La prima biblioteca pubblica senza libri di carta

Pubblicato il 31 Maggio 2013 in da redazione grey-panthers

Questa estate aprirà a San Antonio, in Texas, la prima biblioteca pubblica senza libri di carta. Si chiamerà “Bibliotech” e avrà sede in un edificio nella periferia sud della città. Il Wall Street Journal dice che i titoli disponibili da subito saranno diecimila, tutti in formato digitale, e che la biblioteca metterà a disposizione degli abbonati 300 lettori ebook, che si potranno utilizzare anche al di fuori della biblioteca. Per la lettura sul posto invece ci saranno 25 tablet, 25 computer portatili e 50 computer fissi. Il costo iniziale del progetto è 1,5 milioni di dollari, ma le autorità contano sul fatto che una volta a regime i costi di gestione saranno inferiori rispetto a quelli di una biblioteca tradizionale, sebbene non siano state fornite le cifre esatte.

La città di San Antonio ha già un sistema di biblioteche pubbliche, in cui il comune investe circa 4 milioni di dollari l’anno. Fuori dalla città, però, le biblioteche non ci sono: nella contea di Baxar, esclusa San Antonio, «non c’è neppure una libreria», dice uno dei coordinatori del progetto, Laura Cole. Per questo motivo i costi saranno coperti dalla contea stessa, che ha circa 1,7 milioni di abitanti. Uno dei promotori del progetto è stato il giudice della contea Nelson Wolff, che è anche un bibliofilo amatoriale: ha detto che «il mondo sta cambiando, e questo è il modo più efficace per fare un servizio alla nostra comunità». In un’altra intervista ha anche detto di essersi ispirato a Steve Jobs e che concepisce la biblioteca di San Antonio come «una specie di Apple Store».

5 thoughts on “La prima biblioteca pubblica senza libri di carta

  1. sarebbe interessante sapere se il «prestito» dei lettori è gratuito …
    a quando, da noi, delle biblioteche che permettano ai lettori dotati di lettori ebook di noleggiare un libro ? il sistema è geniale, come il fatto che, praticamente, tutti i classici sono gratuiti su internet
    tuttavia per i libri più attuali – anche se non son proprio delle novità – bisogna sborsare cifre assolutamente sproporzionate, sovente superiori al prezzo di un’edizione paperback (e bisogna anche dire che altrettanto spesso le versioni numeriche sono notevolmente inferiori – come qualità e come ricchezza di contenuto – agli originali …)

  2. Forse sarebbe opportuno spostare leggermente il punto di vista: la biblioteca senza libri di carta esiste già da tempo e, proprio perchè non servono grandi scaffali lignei. è collocata nel PC che una parte di noi, almeno quelli che stanno leggendo questa nota, ha sul suo tavolo o sullle sue ginocchia.
    La scelta dello ebook invece che del libro di carta è un fatto “emozionale” non logicamente spiegabile.
    E’ vero che non sempre si trovano le ultime novità, ma è anche vero che questa tendenza diminuisce.
    Purtroppo resiste ancora una idee sbagliata: se ill libro è su internet deve essere gratuito o quasi. E’ ovvio che questo è un falso salto logico. E’ giusto che un ebook costi meno di un libro di carta perchè non c’è il costo della carta o dell’inchiostro, ma ricordiamoci che esiste un costo intellettuale e dei costi di produzione e distribuzione anche se minori.
    Riguardo la qualità, non sono d’accordo in quanto la composizione grafica di un libro, anche cartaceo, è fatta con strumenti digitali e quindi l’origine dei formati finali è la stessa ed inoltre inserire contenuti multimediali aggiuntivi (foto, disegni, mappe, filmati, musica) è un lavoro aggiuntivo semplice e contemporaneamente impossibile per un libro di carta.
    Un grande vantaggio degli ebook, che molti dimenticano, è la possibilità di adattare la grandezza dei caratteri alle proprie esigenze e quindi sia che l’edizione sia un in-folio oppure un microtascabile, io posso sul mio tablet avere dei caratteri leggibili senza occhiali.
    Spariranno le grandi biblioteche di carta? Forse saranno ridimensionate eliminando tutti i libri cui la carta non da valore aggiunto e conservando meglio i grandi documenti originali autografi.
    Per finire, quando cercate un libro, prima di acquistarlo in libreria, fate una ricerca con Google, spesso potete trovarlo gratis o ad un prezzo ridotto…..poi scegliete la carta se avete posto a casa dove conservarla!
    Buona lettura a tutti.

  3. precisazione opportuna ! io direi, tuttavia, che il fatto “emozionale” è, piuttosto, il rifiuto dell’ebook – come, a suo tempo, il rifiuto dei cd e, ancor più, della musica numerizzata (nostalgia delle collezioni di 33 giri con le loro copertine così evidenti e decorative?)
    io stesso ci ho messo un po’ di tempo ad arrivarci, ma ora che ho il mio ebook pieno, e posso passare da una lettura all’altra senza paura di «perdere il segno», evidenziare i passi su cui voglio tornare, prender note, ricorrere al dizionario (in tutte le lingue), non potrei più farne a meno
    sono anch’io d’accordo a pagare il libro numerico – pagherei anche per quelli che, essendo cessati i diritti d’autore, sono reperibili gratuitamente – ma un prezzo «giusto» : un libro «vero» lo si può cambiare, prestare, rivendere …
    e, sopratutto, si dovrebbe poter noleggiare il libro numerico – o abbonarsi per un certo numero di letture per un periodo limitato di tempo – un po’ quel che si fa con la VOD (Amazon comincia a farlo, ma solo per certi libri e per certi abbonati)
    per quanto riguarda la qualità, alludevo ai libri – e ce ne sono molti – che sono stati numerizzati mediante scanner e OCR (riconoscimento ottico dei caratteri); gli errori sono frequentissimi – anche se facilmente identificabili – e se essi sono accettabili in un libro gratuito (la conversione è opera di volontari non retribuiti, i quali, peraltro, sollecitano la segnalazione di questi «refusi» per le opportune correzioni), lo sono molto di meno per un libro a pagamento
    bisogna anche precisare che questa storia dei prezzi è valida sopratutto in Francia – dove vivo ; ho potuto constatare che, in Italia, almeno Adelphi pratica una politica di prezzi per il numerico molto più accettabile
    da segnalare inoltre un’interessante possibilità che offrono i browser (Google Chrome, Safari, Firefox …) e cioè di trasferire sul proprio tablet i testi di articoli o altri contenuti per poterseli poi leggere senza interferenze pubblicitarie e più comodamente, davanti al caminetto, per esempio, come faccio io in questa freddolosa primavera …

  4. Il libro, cioè un contenitore di fatti, notizie, racconti, informazioni, ha nel corso dei secoli cambiato molti aspetti e supporti. Si è passati dai rotoli del Mar Morto, alle pergamene, alla carta antica miniata, per finire ai mille tipi di supporto cartaceo più recenti ed anche ai dvd con libri letti da lettori specializzati.
    Le spinte al cambiamento sono state un continuo inseguimento tra riduzione dei costi e richieste da un mercato fortunatamente sempre più vasto. Alcuni secoli fa Gutemberg fece fare un salto di qualità forse non nella qualità delle edizioni, ma sicuramente nella aumento di diffusione della cultura. Da quel momento la stampa si è evoluta in due direzioni: da una parte tanti libri ben stampati a costo limitato e dall’altro edizioni artistiche di pregio. E queste due strade hanno corso e corrono parallele.
    Da qualche anno la tecnica ha fornito una nuova possibilità per l’editoria generale: stampare libri che non depredano le foreste per la carta ed è stato creato lo ebook.
    Per le sue caratteristiche di “facilità di copiatura” si sono creati tutta una serie di problemi relativi sia alla messa in pensione di tutta la filiera che va dalla stampa fisica alla distribuzione sia alla possibilità di proteggere giustamente la proprietà intellettuale.
    Il primo problema è umano e solo il tempo lo attenuerà. Il secondo problema è legale e sicuramente con il crescere delle esperienze pratiche si troverà una soluzione valida.
    Il reale problema dello ebook, ed il punto debole di tutti i dispositivi elettronici che usiamo, è la durata delle batterie. Sono stati fatti passi da gigante negli ultimi 15 anni e ce ne possiamo rendere conto se pensiamo ad un telefono cellulare di 10-12 anni fa ed al peso ed alla durata delle batterie di allora. Il mio primo cellulare di 15 anni fa era una specie di ferro da stiro e la batteria pesava 2 etti!
    Tornando agli eBook il mio cortese interlocutore Ferruccio cita la possibilità di noleggiare i libri. Sicuramente in breve tempo sorgerà un nuovo Blockbuster per gli ebook ed anche questo problema sarà risolto e per le prossime vacanze potremo portare 30 libri in una chiavetta USB invece che 30 kili di carta in una valigia con il vantaggio che se piove i libri non si rovineranno.

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