Abbott annuncia il lancio dell’innovativo dispositivo bioriassorbibile (BVS) a livello internazionale

Pubblicato il 25 Settembre 2012 in , da redazione grey-panthers

Abbott ha annunciato oggi il lancio del primo dispositivo bioriassorbibile (BVS) unico nel suo genere per il trattamento della malattia coronarica (CAD), disponibile in Europa, in alcune regioni dell’Asia Pacifica e dell’America Latina. BVS assicura il ripristino del flusso sanguigno in maniera simile a uno stent metallico. Si dissolve gradualmente e completamente, lasciando i vasi liberi di tornare al proprio stato naturale e di recuperare la propria funzionalità, proprio perché non è uno stent metallico permanente. BVS è realizzato infatti in polimero di acido polilattico, un materiale naturale che si dissolve, comunemente usato per i punti di sutura riassorbibili.

I potenziali benefici a lungo termine di questo dispositivo sono significativi. Il vaso, infatti, è di nuovo in grado di restringersi e dilatarsi per aumentare il flusso di sangue al cuore in risposta alle normali attività; consente inoltre maggiori opzioni diagnostiche e terapeutiche; diminuisce la necessità di trattamenti a lungo termine con farmaci anti-coagulazione e, infine, si preservano i vasi per eventuali futuri re-interventi necessari per la cura dei pazienti.

“Evitare la presenza di un corpo estraneo rigido permanente comporta notevoli vantaggi dal punto di vista del recupero funzionale dell’arteria coronarica. Con il nuovo BVS, essa è infatti in grado di rispondere nuovamente agli stimoli fisiologici del paziente. Stiamo assistendo alla quarta rivoluzione della rivascolarizzazione miocardica non chirurgica nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica” – dichiara Antonio Bartorelli, direttore Unità Operativa di Cardiologia Interventistica del Centro Cardiologico Monzino, Università di Milano.

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la prima causa di morte in Italia. L’angioplastica coronarica ha dimostrato una riduzione della mortalità di circa il 50% nei pazienti con infarto miocardico acuto ed un miglioramento dei sintomi nei pazienti con malattia cronica. In Italia si effettuano ogni anno 278.000 coronarografie e 140.000 angioplastiche coronariche, ma la popolazione dei pazienti affetti da malattia coronarica nota o misconosciuta è decisamente maggiore.

“Negli ultimi 50 anni si è assistito ad un profondo cambiamento nella diagnosi e nella terapia dei pazienti con malattia coronarica. – dichiara Ciro Indolfi, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche URT del CNR Università Magna Graecia, Catanzaro – La possibilità di una diagnosi precoce oggi ha permesso di riscontrare questa patologia anche in soggetti giovani nei quali viene posta una grande attenzione per selezionare la migliore strategia terapeutica alla luce della lunga aspettativa di vita. Oggi l’età media della popolazione si è allungata di 7 anni raggiungendo più di ottanta anni”.

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