Cresce il fronte del “si” alla proposta di fornire armi ai ribelli libici

Pubblicato il 31 Marzo 2011 in da redazione grey-panthers

Le aperture

Il Corriere della Sera: “Rissa alla Camera, monetine in piazza”, “Pdl e Lega accelerano sul processo breve: urla contro La Russa e Santanché”, “Duro scontro tra il ministro della Difesa e Fini. Rinviato il provvedimento, torna l’ipotesi della fiducia”. A centro pagina: “Morti 11 immigrati in mare, c’è anche un bimbo”, “Berlusconi a Lampedusa: libereremo l’isola. E compra una villla”, “La Tunisia frena sui rimpatri. Si dimette il sottosegretario all’Interno Mantovano”.

La Repubblica: “Prescrizione breve, scoppia la rivolta”, “Blitz per salvare Berlusconi: bagarre in aula, in piazza monetine contro i ministri”, “Corsa del Pdl per far approvare la legge, anche con la fiducia. L’Anm: colpo mortale alla giustizia. La Russa insulta Fini. Bersani: è uno sfregio, fronte comune”. A centro pagina: “Show del premier: via i profughi da Lampedusa. Affonda gommone, un bimbo tra gli 11 morti”.

Il Giornale: “Riecco Berlusconi”, “Lampedusa liberata”, “Il premier sull’isola, via allo spostamento dei clandestini. Per i cittadini niente tasse per un anno”. E sullo scontro alla Camera: “Emergenza giustizia, assalto al governo. Pasticcio di La Russa”. A centro pagina: “A Prodi tre pensioni al mese”, “Il Professore intasca 14mila euro. Tra i miracolati anche Cossutta, Scalfaro e Violante”.

Libero: “Fini perde la testa”, “Rissa a Montecitorio”, “La Russa prende la parola per denunciare i manifestanti che tirano monetine e l’opposizione. L’ex leader di An lo zittisce e poi lo insulta: ‘Si faccia curare’. Non può più presiedere la Camera”. A centro pagina, con foto: “Silvio spettacolo a Lampedusa”, “‘Isola libera in due giorni'”. E in basso: “Mantovano sbatte la porta, ‘Ci siamo presi troppi immigrati'”, “Il sottosegretario si dimette”.

La Stampa: “Il premier: svuoterò Lampedusa”, “Berlusconi: in due giorni via gli immigrati. saranno distribuiti in tutta Italia. Nella notte affonda un barcone. I superstiti: undici morti tra cui un bambino”. E sotto la testata: “Prescrizione breve. Bagarre in aula, assalto alla Camera”, “La Russa insulta Fini. La replica: curatelo”, “L’opposizione insorge, sputi e monetine fuori da Montecitorio”.

Europa: “Blitz, buffonate, provocazioni. E alla Camera finisce male”, “La pagliacciata di Lampedusa scatena la rabbia a Roma, La Russa sbraca”. A centro pagina: “Sull’isola sbarca Silvio La Qualunque”.

Il Foglio: “Infuria lo scontro sul diritto dei giudici ad abbattere Berlusconi”, “La maggioranza contro il processo Mills, l’opposizione blocca l’ingresso di Montecitorio e lancia monetine”. E poi: “Ogni volta che Repubblica lo iscrive al proprio partito, Napolitano smentisce pubblicamente. Ecco come  e perché”.
Due colonne centrali del quotidiano sono dedicate ad una polemica dell’Elefantino-Ferrara contro Ugo Stille, che contesta la rubrica tenuta dal direttore de Il Foglio in Rai.
Sulla politica internazionale, la Libia: “Quanto è difficile vincere una guerra con i ribelli che si sparano sui piedi”, “Le forze contro Gheddafi sono divise e inesperte, l’addestramento richiede tempo”.

Il Sole 24 Ore: “Basilea 3, crescita a rischio”, “Minori prestiti a imprese e famiglie italiane per 346 miliardi”. Si citano i dati di una ricerca Ambrosetti secondo cui “le nuove norme possono ridurre di circa un quarto le somme erogate dalle banche”. A centro pagina, la rissa alla Camera: “Giustizia e immigrati. Alta tensione nel Governo”. E l’analisi di Stefano Folli: “Il timore che la rissa si prolunghi fino al 2013”.

Politica

Il Pd si divide – secondo La Repubblica – sulla “ipotesi Aventino”. Ieri, nel corso del duro scontro tra Governo e centrosinistra, il senatore Ignazio Marino invocava la necessità di un “gesto eclatante”, come l’abbandono dell’Aula: “O anche dimetterci tutti, in modo da provocare nuove elezioni”. Racconta il quotidiano che a Montecitorio c’era stato in precedenza un battibecco tra Rosy Bindi, che proponeva di lasciare l’Aula, e D’Alema, che aveva ironizzato: “Cosa vuoi? Che mi tolga gli occhiali e vada a menarli?”. Il segretario Pd Bersani ha invece bocciato l’Aventino: “Abbandonare l’Aula? Si può sempre discutere di questo, ma con i numeri che hanno decidono in un’ora”. Rosy Bindi viene intervistata dal quotidiano e conferma che la non partecipazione ai lavori dell’Aula “può essere più chiara, più diretta, di una partecipazione che non incide e spesso si rivela inutile”. Pierluigi Battista sul Corriere della Sera avverte che “l’orlo del precipizio è vicino” e scrive che dalla “caotica follia” che ha avvilito ieri il Parlamento e la piazza antistante nessuno esce “con un profilo di decoro”. Non la maggioranza di governo, “che non ha esitato a svilire la riforma della giustizia riducendola con un escamotage parlamentare a scudo per le vicende del premier”, non l’opposizione, tentata addirittura da velleità aventiniane, e che sembra succube di una frenesia da megafono, che trasferisce l’opposizione parlamentare nell’incandescenza del comizio.
Stefano Folli sul Sole 24 Ore scrive che il caos che si è scatenato sulla prescrizione breve lascia intendere che non avremo mai (almeno in questa legislatura) “alcuna riforma generale e convincente dell’ordinamento giudiziario”: “fin dall’inizio è apparso chiaro che in Parlamento mancano ormai tutte le condizioni politiche per procedere ad una riforma tanto ambiziosa”. Le opposte tifoserie sono ancor più agguerrite: da una parte “una maggioranza risicata e perciò arroccata attorno al suo leader, dall’altra una opposizione debole e divisa, che in questa battaglia trova la sua identità (peraltro sempre più condizionata da Di Pietro e dal Popolo viola)”.
Proprio ieri, come racconta lo stesso quotidiano, il Presidente Napolitano aveva chiesto sulla riforma della giustizia “iniziative condivise tese a migliorare la funzionalità del sistema”.
Secondo Il Corriere della Sera il premier sarebbe “irritato” perché l’operazione Lampedusa è stata oscurata dalla bagarre a Montecitorio: sarebbe stato rovinato il “piano rilancio”. E parlando di “crepe nel Pdl” il quotidiano scrive che il “vaffa” del ministro della Difesa La Russa ha creato una profonda crepa in An, facendo risaltare la distanza tra gli ex An e gli ex Forzisti. Anche per La Repubblica “l’ira di Berlusconi sul ministro, ‘hai sbagliato, sei caduto nella trappola’”. E le parole dell’ex ministro Scajola a La Russa: “Hai combinato un casino”.
Per Il Giornale: “Scivolone di La Russa, tensione nel Pdl”. Berlusconi furibondo con il titolare della Difesa: il suo “vaffa” contro il Presidente della Camera blocca l’approvazione del processo breve. L’ira di Alfano. Già partita una raccolta di firme interna per farlo dimettere”. Il quotidiano parla anche di un dietrofront, e spiega che il ministro ha dovuto telefonare a Fini per chiedere scusa. Poi, sotto il capitolo “Scajola & Co”, si parla dei “maldipancia” degli ex di Forza Italia. Attorno all’ex titolare dello Sviluppo economico si concentra il malumore contro gli ex di An e lo strapotere dei Responsabili. Secondo Libero sarebbero già 100 le firme raccolte dagli azzurri per chiedere le dimissioni del Ministro della Difesa.

Politica internazionale

Su La Stampa, a proposito delle divisioni in Europa sulle operazioni in Libia, l’inviata a New York racconta la visita del Capo dello Stato negli Usa. Si riassumono così le sue parole: “Non capisco la decisione della Merkel”, “forse pensava alle elezioni”.
Secondo La Repubblica “cresce il fronte dei sì” alla proposta di fornire armi ai ribelli libici. Sembra contrario il Segretario generale della Nato Rasmussen, secondo cui “l’Alleanza è impegnata in Libia per proteggere la popolazione e non per armarla”. I primi a ventilare l’ipotesi di fornire armi al consiglio di transizione sono stati, martedì a Londra, i francesi. Obama ha firmato un ordine esecutivo che autorizza operazioni sotto copertura Cia per aiutare i ribelli, e la Segretaria di Stato Clinton si è spinta a dire che la risoluzione Onu 1973 “potrebbe consentire” di fornire legittimamente armi agli insorti. Anche per il premier britannico Cameron “nulla è escluso”.
“L’ordine segreto dato da Obama agli agenti della Cia” è anche il titolo di una analisi che compare sul Corriere della Sera.
Il Sole 24 Ore ha intervistato Mohamed El Senussi, erede di re Idris, che vive in esilio a Londra. Dice che Gheddafi non lascerà, se ne andrà solo con la forza “per mano di chi oggi lo sostiene”. E rilancia la proposta di fornire armi agli insorti. Intanto, “Gheddafi avanza verso Bengasi”, come scrive una corrispondenza dello stesso quotidiano: dopo aver finto la ritirata, le forze del Colonnello riguadagnano terreno in Cirenaica. Si è ripreso Ras Lanouf e i terminali petroliferi.
Intanto, il ministro degli esteri di Gheddafi, Musa Kussa, è fuggito a Londra, come raccontano tanto La Repubblica che il Corriere della Sera. Su La Stampa la notizia è in grand evidenza: “L’uomo dei segreti abbandona Gheddafi. Il ministro degli esteri ed ex capo degli 007 fugge a Londra”. E anche qui si spiegano le divisioni sulla ipotesi di fornire armi alle forze anti-regime. Sullo stesso quotidiano una pagina sul discorso tenuto ieri dal Presidente siriano Bashar Al Assad davanti ad un Parlamento omaggiante: “Prima la stabilità, poi le riforme”, ha detto Assad, che non ha fatto le attese aperture ed ha denunciato gli stranieri come istigatori degli scontri. Con un reportage da Hamaa, la città del grande massacro del 1982, dove gli islamisti sono ancora forti e aspettano la vendetta, dagli anni della repressione del defunto presidente Hafez Al Assad. Sul Foglio: “Assad parla, il fratello generale che spara sulla folla comanda”. Anche sul Corriere della Sera, il racconto dell’inviato: “I 20 mila spettri di Hamaa che attendono giustizia. Nella città della strage ordinata dal defunto Hafez nel 1982 contro i Fratelli Musulmani. Sul Foglio anche una analisi sul fermento che cresce in Giordania, dove c’è insofferenza verso la corte di Abdullah e dove è stato accusa anche la regina Rania.

E poi

Sulla prima de Il Sole 24 Ore un intervento di quello che viene definito “l’ideologo” del presidente cinese Hu, sotto il titolo “Pechino si apre all’Occidente”.
In prima su Libero un richiamo all’articolo di Roberto De Mattei, vicepresidente del Cnr, criticato per le dichiarazioni rilasciate a Radio Maria, nel corso delle quali ha commentato lo tsunami giapponese “citando la Divina Provvidenza”, come spiega il quotidiano: “Ho parlato di Dio alla radio e volgiono le mie dimissioni”.
Sul Sole 24 Ore, modelli di welfare e l’esempio della Germania: “fabbrica a misura di lavoratore anziano”. La società Borg Warner, nella Renania Palatinato, è diventata ergonomica, si è dotata di sollevatori e tapis roulant per venire incontro alla salute di dipendenti sempre più anziani.
“Neo-ecologismo” è il titolo dell’approfondimento del Diario de La Repubblica dedicato alla “ripresa della sensibilità per i temi verdi”, a partire dalla vittoria dei Verdi in Germania e dalla mobilitazione per i referendum in Italia. Libri consigliati, definizioni, articoli di Stefano Rodotà, Guido Viale e Carlo Petrini.
Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, ha tenuto ha chat con i lettori de L’Espresso, che viene riassunta dai lettori de La Repubblica: “Così Wikileaks ha contato nella rivolta dei popoli arabi”.

(Fonte: Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)