31 dicembre – 1 gennaio, insieme!

Pubblicato il 20 Novembre 2015 in

La scatola con le decorazioni natalizie sta per essere rispolverata, estratta con cura, come ogni anno, dal cassettone. Riemergeranno oggetti della memoria, a ricordare il nostro Natale di 30, 20, 10 anni fa: le persone del passato, i bambini di allora….

Gli addobbi sono proprio strani trofei evergreen, capaci di mantenersi immobili nel tempo per poi rianimarsi d’incanto, smaglianti e ancora irresistibili.

Quante volte abbiamo detto: elimino tutto; l’anno prossimo si cambia, voglio qualcosa di diverso… E poi, immancabilmente, al momento  di buttare, noi, che siamo capaci di liberarci senza pietà di capi di abbigliamento ancora intatti, per non parlare dei documenti d’archivio (dopo dieci anni), ci ritroviamo incapaci di rinunciare a uno solo degli addobbi, a quel consumato segnaposto che piaceva tanto a nostra madre. Così la scatola si ricompone, la storia si riannoda, il rituale continua .

Per il Natale 2015 voglio davvero qualcosa di diverso: intorno alla tavola ci sono ormai solo adulti, qualcuno anzi molto senior. Alimentazione leggera, nessuno stravizio (che si pagherebbe subito, in tempo reale). Snellire, sveltire, semplificare: un numero più contenuto di antipasti (irrinunciabile quello che piace alla nipote); mantenere il primo di sempre con l’ottimo brodo e poi …e poi, in calo anche l’ampiezza del grande bollito, che subirà un “ravvedimento operoso”:  un pezzetto di lingua, poca testina, vitello e manzo smagriti …

Al momento dei dolci, un’idea facile e “saggia”, oltre al panettone: un plateau di fette d’arancia, appena bagnate di Grand Marnier. Sfido tutti a dire che non è Natale: ci metto pure la frutta secca- grande classico della tradizione-, anche se ridotta a qualche pinolo e a una manciata di uvetta!

Snellire, sveltire, semplificare: anche sotto l’albero la sequenza dei pacchetti è meno corposa, quest’anno, anzi quasi del tutto scomparsa. C’è troppa crisi intorno per far finta di niente. Solo chi tiene occhi chiusi può vedere scintillare il Natale. E, allora, niente maglione al cognato, ogni anno di un colore diverso. Niente improbabili profumi destinati al riciclo. No neppure a candele, a inutili oggetti per la casa, a dolcissime -troppo dolci-  marmellate fai da te.

Snellire, sveltire, semplificare: non impoverire.  Valorizzare piuttosto dialogo, simpatia e affettuosità, che non costano poco, anzi. Richiedono grande impegno e buona volontà.

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.

E se fosse questo- nuovo- il vero significato del Natale?

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