si sta valutando come riuscire a utilizzare un singolo respiratore per due persone. Le misure sono state adottate dopo che il numero di morti nel paese è arrivato quasi a 600 per circa 11000 casi. Di due giorni fa la notizia che anche il Principe Carlo d’Inghilterra sarebbe risultato positivo al tampone, pur rimanendo per ora in buona salute.

EUROPA. Dopo l’attacco frontale del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte alle posizioni di alcuni stati europei, inclusa la Germania, e lo stallo nei negoziati seguito al respingimento della prima bozza di accordo da parte di Italia e Spagna, gli stati membri sono giunti a un accordo nella serata di ieri. Italia e Spagna avevano giudicato insufficienti le proposte del Consiglio Europeo sulle strategie da adottare per rispondere alle conseguenze economiche della crisi, mentre Germania e i paesi del Nord Europa avevano a loro volta bocciato la proposta di “coronabond”, sostenuta da Italia, Spagna, Francia e altri sei governi europei. Elemento di disaccordo, inoltre, la questione del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità o cosiddetto Fondo salva-stati, che condizionerebbe aiuti finanziari alla definizione di un programma di consolidamento e alla supervisione delle politiche economiche degli stati beneficiari, ritenuto inadeguato in ragione della natura globale della crisi. Il documento finale approvato dai 27 membri non fa riferimento al MES e prevede che la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, presentino proposte di lungo periodo da discutere con le altre istituzioni entro due settimane, al fine di fornire una risposta efficace agli shock economici della pandemia di covid-19.

USA. Con circa 86.000 contagi accertati (e più di 1.000 vittime) gli Stati Uniti sono attualmente il paese più colpito dalla pandemia di coronavirus, superando Italia e Cina per numero di casi. Oltre 23.000 casi sono stati registrati nella sola città di New York, con il sindaco De Blasio che ha stimato in mezzo milione il numero di individui che perderanno il lavoro: nell’intero paese sarebbero oltre 3 milioni le persone disoccupate a causa dell’epidemia. Per far fronte alla crisi, dopo le imponenti misure economiche messe in campo dalla Federal Reserve, il presidente Trump ha annunciato la volontà di cooperare con gli stati del G20. In un clima che resta teso tra Pechino e Washington, a causa degli scambi incrociati di accuse sulle origini del virus, Trump ha sottolineato di aver discusso telefonicamente con il leader cinese Xi Jinping della comune emergenza per individuare margini di collaborazione, lodando l’esperienza cinese di contrasto alla diffusione del virus. In una conversazione con il capo di stato francese Macron, sarebbero state inoltre poste le basi per una comune iniziativa, che dovrebbe essere resa nota nei prossimi giorni.

INDIA. L’India, che al momento conta ufficialmente circa 750 casi, da mercoledì ha imposto il lockdown per circa un miliardo di persone, chiudendo scuole, uffici, fabbriche, parchi, templi e ferrovie. Il governo, che ha già annunciato una misura di 22 miliardi di dollari per aiutare i poveri, teme infatti che la diffusione del virus in un paese densamente popolato – i cittadini indiani sono oltre 1,3 miliardi – e con un sistema sanitario debole come l’India avrebbe conseguenze catastrofiche. Tuttavia, la mancata pianificazione del lockdown ha creato il caos tra la popolazione fin dai primi giorni. I negozi di alimentari, per esempio, rimasti aperti, sono stati completamente svuotati, mentre alcuni stati indiani hanno chiuso i confini, e si stima che 5 milioni di camionisti siano rimasti bloccati improvvisamente in diverse parti del paese. Anche Tokyo ha sperimentato in questi giorni lo stesso “panico d’acquisto” in previsione delle chiusure previste per il fine settimana.

THAILANDIA. Giovedì la Thailandia ha imposto misure restrittive per ridurre la diffusione dei contagi tra la popolazione, compresa la chiusura dei centri commerciali e il divieto di cenare nei ristoranti nella capitale. Queste misure hanno fatto la fortuna delle start-up del e-commerce. Secondo il Centro di ricerca Kasikorn, la crescita del mercato delle consegne di pasti e bevande in Thailandia è oggi al 17%, rispetto al 10% pre-coronavirus. Una delle start-up che dominano il settore in Asia è Omise, una piattaforma che, rispetto alle equivalenti, velocizza le transazioni. Ad oggi, la Thailandia ha più di 1000 casi all’attivo.

 

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