Appuntamento con il cinema di Dicembre

Pubblicato il 12 Dicembre 2011 in , da redazione grey-panthers

Abbiamo selezionato per il nostro pubblico grey-panther appassionato di cinema qualche pellicola da vedere nel periodo delle festività natalizie. Tante sono le nuove uscite: noi abbiamo scelto quelle più interessanti, come i due nuovi lavori di Woody Allen e di Aki Kaurismaki. Segnaliamo poi un paio di film usciti già da qualche tempo, passati un pò in sordina, ma che meritano di essere visti. Infine una bella idea regalo per i nipotini, il dvd di Kung Fu Panda 2.

LE NOVITA’ PIU’ INTERESSANTI

Midnight in Paris (Titolo originale: Midnight in Paris; Regia: Woody Allen;  Nazione:   U.S.A.; Anno:   2011; Genere: Commedia; Durata: 94′; Cast: Owen Wilson, Marion Cotillard, Adrien Brody, Rachel McAdams, Kathy Bates, Michael Sheen, Carla Bruni). Un canto d’amore da parte di Woody Allen per Parigi, che filma come un innamorato, la cristallizza nei suoi cliché e poi li supera, li altera nella visione onirica del protagonista Gil, giunto nella capitale francese insieme alla fidanzata Inez e ai genitori di lei. Un itinerario in un’epoca vagheggiata da tanti, gli anni Venti della Belle Epoque, quando Parigi era la culla di artisti come Picasso, Buñuel, Gertrude Stein, Francis Scott Fitzgerald, Dalì, Man Ray, che Gil incontra ogni notte, a mezzanotte, attraverso un viaggio nel tempo. Un viaggio di andata e ritorno dalla realtà ai sogni, quelli sempre desiderati, che paiono dare un senso al quotidiano che non ci soddisfa, che sono la nostra nicchia per sfuggire un po’ dal ripetersi dell’oggi. Come fa Gil (un ottimo Owen Wilson), che vive nella nostalgia di epoche passate, di una ipotetica età dell’oro che, con la fantasia, si figura perfetta. Un film che coniuga in equilibrio magico malinconia e leggerezza, gag e riflessioni, come solo Woody Allen sa fare.

Miracolo a Le Havre (Titolo originale: Le Havre; Regia: Aki Kaurismäki; Nazione: Francia, Germania, Finlandia; Anno: 2011; Genere: Drammatico, Commedia; Durata: 103′; Cast: Jean-Pierre Léaud, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, André Wilms, Elina Salo, Evelyne Didi, Blondin Miguel). Marcel Marx, un ex scrittore rinomato e bohemien, volontariamente si trasferisce in esilio nella città portuale di Le Havre, dove la sua professione onorevole, ma non redditizia, di lustrascarpe, gli dona la sensazione di essere più vicino alla gente. Mantiene viva la sua ambizione letteraria e conduce una vita soddisfacente nel triangolo formato dal pub dell’angolo, il suo lavoro e sua moglie Arletty, che si scoprirà gravemente malata e verrà ricoverata in ospedale. Il destino metterà improvvisamente nella sua vita Idrissa, un bambino immigrato proveniente dall’Africa nera, che tenterà in tutti i modi di aiutare a fuggire in Inghilterra. Il finlandese Aki Kaurismäki imbastisce una fiaba moderna, con un vago sapore retrò che non guasta, a insaporire e a colorare lo squallore e l’indifferenza dell’oggi. Il mondo che rappresenta è quello del proletariato in cui pare non possa accadere nulla di buono e in cui il destino sembra già segnato. Invece, una fotografia mozzafiato, una maniacale cura per i dettagli, un’ironia di superficie che nasconde una desolazione e una malinconia profonde, una stanchezza del vivere, si aprono verso una prospettiva più ottimista. Il cancro che affligge il nostro modo di vivere e di agire è a un livello più che mai avanzato, ma “restano i miracoli”.

DA SCOPRIRE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE

Wuthering Heights – Cime Tempestose (Regia: Andrea Arnold; Cast: Kaya Scodelario, Nichola Burley, Oliver Milburn, Steve Evets, Amy Wren, James Howson, Paul Hilton; Genere: Drammatico; Durata: 128’). Un film dedicato a tutte le lettrici commosse dall’appassionata e irrequieta storia d’amore tra Catherine e Heathcliff raccontata da Emily Bronte. E’ una rilettura particolare, anche se decisamente realistica, che accentua l’elemento violento e drammatico della vicenda a discapito dello spirito vittoriano e forse più delicato del testo letterario. L’intento della regista è quello di sottolineare la brutalità della società nei confronti del diverso, di un Heathcliff che in questa ricostruzione cinematografica è un ragazzo nero, immettendo quindi all’interno della storia il tema del razzismo, della gelosia, dell’odio. Bravi gli interpreti, capaci attraverso gli intensi sguardi di mostrare il tormento amoroso dei loro personaggi.

Una separazione (Titolo originale: Jodaeiye Nader az Simin; Regia: Asghar Farhadi; Nazione: Iran; Anno: 2011; Genere: Drammatico; Durata: 123’). Una coppia borghese nella Tehran contemporanea ha ottenuto il visto per partire all’estero. Ma lui si oppone perché vuole badare al padre malato di Alzheimer. Allora lei vuole il divorzio e nel frattempo se ne va di casa, lasciando scegliere alla giovanissima figlia se stare con il padre o con la madre. Il film è un ritratto sulla difficoltà di comunicazione fra persone che si amano, ma troppe volte non si ascoltano. Una vicenda intima e personale, implacabile nel raccontare i protagonisti, caratterizzati con grande precisione. Un film di spazi, quelli angusti di una Tehran verticale in cui i protagonisti cercano rifugio costantemente dentro un appartamento o in una macchina che si muove per la città. Un film di donne, sempre motore attivo e dinamico. Un film che parla del futuro: di chi vuole darlo ad un figlio in arrivo, di chi pensa che per averne uno soddisfacente bisogna espatriare. Una storia semplice, ma non banale, che ha il pregio vero di nascondere una grande complessità, come la vita. Non a caso, la pellicola ha ricevuto l’Orso d’Oro all’ultimo Festival di Berlino.

DA ACQUISTARE IN DVD

Kung Fu Panda 2 (Genere: Animazione; Regia: Jennifer Yuh; Durata: 91’). Un’ottima idea regalo per i nipotini, sempre appassionati di cartoni animati. A tre anni di distanza dal primo capitolo, il panda sognatore amante delle arti marziali di nome Po torna con una nuova avventura. Una minaccia assale la Cina, ma per battere il nemico stavolta Po dovrà prima fare i conti con il proprio passato, con se stesso e trovare la pace interiore che sembra non aver ancora raggiunto. Un’opera visivamente più raffinata della precedente, dove all’ironia e alle gags un po’ lente si mescola il ritmo veloce delle coreografie spettacolari, che attingono direttamente dal repertorio di Jackie Chan. E’ un insieme di evoluzioni e di cambiamenti che si alternano con momenti di riflessione e di introspezione in un crescendo continuo, che conduce per mano lo spettatore alla conclusione finale e alla risoluzione di tutto.