Viaggiare senza confini

Pubblicato il 18 Giugno 2015 in , da Auro Bernardi
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La buona notizia è che siamo tornati a livelli pre-crisi, il che significa 10 milioni di italiani in viaggio per le vacanze nell’estate ormai alle porte. Il punto è però che stiamo parlando delle intenzioni, ossia dell’annuale rapporto Doxa-Europcar che comunque, da 14 anni, anticipa con grande precisione, stili, tendenze e preferenze dei nostri connazionali in materia di tempo libero. La ricerca 2015 è focalizzata sul turismo accessibile ossia su quelle fasce di popolazione che manifestano particolari esigenze nelle loro scelte o che hanno bisogno di supporti specifici di cui invece il viaggiatore “normale” non avverte la necessità. Tanto per capire, si tratta, per esempio, di viaggiatori senior, con problematiche legate all’autonomia motoria o a malattie croniche, di disabili, di famiglie con bambini e, non ultime, di persone che viaggiano con animali al seguito.

Secondo i ricercatori Doxa l’insieme di queste categorie rappresenta un drive per i prossimi 10 anni a livello europeo. Solo la fascia senior e disabili vale, secondo le stime, qualcosa come 394 miliardi di euro. Altro dato: il 6,4% delle famiglie che si sposta per le vacanze presenta problematiche legate alla presenza di bambini piccoli e qualunque genitore sa cosa significa muoversi con i pargoli al seguito. Stiamo parlando di 3,8 milioni di persone per un controvalore di 4 miliardi di euro che salgono a 8 considerando l’indotto. Gli “animalisti” sono stimati in 1,8 milioni: un’altra bella fetta di business. Sei milioni i senior che viaggiano (di cui 2,8 milioni con problemi) per un valore di 19,5 miliardi. Tutti segmenti in crescita tanto che i ricercatori Doxa stimano in un terzo del totale il turismo che coinvolge queste categorie.

EFFETTO EXPO – Vediamo più in dettaglio alcuni temi della ricerca. Primo dato: dopo il crollo del 2012, con solo il 43% degli italiani a fare le valige, siamo finalmente tornati sopra la metà, con il 54% del campione intervistato che dichiara di aver messo in agenda una vacanza. La stessa percentuale del 2008. Presi per fasce di età, i senior tra i 50 e i 59 anni sono il 49%. Un po’ meno (41%) gli over 60. Tra le destinazioni, la parte del leone la fa sempre il mare (68%), ma la novità 2015 è l’incremento notevole (11%) di chi dice di scegliere come meta una città d’arte. Probabile effetto Expo di Milano, inclusa appunto tra le mete di questo segmento.

DOUCE FRANCE – Tra le categorie dei viaggiatori presi in esame, un dato interessante riguarda anche le destinazioni prescelte. Con alcune sorprese, almeno a livello di tendenza. Tra le regioni italiane, per esempio, sono in calo nelle preferenze mete tradizionalmente molto gettonate come Liguria, Campania e Trentino-Alto Adige mentre sono in controtendenza Sicilia (9%) e Puglia, regione che si colloca in cima alle preferenze degli Italiani con un bel 15%. Stabile la Toscana al secondo posto con l’11%. E all’estero? Anche qui qualche sorpresa, come il calo di Spagna (che resta peraltro medaglia d’argento con il 12%), Croazia e Gran Bretagna mentre salgono nelle preferenze degli Italiani i Paesi del Sudamerica (8%) e la Francia che, non certo a sorpresa, si piazza al primo posto con un ottimo 15%. Come dire che un italiano su sei del campione esaminato sceglierà di passare le proprie vacanze in una qualche località transalpina.

SALUTE E ASSISTENZA – Altri due dati interessanti: al primo posto (31%) nel tipo di esigenze per le vacanze figurano le infrastrutture per i bambini (nursery, aree riservate, giochi ecc). Immediatamente dopo viene però l’assistenza sanitaria (27%) avvertita da oltre la metà del campione se si considerano solo i malati cronici e i disabili. Doverosa spiegazione: il Sistema Sanitario Nazionale italiano è al terzo posto nel mondo e al primo in Europa per la sua efficienza. Perché dunque il tema è così sentito tra i viaggiatori con problematiche? Il motivo sta nel fatto che il nostro Ssn è strutturano per i residenti, non per chi viaggia. Da qui, per esempio, la difficoltà a ottenere una prescrizione o un farmaco se non ci si trova nel proprio domicilio. Una sfida da affrontare per il futuro su cui è però bene puntare già l’obiettivo. A fare il paio con questa questione è il suo rovescio: ovvero su quali fattori dovrebbero concentrarsi gli operatori turistici per venire incontro alle categorie dei viaggiatori con problemi. Al primo posto (63% del totale) c’è l’eliminazione delle barriere architettoniche seguita a un solo punto di distanza (62%) dal controllo dei servizi offerti da alberghi e ristoranti (la somma delle percentuali superiore a 100 è dovuta alla possibilità di risposte multiple). La riprova è in quel 42% che ritiene esserci maggiore attenzione su questi temi negli altri Paesi europei piuttosto che in Italia. A parziale correzione del dato, il 49% ritiene peraltro che da noi l’attenzione su questi temi sia cresciuta rispetto al passato.

INTERNET – La fonte d’informazione principale per organizzare la vacanza a cui attingono le categorie prese a campione è il web. Il 64% delle famiglie cerca su internet le notizie che possano aiutarle a programmare meglio viaggio e soggiorno. Dunque non solo orari dei treni, alberghi e relativi servizi, ma tutte le cose utili a sapersi per chi ha delle esigenze particolari come, per esempio, quali stabilimenti balneari accettano animali. Altro dato estremamente interessante al riguardo è che internet è al primo posto con il 61% anche tra il segmento senior. A smentita di chi pensa che gli “over” abbiamo poca dimestichezza con le nuove tecnologie. Ultima sorpresa: il viaggiatore con problemi non teme le novità, tanto che la maggioranza (39%) dichiara di volersi recare in una località nuova, anche se questo comporta ovviamente maggiori incognite.