Una leonessa bianca e nera

Pubblicato il 2 Febbraio 2012 in , , da Clementina Coppini

La bellezza naturale tutti dicono sia la cosa migliore, in quanto apportatrice di freschezza e incanto. Però beninteso finché si è giovani, poi il discorso cambia, altrimenti le persone non ti guarderebbero strabuzzando gli occhi quando dici che non vuoi più tingerti. Sì, ho deciso di diventare sale e pepe. L’ho deciso a Capodanno, guardandomi allo specchio e vedendo una bella signora che non aveva più voglia di avere i capelli corvini della sua giovinezza. Non ci sono più solo corvi, sulla mia testona, ma anche bianche colombe o se vogliamo candidi cigni. Molte più colombe che corvi, a dire il vero. Perché i corvi sì e le colombe no? C’è posto per tutti, su questo cranio datato. Innanzitutto ho dato un taglio alla mia lunga chioma evincendomi dalla schiavitù del phon e dalla visione di quella massa di capelli sfibrati e sgualciti. Ho comprato uno di quei gel cremosi morbidi e profumati e ho liberato la faccia. Ora sto attendendo che il bianco prenda il posto che deve e così alla fine conoscerò i miei capelli, che sto iniziando a intuire come saranno. Perché una donna deve stare nascosta sotto il trucco e la tinta. Perché non deve mai vedersi bene? Dicono che un uomo con i segni d’espressione e i capelli brizzolati acquista in fascino. Una donna invece, secondo il comune sentire, se si spoglia del travestimento della giovinezza non acquista niente, sembra solo vecchia e sciatta. E perché mai deve essere così? Personalmente non mi sento né vecchia né sciatta: mi sento libera. Da settimane non mi gratto più la testa dopo la tinta e non mi si macchia più di nero la federa del cuscino. Che bello!

Non ho bisogno di dimostrare di poter far concorrenza alle trentenni. In realtà non posso proprio far concorrenza alle trentenni, e non la potevo fare nemmeno a trent’anni e forse nemmeno a venti. E allora? Il mio fascino è il mio fascino comunque, non è acuito dal nero dei capelli o dal rosso del rossetto o dal taglio dell’abito. Può eventualmente essere sottolineato in certe occasioni da questi accidenti, che però sono accidenti, la sostanza essendo altro. Chi parla con me non rimpiange l’opera tintoria della mia parrucchiera, che pur è bravissima. Se la rimpiange, pazienza, non ho tempo da perdere con gente che conta i capelli in testa al prossimo. Nell’ultimo mese ho collezionato una serie di aneddoti e di commenti sulla mia decisione, che peraltro non mi pare così rilevante e senza ritorno visto che comunque le tinture esistono ancora e nella vita si può sempre cambiare idea. Quelle che sono più infastidite sono proprio le donne, che mi dicono che sono troppo giovane, che un conto è avere i capelli tutti bianchi e un conto è averli come George Clooney, che George Clooney sale e pepe è stupendo e invece io sembrerò se mi va bene una versione geriatrica della Nonna Abelarda. Fa niente, sia come sia vado avanti così. È nella percezione della donna che invecchia la cosa che non va. Come se ci fosse una legge non scritta che dice che una donna deve sempre essere un po’ diversa da quello che è, e ogni età ha le sue seccature. Tacchi, collant, make-up, tinta, smalto, unghie, reggiseno, depilazione e poi, degenerando, trattamenti estetici sempre più estremi, guaine contenitive da tortura cinese, botul, chirurgia plastica. Ti sottoponi a tutto ciò e poi trovi sempre sulla tua strada una ragazzina fresca come una rosa e bella come il sole che ti fa sembrare una drag queen in disarmo.

Basta. Mi hanno detto che le cose vanno così. E allora cambiamole. Cambiamo prima noi e poi cambieranno i nostri uomini e le nostre amiche e piano piano cambieranno i concetti estetici. Le mode vanno cominciate. Un tempo lo facevano solo i giovani, poi quei giovani sono invecchiati e hanno deciso che non volevano diventare vecchi. Invece io voglio diventare vecchia, proprio perché il mio spirito non ha paura della sfida degli anni. Sarò una leonessa canuta. Bianca e nera come una zebra, ma una leonessa. Però senza baffi alla Vittorio Emanuele, intendiamoci.

 

 

3 thoughts on “Una leonessa bianca e nera

  1. Approvo l’articolo in toto, al punto da avere preso la stessa decisione a Ferragosto e di essere estremamente soddisfatta della decisione presa.

  2. feci la stessa tua scelta due anni or sono. Mi ha dato nel tempo un senso di libertà e di “identità” : sono più me stessa. Approvo!

  3. Ciao, sono un’ex grey panthers, ma spesso e volentieri, apro la home, per riuscire a leggere i tuoi articoli, che quando ero registrata, non mi perdevo mai.
    Spesso prendo in considerazione l’idea di farlo, ma al di là che mio marito non vuole, devo essere sincera non mi ci vedo!…….ma è solo questione di tempo lo so!
    Ti auguro buon lavoro, e… a presto!

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