A Brescia, una nuova galleria d’arte e una mostra sugli Affichistes

Pubblicato il 1 Agosto 2008 in , da Vitalba Paesano

Una nuova realtà si affaccia sul panorama artistico italiano. A Brescia, la galleria Agnellini Arte Moderna si pone come nuovo punto di riferimento per gli appassionati dell’arte moderna. Dopo il successo riscontrato a MiArt, la galleria inaugura gli spazi con una grande retrospettiva dedicata a Jacques Villeglé, maestro del movimento degli Affichistes.

“Jacques Villeglé dagli anni ’60 a oggi” è il titolo dell’esposizione curata da Dominique Stella e organizzata in concomitanza con la rassegna che il Centre Pompidou di Parigi riserva al grande artista francese.
La mostra, per la maggior parte composta da opere inedite provenienti dalla collezione privata di Villeglé, consente di ammirare circa 70 lavori di piccolo, medio e grande formato (3×2 metri): dai primi celebri décollages del periodo Affichiste ai più recenti segni socio-politici, linguaggio sviluppato dal 1969 e con il quale continua a operare nel campo dell’arte. Si ammira, inoltre, un raro autoritratto realizzato nel 2006.
La sera dell’inaugurazione Villeglé eseguirà una performance sul tema degli strappi: l’opera sarà esposta in mostra a testimonianza dell’evento di apertura della galleria.

Tra le opere di rilievo si ricordano i lavori degli anni ’60, di cui in mostra si ammirano ben quindici esemplari, quali: Les Dessous de la rue de l’Industrie del 1961, Rue Chapon del giugno ’62, Rue des Jardins Saint-Paul del 1963, Quai des Célestins del novembre 1964 e Métro del 1965.
Importanti e molto rari i décollages di grande formato che trovano ampio spazio nell’esposizione. Tra i più significativi : Boulevard Haussmann  (200×147 cm), 112 Boulevard Haussmann (310×284 cm), Rue de la Victoire (330×289 cm), tutti del 1988. Di notevoli dimensioni anche i segni socio politici degli ultimi anni, come Centenaire de l’Humanité realizzato il 1° maggio 2004 (200×300 cm), Julio (300×218 cm) e Noël Arnaud 1er avril (300×218 cm), entrambi del 2003.

A partire dal 1957, mediante azioni individuali e collettive che segnano la sua partecipazione alla vita del gruppo del Nouveau Réalisme, Villeglé ha creato una pratica artistica nuova che ha mutato profondamente il linguaggio pittorico tradizionale: ha saputo così affermare l’originalità di una ricerca che si impone oggi come la più esemplare nell’ambito del manifesto lacerato.
Il movimento Affichiste, di cui Jacques Mahé de la Villeglè è uno dei maggiori esponenti, recupera i supporti pubblicitari già reinterpretati da lacerazioni o invecchiamenti del tempo, e li rielabora con l’intenzione di un gesto rabbioso, di negazione e di contestazione del gesto pittorico.
L’artista illustra il mondo della strada con occhi nuovi e vi partecipa attivamente prelevando personalmente gli affiches. Per gli Affichistes ciò che conta è la valorizzazione artistica della realtà quotidiana, con lo scopo di rivelarne gli elementi significativi […] Nonostante il grado di trasformazione del manifesto lacerato, nel laboratorio mentale della nostra visione rimane un documento, un frammento d’informazione, localizzata nello spazio e nel tempo: possiamo definire Villeglé l’ordinatore di questi documenti.
L’artista, con la sua cultura, la sua sensibilità e le sue scelte, unisce l’azione a una realtà spontanea e anonima e fonde un fenomeno sociologico a un fenomeno poetico ed estetico. Oggi Villeglé parla e scrive con un linguaggio personale, ispirato ai graffiti “rubati” nella metropolitana parigina, reinterpretando i fatti secondo una poesia visiva assolutamente inedita. Quella stessa che si ritrova anche nei segni socio politici, un alfabeto che viene dalla strada, dall’anonimato, dai graffiti e depositario di significati storici, sociali e politici. A tale proposito l’artista commenta: “l’idea è nata da una visita di Nixon a de Gaulle nel febbraio 1969. Alla vigilia della partenza di Nixon in tutta Parigi c’erano le scritte “Nixon go home”, e nella metropolitana ho visto un “NIXON” scritto con le tre frecce del partito socialista del 1933. La “i” la croce di Lorena; la “x” la croce uncinata; la “o” il cerchio mediterraneo con la croce latina all’interno, e di nuovo le tre frecce di Serge Tchakhotine. Mi sono detto: è un alfabeto che non esiste, quindi lo realizzerò”.

Informazioni pratiche

Inaugurazione  sabato 8 novembre ore 18
Sede  Agnellini Arte Moderna – Via Soldini 6/A – 25124 Brescia
Orari  da martedì a sabato 10/12.30 e 15/19.30. Chiuso lunedì.
Date   9 novembre 2008 – marzo 2009

Informazioni al pubblico  Agnellini Arte Moderna
      Via Soldini 6/A – 25124 Brescia
Tel. 030.2944181 – agnelliniartemoderna@libero.it