Nei grandi giardini d’Italia alla ricerca delle camelie

Pubblicato il 3 Marzo 2023 in , , da redazione grey-panthers
Camelie

Alla scoperta delle collezioni di camelie dei più bei giardini d’Italia, tra Italia e Svizzera: a Locarno, Verbania, ma anche a Ischia e a Catania

Fiore delicato e allo stesso tempo forte, il primo esemplare di Camelia arrivò in Italia poco prima del 1780, come pegno d’amore dell’ammiraglio Nelson a lady Emma Hamilton, la moglie dell’ambasciatore inglese presso la corte dei Borboni di Napoli, la quale a sua volta le regalò alla principessa di Borbone che le fece piantare nel giardino inglese della Reggia di Caserta andando così a impreziosirne il giardino. Secondo fonti più accreditate, però, la prima Camelia arrivò alla Reggia di Caserta nel 1786 e fu impiantata nel giardino inglese voluto dalla regina di Napoli Maria Carolina Asburgo Lorena dal giardiniere John Andrew Graefer.

Arbusto ornamentale appartenente al genere delle theaceae, la Camelia, deve il suo nome a Linneo che nel 1735 la classificò con questo nome in ricordo del religioso Joseph Kamel, che per primo importò la pianta nel continente Europeo dal Giappone nel Settecento. In Europa, comunque, la notorietà di questo arbusto si ebbe circa un secolo dopo grazie al romanzo di Alexandre Dumas, La signora delle Camelie, edito per la prima volta nel 1848. Fu la predilezione per la camelia di Marguerite Gautier, la sfortunata protagonista del romanzo morta prematuramente di tubercolosi all’età di 23 anni, a rendere celebre il fiore. Infatti la giovane cortigiana Marguerite era solita appuntare la sera una camelia bianca o rossa a seconda della disponibilità, e per questo divenne “la signora delle camelie”. Da allora iniziò a diffondersi anche nel campo della moda divenendo il favorito e più usato da Madame Chanel che, dal 1913, lo inserì nei tailleur di sua creazione.

Tra Italia e Svizzera a caccia di camelie

Oggi splendidi esemplari di Camelie si possono ammirare nei Grandi giardini d’Italia. Tra l’Italia e il Canton Ticino, dalle prime settimane di Febbraio e per tutto il mese di Aprile, è possibile perdersi tra i colori e i profumi delle Camelie in fiore. In Svizzera, a Locarno, a pochi km di auto da Lugano, è il Parco delle Camelie, inaugurato nel 2005, ad affascinarvi con le sue 850 varietà di camelie catalogate, alle quali si aggiungono 70 camelie ancora non identificate, piantate all’estremità meridionale dei percorsi pubblici, e 130 doppie camelie, che formano una siepe divisoria e sono utilizzate principalmente per fornire fiori recisi per lo spettacolo annuale che si tiene in primavera.

In Piemonte la fioritura della camelia dei Giardini Botanici di Villa Taranto (Verbania-Pallanza, VB) dà inizio alla nuova stagione. Camelie adornano anche il giardino storico del Castello di Miradolo (San Secondo Pinerolo, TO) e il Parco del Palazzo Malingri di Bagnolo (Bagnolo, CN), dove negli ultimi trent’anni i proprietari hanno messo a dimora camelie giapponesi e sasanqua.

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In Liguria da non perdere la collezione di antiche camelie di Villa Durazzo (Santa Margherita Ligure, GE), fra cui le famose Lavinia Maggi e Albino Botti. Il giardino storico de La Cervara, invece, con il suo superbo affaccio sul Golfo del Tigullio, da un lato, e sul Promontorio di Portofino, dall’altro, sembra essere un concentrato botanico di tutto il mondo: dall’Agave americana alla Sterilitzia, dalla palma cinese alla bougainvillea, dalle camelie al pepe rosa, dai pini d’Aleppo al monumentale glicine della corte interna. In Lombardia i giardini che si affacciano sulle dolci sponde del Lago di Como, in primavera, celebrano la bellezza di questo fiore con l’iniziativa Camelie sul Lario. A Villa Carlotta (Tremezzina, CO) se ne possono ammirare diverse per varietà e rarità come la Principessa Clotilde, una varietà del diciannovesimo secolo creata da Casoretti, la nipponica Taiyò-Nishiki, la Oscar Borrini, e la Contessa Tozzoni. A Villa Melzi (Bellagio, CO), invece, la primavera è il momento ideale per osservare la fioritura delle camelie storiche del giardino e quelle della nuova collezione – circa 30 giovani esemplari messi a dimora nel 2014 – provenienti dalle piante-madri appartenute al vivaio dei fratelli Rovelli di Pallanza, che impreziosiscono i vasti e ricchi giardini.

In Toscana il meraviglioso Viale delle Camelie del Giardino della Villa Reale di Malia (Capannori, LU) vi attende per regalarvi una passeggiata indimenticabile. Qui trovano dimora alcune tra le camelie più rappresentative del territorio lucchese che a marzo cominciano a sbocciare in più di trenta varietà antiche dalle varie forme e colori che vanno dal bianco al rosso, al rosa con svariate sfumature intermedie.
A Firenze, invece, in primavera strepitosa è la fioritura del boschetto di camelie del Giardino Bardini, posto alle spalle del mirabile belvedere sulla città. Nel Lazio, nel fiabesco Giardino di Ninfa (Cisterna di Latina, LT), tra le fioriture stagionali si possono ammirare anche quelle delle camelie, tanto amate da Donna Lelia Caetani, tra le quali spicca la rara Camelia Reticulata. Donna sensibile e delicata, curò il giardino come un grande quadro, essendo lei una pittrice, accostando colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, senza forzature, ed evitando l’uso di sostanze inquinanti. Insieme alla madre Marguerite, introdusse numerose magnolie, prunus, rose rampicanti, e realizzò il rock garden, chiamato anche “colletto”.

Spostandoci più a sud, sull’Isola d’Ischia, i Giardini La Mortella sono un eden che non va mai in stasi. Se in primavera le camelie in fiore assieme alle magnolie orientali e ai glicini, donano al giardino a Valle un’atmosfera incantata; in autunno e in inverno i giardini sono un tripudio di colori grazie proprio alla sontuosa fioritura delle eleganti Camellia sasanqua, seguite dalle williamsi, japonica e reticulata. In Sicilia è nel giardino della rinascita di Rossella Pezzino de Geronimo esemplari di camelia japonica si possono ammirare nella parte del giardino zen. Le Stanze in Fiore di Cannolicchio a Catania è infatti un giardino romantico ed informale, articolato in stanze concatenate, un percorso sensoriale che si svela poco alla volta.

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