Da Vienna a Budapest in bicicletta, attraverso le vie clicloturistiche d’Europa

Pubblicato il 18 Giugno 2019 in

Chi l’ha detto che la ciclabile del Danubio finisce per forza a Vienna? E’ proprio dalla capitale austriaca che inizia la parte meno conosciuta dai turisti ma altrettanto bella dal punto di vista paesaggistico. Questo itinerario, prevalentemente pianeggiante, è adatto anche ai ciclisti meno esperti. Si snoda attraversando Austria, Slovacchia e Ungheria lungo le sponde del Danubio. Nel tratto austriaco si pedala esclusivamente su piste ciclabili mentre il resto del percorso corre su strade secondarie poco trafficate con frequenti cartelli segnaletici a sfondo blu che danno indicazioni di Eurovelo 6. L’itinerario Vienna – Budapest fa parte infatti del percorso numero 6 della rete cicloturistica europea Eurovelo.  Perdersi è praticamente impossibile, basta tenere a vista il fiume e seguirlo mantenendo come senso di marcia quello della corrente. Chi vuole, comunque, può acquistare le guide Eurovelo 6, in inglese, con la mappa completa ed indicazioni dettagliate sull’itinerario.

Tappa 1 Vienna-Bratislava 93 km
Dalla piazza del Duomo di Vienna, dopo aver assaggiato l’imperdibile torta Sacher, si costeggia la sponda destra del Danubio superando il porto. Si prosegue fino all’imbocco di un ponte, segnalato, per passare sull’altra sponda del fiume, prestando attenzione alle indicazioni perché nel mezzo del fiume c’è un’isoletta, quindi i ponti da attraversare in realtà sono due (uno che collega la sponda destra con l’isolotto e l’altro che collega l’isola alla sponda sinistra). La pista ciclabile, divisa in due corsie, è ben asfaltata e permette di macinare chilometri in velocità. Tuttavia questa prima parte di ciclabile è parecchio trafficata e occorre prestare attenzione ad altri ciclisti e cicloviaggiatori di ogni genere: chi con un rimorchio per una canoa, arzille vecchiette in triciclo e biciclette che trainano bambini e cani. Lungo il tracciato ci sono diversi punti ristoro dove fare rifornimento e per chi non se la sentisse di arrivare fino a Bratislava in un’unica tappa, c’è anche la possibilità di spezzare il percorso pernottando in uno dei tanti b&b. Le fontanelle non sono molto frequenti quindi il consiglio è di riempire le borracce nei punti ristoro per non rischiare di rimanere senz’acqua, soprattutto se si pedala, come noi, nel mese di agosto. Betulle, noccioli e salici piangenti sfiorano le acque del Danubio e fanno compagnia ai ciclisti fino al Castello di Bratislava. Per il pernottamento consigliamo l’ostello City Hostel, a due passi dalla porta di San Michele. Merita un giro serale nel centro storico per sgranchire le gambe ed assaggiare il tradizionale gulash di carne.

Tappa 2 Bratislava- Gyor 84 km
Si riprende la stessa ciclabile da cui ci si era staccati per pernottare la sera prima lasciando alle spalle Bratislava. Si pedala lungo un argine in mezzo alla campagna slovacca, più selvaggia ma non meno bella di quella austriaca, seguendo le indicazioni per la frontiera ungherese. Dopo il controllo dei documenti procediamo su una ciclabile adiacente alla strada principale verso Rajya e poi Gyor, località di villeggiatura ungherese, dove si può anche campeggiare. In Ungheria è difficile trovare persone che parlino inglese a cui chiedere indicazioni, tuttavia il carattere particolarmente ospitale della gente, che si prodiga con mille gesti per fornire le giuste informazioni, aiuta presto e trovare la destinazione.

Tappa 3 Gyor- Budapest 140 Km
L’itinerario corre lungo la strada N1, uscendo da Gyor in direzione Budapest, in parte su strada promiscua, in parte su ciclabile. I lavori di messa in sicurezza e segnalazione di Eurovelo 6 sono ancora in corso e meno avanzati rispetto all’Austria e alla Slovacchia, tuttavia con una buona mappa e la guida di supporto riuscirete a trovare la strada senza problemi. Dopo i primi 50 chilometri in pianura nella campagna ungherese ricca di girasoli, gran turco e paesini con le tipiche case basse col tetto a punta, il Danubio piega a destra, si superano Tata e Tatabanya e la strada si fa più impegnativa, con un alternarsi di saliscendi che rendono più vivace la pedalata nel caldo del pomeriggio estivo. Le nostre gambe ormai allenate scattano allo scorgere della meta, Budapest, che raggiungiamo alle luci del tramonto. Dopo una notte rigenerante, la visita della città è d’obbligo. Budapest è divisa dalle acque del Danubio in Buda e Pest. Nella prima sorge il castello: il primo agglomerato della città, dove gli abitanti si arroccavano per difendersi dalle invasioni. Mentre Pest è la parte più moderna, dove si trovano, tra gli altri, il Duomo, il Parlamento e il Museo delle Belle Arti. Niente male può essere anche un bagno alle terme, molto apprezzate dai turisti soprattutto in inverno.

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