“Tartufo”, opera capolavoro di Molière, torna al teatro Franco Parenti, a Milano

Pubblicato il 8 Maggio 2023 in , da redazione grey-panthers
opera di Molière

Dal “Tartufo”, opera capolavoro di Molière, al teatro Parenti un adattamento contemporaneo che unisce la satira alla riflessione sull’animo umano e sui valori sociali

Roberto Valerio, che firma la regia e interpreta anche il coprotagonista Orgone, sposta l’ambientazione della pièce dal Seicento, agli anni Sessanta del Novecento: Tartufo irrompe in una famiglia borghese benestante, la sconvolge completamente e ne prende il controllo. Se per Molière questa figura era pensata per colpire i bigotti e il falso rigorismo religioso, il Tartufo di oggi possiede una diversa complessità: un profeta anticonformista che denuncia la società contemporanea e combatte un mondo di materialismo, consumismo e amoralità. Sul palco Giuseppe Cederna, perfetto nel suo Tartufo vischioso, e accanto a lui, nel ruolo di Elmira, la carismatica Vanessa Gravina.

Le maschere di Tartufo, opera di Moliere

La trama di Tartufo è a tutti nota: il protagonista, emblema dell’ipocrisia, indossa la maschera della devozione religiosa e della benevolenza per raggirare e tradire il suo sprovveduto e ingenuo benefattore Orgone. Tartufo è dunque un arrivista che veste i panni del virtuoso in odore di santità e Orgone è colui che gli regge lo specchio in un gioco di oscura manipolazione e dipendenza affettiva.  Tartufo è scaltro, affascinante, pericoloso; i suoi gesti e le sue espressioni tradiscono una natura sanguigna, depravata, oscena, naviga nelle acque irrequiete della dissimulazione oscillando tra un’affettata eleganza e una grezza materialità. È sensuale e inquietante, tanto da ricordare qualcosa di diabolico, di sinistro.

Il più delle volte, le versioni sceniche del Tartufo si sono concentrate sull’ipocrisia del personaggio del titolo. Non c’è dubbio che all’epoca in cui Molière scrisse la sua opera, i suoi obiettivi chiari erano i bigotti che usavano il rigorismo religioso come facciata per nascondere i loro empi comportamenti, senza nemmeno credere a ciò che stavano predicando. La battaglia era tra la verità e l’inganno, l’onestà e l’ipocrisia.

La modernità di Tartufo

opera di Molière
foto Marco Caselli Nirmal

Ora, 350 anni dopo, questa equazione va parzialmente modificata nell’opera di Moliere. Tartufo non può più essere un semplice impostore. È molto più di questo: un profeta anticonformista. Un guaritore. Un guru fanatico. Che denunzia, maledice e combatte (in apparenza) contro un mondo di materialismo, consumismo, lassismo, dissolutezza, permissività e amoralità. Questo angelo oscuro o demone pietoso irrompe in una famiglia borghese benestante, la sconvolge completamente, prende il controllo, la castiga, la rivoluziona, la assorbe. Affascina interamente il pater familias Orgone e sua madre, le due figure chiave del potere familiare, mentre simmetricamente, respinge gli altri personaggi, cioè i ragazzi, la loro matrigna, lo zio e la cameriera. Tartufo ipnotizza il padre, acceca la madre, sposa la figlia, bandisce il figlio, seduce la matrigna, sconvolgendo il normale flusso di vita dell’intera famiglia. Come nel Teorema del film di Pasolini, egli lavora come un uragano, come una forza sovrannaturale, che con la sua radicalità scatena tutti i desideri e le furie trasformando il convenzionale e conformista vivere della casa.

La sua preda, Orgone, è un uomo solo, fragile, non compreso dalla sua famiglia, in preda alla moderna malattia della depressione che sfocia in attacchi di ansia e nevrosi. E Tartufo è il suo medico, l’unico che riesce a comprenderlo e a regalargli serenità. Orgone è la fragilità di un cuore catturato per la prima volta, il potere comico di un’anima contraddittoria, l’autorità della figura paterna che in modo vendicativo ha deciso di insegnare a tutta la sua famiglia come vivere punendola con Tartufo. Elmire è uno dei personaggi più interessanti creati da Molière. Il suo potere enigmatico, la sua complessità evasiva, la sua apparente sottomissione, fanno di lei la vera potenza della commedia, l’unica in grado di sconfiggere Tartufo. Orgone ne è stato sedotto fino a sposarla, Tartufo è irresistibilmente attratto da lei. Un oscuro oggetto del desiderio.

L’opera di Moliere in scena

Lo spettacolo è una commedia molto divertente, che unisce la satira corrosiva alla profonda riflessione sull’animo umano e sui valori sociali; con una visione audace e contemporanea che sottolinea la crisi della nostra società moderna dilaniata tra materialismo senza senso e spiritualità fanatica. Si porta sulla scena un’opera di Molière, attraverso una rappresentazione giocosa delle tensioni sociali, politiche, familiari, l’esistenza umana, coniugando diversi registri in una polifonia di strati di senso, ora amari ora pungenti, che ci seducono, ci divertono e che ci parlano, nondimeno, con grande urgenza. Esplorare la modernità di questo classico intramontabile, per farne uno spettacolo popolare. Uno spettacolo in cui è divertente rovesciare, confondere, sconvolgere, sovrapporre bene e male, in una promiscuità di temi, caratteri e intrecci che nascondono, dietro i rumorosi ingranaggi della commedia, un riso amaro.

Dettagli dello spettacolo

“Tartufo” dal 9 fino al 14 Maggio

Teatro Franco Parenti – Sala Grande

di Molière – traduzione Cesare Garboli – adattamento e regia Roberto Valerio – con (o.a.) Giuseppe Cederna, Vanessa Gravina, Roberto Valerio e con Marcello Di Giacomo, Massimo Grigò, Irene Pagano, Elisabetta Piccolomini, Roberta Rosignoli – scene Giorgio Gori – costumi Lucia Mariani – luci Emiliano Pona – suono Alessandro Saviozzi – produzione ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale – con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana

Orari: martedì 9 maggio – 20:00; mercoledì 10 maggio – 19:45; giovedì 11 maggio – 21:00; venerdì 12 maggio – 19:45; sabato 13 maggio – 19:45; domenica 14 maggio – 16:15

Prezzi: PRIMO SETTORE (file A–I) intero 38€ SECONDO SETTORE (file L–R) intero 28€; over65 18€; convenzioni 21€ – TERZO SETTORE (file S–ZZ) intero 15€; over65 15€; convenzioni 15€

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Informazioni02 59995206 – biglietteria@teatrofrancoparenti.it

opera di Molière
©Marco Caselli Nirmal