Facebook, un trionfo, ma la pubblicità….

Pubblicato il 24 Febbraio 2009 in da Vitalba Paesano

La star del 2008? È Facebook, senza ombra di dubbio. La versione italiana della community fondata da Mark Zuckerberg nell’arco di appena 12 mesi ha visto aumentare a dismisura il totale dei propri iscritti: se a fine 2007 la popolazione tricolore del “pianeta” rappresentava appena il 2% del totale dei navigatori attivi, a fine 2008 si è saliti a quota 45% (dati Nielsen) con un’impennata notevole in particolare a partire dal mese di luglio. I1 45% degli utenti corrisponde al 30% della popolazione italiana, quella interessata dal fenomeno Facebook stando al Rapporti annuale 2009 dell’Eurispes. “Tre italiani su dieci contribuiscono con la loro presenza virtuale ad alimentare quello che da più parti è stato definito il fenomeno del millennio” – sottolinea 1’Eurispes pur evidenziando che una cifra maggiore, il 3 1,2% della popolazione, non conosce la “creatura”. Nonostante la crescita esplosiva della community, che a livello mondiale conta ad oggi 130 milioni di utenti, gli investimenti pubblicitari restano piuttosto contenuti. E addirittura nel 2008 si sono registrate performance inferiori alle previsioni. Secondo la società di analisi eMarketer, che lo scorso anno ha più volte rivisto al ribasso le previsioni di spesa per la pubblicità sulla community, il 2009 segnerà un ulteriore calo degli investimenti. Intanto i 265 milioni di budget ipotizzati a inizio 2008 si sono concretizzati a fine anno in 210 milioni, una forbice del 20,8%. E quest’anno -prevede eMarke- si scenderà ulteriormente a causa dello scarso ritorno sugli investimenti da parte delle aziende inserzioniste. I1 motivo della scarsa appetibilità sarebbe intrinseco al ruolo stesso del portale dove gli utenti si incontrano per interagire fra loro e non per fare ricerche. Inoltre la piattaforma Facebook Ads, il sistema pubblicitario integrato nel portale, sarebbe meno performante – in termini di tracciabilità e profilazione degli utenti – rispetto ad esempio a Google Ads, il sistema messo a punto dal colosso del search che non a caso, dunque, raccoglie buona parte degli investimenti pubblicitari (da Corriere delle Comunicazioni, febbraio 2009)