Milano, 3 giugno 2022. Tutto in una notte, tutto sulle spalle del poliziotto Amore: la ‘ndrangheta e la mafia cinese. Per le vie della città
Milano, 3 giugno 2022. Quando Roberta Botta, procuratore capo del tribunale di Milano, redige il suo rapporto apprendiamo da lei in che giorno è ambientata la vicenda che ci sta passando sotto gli occhi da un’oretta circa. Il dove ci è stato abbondantemente mostrato nel frattempo con lunghe svolazzate di droni sul cielo di Milano. Dai grattacieli di Porta Nuova alla sede della casa d’aste La Viscontea di via Cavalcanti 8 che, per la circostanza, si trasforma nell’abitazione del tenente di polizia Franco Amore. Verrebbe da chiedersi come fa un poliziotto a permettersi un alloggio di quella metratura e in quella zona con lo stipendio che gli passa lo Stato, ma sorvoliamo tali quisquilie e apprestiamoci invece a seguire l’integerrimo rappresentante delle forze dell’ordine nella sua ultima notte prima del congedo anticipato. E che notte, ragazzi! Anche se per comprendere cosa sia successo in un tunnel della tangenziale dove il nostro eroe viene chiamato in gran fretta bisogna fare un passo indietro di una decina di giorni. Cosa che la regia puntualmente fa, riavvolgendo metaforicamente la bobina cinematografica per portarci all’attico di via Ceresio n 7 (zona Monumentale) dove è in corso una festa dagli occhi a mandorla, ossia una bella rimpatriata di mafiosi cinesi.
Non riveliamo oltre perché l’intreccio merita di essere dipanato un poco alla volta durante la visione anche se qualche sottotitolo per i dialoghi in calabrese non avrebbe guastato. Sì, perché il ten. Amore ha una moglie originaria dell’antico Bruzio con relativo codazzo di cugini vagamente e variamente ‘ndranghetisti. Che, tra casa e bottega, bazzicano via Tommaso Salvini ossia il voltone tra corso Venezia e piazza Duse. Della serie: il cinema ci ha abituato sin dalle origini alla geografia e alla toponomastica immaginarie e qui non facciamo eccezione. Specialmente per chi vive a Milano.
Dunque tutto in una notte, tutto sulle spalle del probo poliziotto che si vanta di non aver mai sparato un colpo in 35 anni di onorata carriera. Dunque la ‘ndrangheta e la mafia cinese, dunque un lavoretto pulito pulito che si trasforma in una bomba a orologeria che, scoppiando, si porta dietro poliziotti e caramba collusi o corrotti. E via, abbondiamo! Con un finale abbastanza improbabile e una musica (autore Santi Pulvirenti) che vorrebbe essere un robusto sostegno alla robusta azione e che risulta invece un fastidioso e pervasivo strazio per i timpani degli incolpevoli spettatori. Per farla breve: un film quasi sempre sopra le righe, con pochi momenti buoni dispersi in un circo fracassone forzato all’eccesso. Piccola chiosa “storica”. Sapeva il regista Andrea Di Stefano, italiano di formazione americana (e si vede!), che la location per la casa del ten. Amore, ossia lo slargo di via Ferrante Aporti di fronte al tunnel che passa sotto i binari della Stazione Centrale (via Luciano Zuccoli), era già stato scelto da Nanni Loy nel 1959 per la scena clou del suo Audace colpo dei soliti ignoti? Altri attori (Gassman, Manfredi, Salvatori, Cardinale, Murgia ecc.) e tutta un’altra Milano. Altri tempi, comunque. Come per le censure, i tagli, i processi che hanno subissato il povero Totò e Mario Monicelli interprete e regista di Totò e Carolina (1955, con Anna Maria Ferrero) per il presunto discredito che il film avrebbe gettato sulle forze dell’ordine con una storia destinata a far ridere. Altro che poliziotti corrotti e collusi! Altri tempi, proprio altri tempi.
E allora perché vedere L’ultima notte di Amore?
Per giocare a Monòpoli (non Monopoly) sulla mappa (virtuale) di Milano.
Dettagli del film L’ultima notte di Amore
sceneggiatura Andrea Di Stefano, Carmine Guarino cast Pierfrancesco Favino (Franco Amore) Linda Caridi (Viviana Amore) Antonio Gerardi (Cosimo Forcella) Francesco Di Leva (Dino Ruggeri) Emiliano Brioschi (Fulvio) Matilde Vigna (Nureyev) Camilla Semino Favro (Daria Criscito) Fifi Wang (Feifei) Pang Bo (Mission) genere thriller prod. Ita 2023 durata 124 min.
DVD selezionati da Riccardo E. Zanzi, recensione di Auro Bernardi
