Ottobre/ Cinema: Inside Job, comodamente a casa, su dvd

Pubblicato il 3 Ottobre 2011 in , da redazione grey-panthers

Una versione particolare della nostra rubrica di cinema, che per questo mese vi segnala un documentario davvero imperdibile sulla nascita e lo sviluppo della crisi economico-finanziaria del 2008 negli Stati Uniti. Il film, prodotto nel 2010, è recentemente uscito in dvd (il 3 agosto): Inside Job, documentario del regista Charles Ferguson, è stato anche premiato con l’Oscar 2011.

Il titolo riprende l’espressione indicante il crimine di furto, rapina o appropriazione indebita compiuto da una persona con una posizione di fiducia e autorizzato ad accedere ad operazioni senza supervisione. A causa dell’argomento “scomodo” di cui parla questo documentario-shock, la sua circolazione è stata piuttosto limitata. Ci è sembrato quindi opportuno stimolare i nostri grey-panther con questa proposta impegnativa: circa due ore di full immersion nel mondo della finanza americana, di stipendi da capogiro e di truffe multimilionarie ai danni dei risparmiatori.

Sono ormai passati due anni dallo scoppio della bolla finanziaria e ancora oggi l’economia risente del crollo finanziario a livello mondiale, un fenomeno che, come un effetto a catena, ha fatto crescere il tasso di disoccupazione e ha spinto sulla soglia della povertà numerose famiglie e altrettante ne ha messe in ginocchio. Un fenomeno che sembra essersi generato da solo, forse per “partenogenesi”, dato che, a parte qualche indiziato, in pochi sono finiti in prigione, sempre se ci siano finiti. Narrato da Matt Damon (nella versione in lingua inglese) e presentato fuori concorso al festival di Cannes e al Festival del Cinema di Roma, si sviluppa attraverso quadri tesi ad evidenziare il lungo processo scaturito nella Grande Recessione a causa dell’avidità di poche persone. Il documentario interpella attraverso pungenti interviste i protagonisti diretti e gli artefici della crisi: “È stato come per le volpi avere l’accesso all’interno del pollaio”, dice proprio uno degli intervistati descrivendo l’operato degli executives delle società finanziarie dopo la deregulation iniziata da Reagan. È un resoconto, spietato, di avidità e di mancanza di scrupoli. Una ricostruzione, sconcertante, dei rapporti tra strutture finanziarie e membri dell’esecutivo, delle dannose conseguenze dei conflitti di interesse nei rapporti tra mercato e governo.

Con occhio critico sembra scavare nel marcio di questo “grosso” affare alla ricerca dei colpevoli, che individua in diverse persone molto vicine al potere politico americano, dimostrando con documenti e grafici la loro indubbia responsabilità. Non solo mostra i colpevoli, ma individua anche gli eroi, ossia tutte quelle persone che, essendosi accorte della “falla nel sistema”, hanno cercato di avvertire il mondo finanziario e politico, ma non sono stati ascoltati oppure sono stati screditati agli occhi del mondo, come ad esempio l’ex procuratore e governatore di New York, Eliot Spitzer.

E’ un’opera molto interessante che attraverso interviste, montaggi e documenti vuole ricostruire il sistema di corruzione, cercando di individuare e spiegando in modo chiaro come funzionavano i prodotti che hanno portato al collasso, mostrando la collusione fra il mercato finanziario e la politica, fra la struttura universitaria e il mercato finanziario. Il regista Ferguson indaga nel tentativo di scoprire gli “assassini”, mostrando come questo nuovo sistema abbia corrotto l’intero mercato mondiale e non ci sia scampo, poiché, nonostante questa bolla, le regole del gioco non sono cambiate, non sono state fatte leggi per regolamentare la situazione. Anzi, la tanto decantata democrazia americana si è ormai trasformata in un’oligarchia finanziaria.