In città, i balconi virtuosi ospitano le api

Pubblicato il 18 Ottobre 2019 in da redazione grey-panthers

Il tema ambiente continua a dominare. Stavolta tocca alle api, quelle milanesi. Ne scrive Rosella Baldi: “Ho visto la foto dei giardini del Louvre con una fila di arnie e mi sono chiesta perché non si possa fare lo stesso a Milano. Essendo una mielista appassionata seguo il destino delle api che so in grave crisi a causa del clima anomalo. La nostra città ha molto verde: perché non lo si sfrutta per piazzarvi delle arnie?”. Come testimonia una nuovissima guida del Touring club (“Milano -Parchi e giardini”) nell’insieme abbiamo più verde di quel che immaginiamo e in qualche appezzamento maggiore si potrebbe copiare l’esperimento parigino. Del resto, già varie grandi città si sono date all’apicoltura.

Vienna, per esempio, la metropoli più green d’Europa, che conta cento metri quadrati di verde per abitante, ha scelto i tetti per sistemarvi le sue arnie, al fine di evitare la commistione, che potrebbe non essere sempre felice, tra api e frequentatori di parchi. Nella capitale austriaca ci sono cinquemila colonie di api distribuite sui tetti, tra cui quello del Teatro dell’Opera, del Museo di Storia Naturale e del Kunsthistorisches Museum, quello della Zecca austriaca e quello di alcuni grandi alberghi. Ma anche Londra, pur non raggiungendo i numeri viennesi, conta arnie dislocate in moltissimi piccoli parchi privati. La domanda che viene spontanea è: cosa ci fanno le api nelle selve di cemento che sono le nostre città? E come possono sopravvivere all’inquinamento urbano? La risposta è che nelle metropoli ci sono giardini, orti, aiuole, terrazzi e balconi dove i cittadini coltivano piante e fiori di ogni specie, scelti in buona parte tra quelli che fioriscono per molti mesi dell’anno, di varietà tali che nessun prato, nessun campo coltivato, nessun bosco possono offrire di meglio. Cibo eccellente per le api che, forse per questo, resistono anche all’inquinamento. E poiché i milanesi abitualmente curano molto i loro balconi, varrebbe forse la pena tentare di fare della nostra città una capitale del miele. Del resto, le premesse storiche ci sarebbero, avendo Milano ospitato — nel lontano 1871! — il primo grande congresso degli apicultori italiani.

 

Fonte: Corriere della Sera – lunedì 14 ottobre 2019