Riforma Fiscale, non solo IRPEF: ecco come cambieranno le tasse

Pubblicato il 14 Ottobre 2021 in , da redazione grey-panthers

Il disegno di legge delega per la riforma fiscale approvato dal Governo interviene su diversi aspetti della materia, andando a toccare, almeno negli obiettivi prefissati, numerose imposte e diversi meccanismi impositivi, che troveranno concretezza nei decreti attuativi emanati entro 18 mesi dall’approvazione del ddl in Parlamento. L’ambizioso obiettivo finale è quello di ridurre le tasse in Italia (che vanta oggi un carico fiscale tra i più alti in Europa) rendendo il sistema più efficiente. Come? Stanando gli evasori (a questo fine è previsto anche il riordino della tassazione sul risparmio), abolendo balzelli inutili, riordinando la materia, sgravando chi oggi è più tartassato, apportando una drastica semplificazione alle procedure e alle norme fiscali e tributarie (si prevede ad esempio la codificazione delle attuali norme tributarie ed il loro riordino all’interno di Codici). Soltanto in questo modo sarà possibile garantire maggiore equità.

Riforma IRPEF e sistema duale

La riforma fiscale interessa sia i cittadini sia le imprese: il disegno di legge prevede infatti la revisione delle imposte sui redditi personali, in particolare l’IRPEF e le imposte sostitutive. Inoltre, prevede il completamento del sistema duale e quindi la distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro, con la conseguente riduzione delle aliquote effettive che si applicano a questi ultimi.

  • Per i redditi da capitale è prevista (a tendere) la tassazione proporzionale, che alla fine vedrà un’aliquota uguale per tutti i redditi da capitale (ma con gradualità).
  • Per i redditi da lavoro è prevista la riduzione delle aliquote effettive medie e marginali dell’IRPEF.

La delega prevede anche la revisione delle deduzioni e detrazioni d’imposta, che non significa necessariamente una loro abolizione (per quanto l’obiettivo sia il riordino e la razionalizzazione) ma quanto meno una valutazione effettiva della loro equità ed efficienza. Ad esempio, il Family Act (misure per le famiglie) che entra in vigore il primo gennaio 2022  prevede già l’accorpamento di numerosi sussidi e detrazioni legate alla genitorialità. Dunque, si tratta in buona misura di un’opera di mappatura, accorpamento, abolizione/sostituzione a “saldo invariato” per le tasche degli Italiani, laddove non sussistano però squilibri ed iniquità.

Tassazione di impresa IRES e IRAP

In materia di tassazione del reddito d’impresa, il ddl mira ad armonizzarsi con l’approccio duale adottato anche per la tassazione delle persone fisiche. Come? Modificando aliquote e basi imponibili per le imposte a carico delle imprese per allinearla alla futura tassazione di tutti i redditi da capitale. In più, si mira alla  semplificazione dell’IRES per ridurre gli adempimenti a carico delle imprese. Nell’ambito della più ampia riforma della tassazione del reddito d’impresa, è prevista anche l’abolizione (ma con un superamento graduale) dell’IRAP.

Imposte locali: addizionali IRPEF e IMU

Sempre in ottica di riordino, il disegno di legge delega per la riforma fiscale prevede la sostituzione delle addizionali regionali e comunali IRPEF con delle sovraimposte, garantendo un analogo gettito alle Regioni e ai Comuni. Di contro, si prevede la revisione del riparto tra Stato e Comune del gettito IMU delle imprese (tributi sugli immobili destinati a uso produttivo), rendendo l’imposta interamente locale.

IVA e imposte indirette

La riforma fiscale mira a razionalizzare le aliquote IVA e meglio distribuire tra queste le attuali basi imponibili, allo scopo di semplificare il sistema e contrastare l’evasione fiscale. Le misure concrete saranno adottate soltanto con i decreti attuativi, al momento nel disegno di legge delega non vi è altro se non l’approccio e l’obiettivo. Ad oggi, le aliquote IVA sono quattro: quella ordinaria del 22% e tre aliquote ridotte (4%, 5% e 10%) per i beni e servizi elencati nella tabella A, parte II, II-bis e III, allegata al dpr 633/72.

Riforma Catasto

Allo scopo di contrastare l’evasione fiscale attraverso l’emersione di immobili e terreni non accatastati (o accatastati male), si prevede la mappatura dei fabbricati in Catasto con la rilevazione del relativo valore patrimoniale, adeguandolo (laddove possibile) ai valori di mercato, con aggiornamenti periodici. Il tutto senza alcun impatto di natura tributaria per i proprietari di immobili. Tra i criteri previsti nel ddl delega spicca infatti la neutralità fiscale delle nuove informazioni acquisite: “le informazioni rilevate non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali”. La mappatura di concluderà tra cinque anni (1° gennaio 2026) e nel frattempo estimi catastali, rendite e valori patrimoniali per la determinazione delle imposte rimarranno quelli attuali. La revisione delle rendite sarà poi demandata ai decreti delegati.

Riscossione

Il sistema della riscossione fiscale non vedrà più la separazione tra titolare della funzione (Agenzia delle Entrate) e agente (Agenzia delle Entrate-Riscossione):  grazie all’adozione di nuovi modelli organizzativi e all’integrazione delle banche dati, si mira ad un potenziamento dell’attività.