Archeologia: gli appuntamenti del mese

Pubblicato il 15 Luglio 2010 in , da Vitalba Paesano

APPUNTAMENTO A…

PISA con “Lungo il Nilo”- Oltre duecento reperti – tra oggetti, disegni, manoscritti e riproduzioni – portati in Italia dal giovane Egittologo Rosellini ai primi dell’800; un piacevole “tuffo” nell’Egitto faraonico, tra sfarzo e grandiosità, ma anche nell’Egitto quotidiano, per viverne gli aspetti più autentici.

Palazzo Blu, fino al 25.07.10

UN BURRO “MILLENARIO”

…risalente a 3.000 anni fa e ancora perfettamente conservato! La recente scoperta ad opera di due operai irlandesi, avvenuta nella torbiera della contea di Kildare, ha dell’incredibile.

Incappati con l’aratro in un impedimento durante alcuni lavori agricoli e scesi dal loro trattore per verificare di cosa si trattasse, John Fitzharris e Martin Lane hanno riportato alla luce qualcosa di davvero sorprendente: una botte intagliata in un tronco di quercia, custode ancora di un’ingente quantità di burro divenuta ora bianca adipocera, una sorta di cera.

Il contenitore, databile a ben 5.000 anni fa, alto 90 centimetri, con 30 cm di diametro e 35 chili di peso, ritrovato sigillato, è ancora in ottime condizioni , eccetto nel  punto dove fu urtato dall’aratro, con una spaccatura longitudinale ; si crede tale sostanza sia stata sotterrata nella torbiera, in un terreno acido e privo di ossigeno, proprio per essere preservata.

 IL PRIMO CASO DI OPERAZIONE CHIRURGICA IN ANESTESIA TOTALE

Grandi nei combattimenti e nella vita, gli eroi greci furono anche malati famosi, primo fra tutti il celebre Filottete. Morso da un serpente durante la spedizione alla conquista di Troia, e riportata una profonda ferita al piede che sprigionava un fetore intollerabile, Filottete fu abbandonato sulla selvaggia isola di Lemno e ivi restò per dieci lunghi anni. Quando, non riuscendo nella conquista di Troia, i compagni compresero la necessità di avere tra loro il validissimo arciere, tornarono a recuperarlo. Il medico figlio del dio guaritore Asclepio, il greco Macaone, medicò allora Filottete, facendolo dapprima addormentare, e poi, incisa l’ulcerazione con un coltello, curando questa con sostanze vegetali.  

 LE PRIME ICONE DEGLI APOSTOLI

I recenti scavi condotti nelle catacombe di Santa Tecla a Roma hanno riportato alla luce i più antichi ritratti dei quattro apostoli databili al IV/V secolo d.C.  Dipinte sul soffitto di un cubicolo di una matrona romana edificato nel tardo impero, le icone dei fedeli – di Giovanni e Andrea sono le prime della storia, mentre di Pietro e Paolo primissime in questa forma -, provano la diffusione del loro culto già agli inizi del Cristianesimo. Consistenti in tondi aventi diametro di 50 cm, i busti degli apostoli sono affiancati da una nobildonna ingioiellata insieme alla figlia in atteggiamento orante e da un “finto cassettonato”. .

  (contributo di Alice Cecchetti, archeologa)