Botta e risposta con gli organizzatori, per saperne di più

Pubblicato il 18 Agosto 2014 in

Poche domande e altrettante risposte per capire nel dettaglio i vantaggi di questa iniziativa:

Quali sono i nuovi bisogni sociali e/o target group emergenti ai quali si rivolge questa iniziativa del Comune di Milano?  “A Milano  i dati del 2012, quando siamo partiti con l’iniziativa,  stimavano in 277.556 gli anziani autosufficienti in salute ultra 65enni e in 76. 648 gli anziani soli ultra 75enni. Sapevamo che solo il 6% di questi ultimi usava i servizi del Comune (circa 18. 300). L’iniziativa si è proposta quindi di sviluppare un metodo di buona prassi che coinvolgesse sin dall’inizio l’Anziano in modo attivo, pro-attivo e progressivo, teso ad aumentare autostima e sicurezza personale e del domicilio. I dati 2014 confermano il successo dell’iniziativa: (300 persone e 120 medici di base coinvolti)

Si è trattato  di pensare  ad azioni atte a superare la logica dell’emergenza e dell’urgenza con nuove opportunità di prevenzione.La buona pratica del Salvavita si rivolge contemporaneamente agli Anziani e ai MMG, medici di Medicina Generale.Fondamentale è, infatti, l’attivazione dei  Medici di Medicina Generale (MMG) e il mantenimento di una buona relazione anziano-MMG per la gestione aggiornata del profilo medico-sanitario (dati clinici e salvavita) dell’Anziano e per la consapevolezza del proprio stato di salute e della sua evoluzione. Obbiettivo del progetto è la costituzione della Rete della Sicurezza , cioè la messa in rete degli Anziani del Territorio con i rispettivi MMG attraverso l’uso della CIS, documento personale Salvavita.  Questa Rete permette la diffusione della buona pratica salvavita garantendo nel contempo il facile monitoraggio, l’aggiornamento ed implementazione a scopo sociale”.

La buona pratica è stata realizzata con contributi pubblici (regionali, nazionali o comunitari) o con contributi di fondazioni e/o sponsor privati? Quali? “Si è avvalso unicamente della collaborazione gratuita di associazioni del Terzo Settore e di volontari delle singole zone”

Da quanti anni è attiva l’esperienza segnalata come buona pratica? Quali sono le condizioni su cui si intende investire/si è investito per garantirne la continuità dopo il primo avvio? “L’esperienza è stata avviata in una zona di Milano a giugno 2012 dove ha agito da sperimentazione e da “incubatore” dell’intero progetto “ Anziani più Coinvolti & più Sicuri”. E’ in continua espansione per tutte le zone del decentramento cittadino avvalendosi dell’investimento del Comune di Milano che ha approvato e formalizzato sia il progetto sia la collaborazione con le agenzie del Terzo Settore coinvolte. Si avrà la continuità del progetto con la messa a sistema di questo  “modello facilitante” operante sul Territorio, basato sulla dare e ottenere sicurezza attraverso strumenti ad hoc sociali e tecnologici. Sono in corso possibili collaborazioni con il Politecnico di Milano” .

Da quanti anni è attiva l’organizzazione a cui fa riferimento la buona pratica? È una organizzazione che è stata selezionata in progetti comunitari o nazionali? Sono presenti sistemi di certificazione etica e di qualità? Se si quali? “Il Comune di Milano ha incluso nel suo programma di sviluppo del Welfare 2012-2014 un ampio piano contro la solitudine e per la socialità, un articolato e complesso programma che ha pensato la socialità come uno strumento possibile per promuovere sicurezza e benessere psicologico alle  persone fragili, principalmente gli Anziani. Il progetto “ Anziani più Coinvolti & più sicuri” dal quale si estrapola la buona pratica salvavita è stato premiato nel corso del 2013: * a maggio 2013 , al Forum PA , sezione Sanità Digitale- * a novembre 2013 al concorso “ Quanto è smart il tuo Comune? ” promosso da ANCI Lombardia. Inoltre, l’ambizioso obiettivo di favorire l’inclusione delle fasce deboli e la coesione sociale della vita urbana utilizzando le nuove tecnologie, ha posto il progetto all’interno dell’attuale tematica di Milano Smart City aprendo a nuove future potenzialità”.

Qual è stata la risposta in termini di soddisfazione degli utenti finali? Quali sono stati i target group interessati? Quanti utenti finali sono/sono stati coinvolti nella buona pratica descritta? “Il progetto intende progressivamente integrarsi sia con attività della medicina di strada e del soccorso (ambulanze, croci, ospedali e pronto soccorso) sia con i servizi socio–sanitari pubblici presenti sul Territorio (Centri Diurni Anziani, Custodi Sociali, Assistenza Domiciliare, Centri ricreativi anziani) ed inserirsi in spazi di aggregazione (parrocchia, sindacato pensionato).  Sono stati raggiunti Anziani soli e famigliari con Anziani a carico per un totale nell’ultimo anno di oltre 200 persone e 60 MMG. Sono state consegnate ad oggi circa 150 BUSTE e 70 CIS, è altresì in corso l’estensione del Salvavita alle persone con disabilità e si sta proponendo l’uso del QR code salvavita nell’ambito dei circuiti della sicurezza stradale per i  ciclisti e i motociclisti (applicazione al casco) .

Quali sono le abilità formali e non formali che sono state utilizzate/rafforzate durante lo svolgimento delle attività descritte? “Lo sviluppo del progetto è stato possibile attraverso:

1)     La conferma del ruolo centrale dei MMG, alcuni coinvolti per più Anziani propri assistiti;

2)     Lo sviluppo tecnologico teso a permettere l’aggiornamento del profilo medico-sanitario degli anziani sino ad ora gestito dai MMG per via cartacea, passando alla via digitale;

3)     La necessità di sinergia con l’Ordine dei Medici di Milano con l’obiettivo di interfacciarsi nella rete informatica della sanità;

4)     Il miglioramento in itinere dell’APP “ Il telefonino, il tuo salvavita” messo a disposizione dalla onlus Medici Volontari Italiani (MVI);

5)     L’implementazione, in un ottica di cittadinanza attiva, del gruppo di “ Volontari di zona” che  si è progressivamente ampliato dando continuità al progetto;

6)     La collaborazione con una onlus dedita all’assistenza domiciliare facilitando l’adesione degli anziani e i contatti al domicilio per le persone più compromesse;

7)     È in corso il coinvolgimento con enti del soccorso ed enti pubblici.

Ci sono state innovazioni nei metodi e negli strumenti di lavoro usati? “Il progetto implica anche il continuo monitoraggio dello stato sociale e di salute dell’Anziano e conseguente aggiornamento della BUSTA e della CIS. Il progetto pertanto richiede di focalizzare l’attenzione sulla importanza della fase di raccolta dei dati, specificatamente quelli medico-sanitari, nonché i parametri salvavita, automatizzando quanto più possibile le relative procedure di trasferimento e utilizzazione dei dati. Tutto questo in un’ottica di integrazione in progress per quanto già in essere nel campo della telemedicina. Si intende infatti creare un percorso automatico sul Territorio che va dall’individuo all’ospedale: prevenzione salvavita e soccorsi facilitati. Si ritiene che, una volta che la buona pratica del salvavita sia entrata a pieno titolo all’interno della competenza della medicina primaria e pertanto reso patrimonio dell’MMG, il progetto nel suo complesso possa essere messo a sistema anche come “una buona prassi della medicina di base”. Il progetto può ben fungere da fase prodromica, preparatoria e propedeutica all’uso a pieno campo del Fascicolo Sanitario Elettronico, il FSE secondo quanto previsto dal programma dell’Agenzia Digitale nazionale”.

 

 

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