Europei e alcol, un rapporto che cambia: in aumento i teetotalers

Pubblicato il 29 Dicembre 2008 in da Vitalba Paesano

In Europa il rapporto con l’alcol sta cambiando. In Paesi come la Francia e l’Italia il buon vino è considerato un diritto di primogenitura, tuttavia i consumi hanno dato impulso alla birra, specie tra i giovani. Per studiare in profondità il tema, il Wall Street Journal ha chiesto a GfK di monitorare l’abitudine del bere in tutti i Paesi dell’Europa. La ricerca è stata condotta nei 13 paesi dell’Unione Europea e, inoltre,  negli Stati Uniti, in Russia, Turchia e Svizzera. Oltre 17.000 persone sono state intervistate per sapere ogni quanto bevono, che cosa bevono e come l’alcol interessa le loro vite.

Molti dei risultati sono sorprendenti.

  • Quasi un terzo degli intervistati che vivono nell’Europa occidentale ha detto di non bere mai alcol. In Italia, 53% degli intervistati si sono dichiarati teetotalers, cioè astemi per scelta, mentre in Turchia, Paese principalmente musulmano, l’83% ha dichiarato di non bere affatto.
  • L’Italia, nel contempo, è tuttavia  tra i Paesi con il più grande numero di frequenti bevitori (il 16% degli intervistati assume alcol almeno una volta al giorno). Anche nei Paesi Bassi il 17% beve almeno una volta al giorno. In Russia, in Polonia e in Svezia, tutti paesi produttori di alcolici, soltanto l’1% dichiara di bere almeno una volta al giorno. Si registra, dunque, in Europa una tendenza per cui c’è gente che non beve mai (i Teetotalers, appunto) e gente che quando beve, beve molto. In parecchi Paesi europei sono in aumento i problemi sociali e sanitari legati all’abuso di alcol.
  • Nel Regno Unito, le preoccupazioni per i  litigi tra alcolisti nei pub e altri problemi creati dall’eccesso di alcol hanno spinto il Governo a  rinforzare le leggi contro questo comportamento ritenuto antisociale. La Francia ed i Paesi Bassi sono fra i Paesi europei che si sono preoccupati di più per l’abuso di alcol specie tra i giovani. I legislatori in questi Paesi stanno pensando ad alzare l’età minima per il consumo legale di alcolici  dai 16 ai 18 anni.
  • L’indagine ha indicato che mentre i giovani, nella maggior parte dei Paesi europei, stanno bevendo con minore frequenza rispetto ai loro genitori e nonni, sta aumentando, invece, la quantità di alcol assunta ogni singola volta che i ragazzi bevono.
  •  La birra sta diventando più popolare presso i bevitori più giovani; in molti Paesi: la birra, del resto, è una categoria di bibita senza Patria. Il paese che ha la più consistente numero di giovani grossi bevitori è il Belgio, dove il 56% degli intervistati tra i 14 e i 29 anni ha ammesso di dover bere cinque o sei alcolici prima di essere alterato. Questa stessa risposta è stata data solo dal 20% di giovani svizzeri e dal 29% dei tedeschi. Alta frequenza di consumo e quantità rilevanti hanno messo in evidenza che i Paesi Bassi hanno il numero più elevato di grossi bevitori. Inoltre, nei paesi europei del sud la gente beve soprattutto intorno all’ora dei pasti, mentre nei Paesi Bassi si è più disponibili al “binge drinking” , a momenti di baldoria alcolica.