La vecchiaia? Non ci riguarda!

Pubblicato il 28 Novembre 2011 in , da redazione grey-panthers

Il rapporto degli italiani con il proprio invecchiamento sembra essere molto difficile e ambivalente. La maggior parte non ha dubbi affermando che ogni età presenta i suoi lati positivi e negativi (83%); anche se il 37%, ossia 19 milioni di persone, afferma di “voler non invecchiare o di voler non essere mai invecchiato”. Quali sono le preoccupazioni più forti nei confronti del proprio invecchiamento? Per quanto riguarda l’invecchiamento fisico e/o psicologico ciò che rende più ansiosi gli italiani è un mix d’indebolimento fisico e di perdita della memoria; il 35% teme questo doppio handicap, vissuto come possibile minaccia della propria autonomia, la riduzione o perdita completa di autogestirsi e di autogovernarsi. L’ansia maggiore è rappresentata non tanto dalla decadenza psico-fisica, quanto piuttosto dalla perdita delle autonomie essenziali, l’abbandono da parte degli altri e delle istituzioni e quindi di sentirsi un peso per i propri cari. È presente almeno nel 63% della popolazione un vero terrore rispetto alla solitudine e all’abbandono che porta inevitabilmente all’ospizio oppure una residenza protetta (anche se di lusso), la paura di diventare totalmente dipendenti da altri è espressa dal 58% dei soggetti che hanno dai 15 anni in su. Di fronte a questo vissuto di paura e di angoscia, in che modo pensano gli stessi italiani di far fronte a eventuali problematiche futuribili dell’invecchiamento o addirittura già esistenti, in altri termini qual è la risposta cosiddetta “attiva”, come ci si comporta per prevenire o affrontare in modo adeguato la vecchiaia? In tema di prevenzione, in questo studio sociologico, condotto dal prof. Enrico Finzi di AstraRicerche, è emerso che i soggetti dai 15 ai 64 anni fanno “qualcosa o molto” per prevenire il proprio invecchiamento, il 39% non fa “nulla”; un caso su quattro perché anche se angosciato è paralizzato dalle sue stesse ansie, in tre casi su quattro per puro menefreghismo vivendo all’insegna del “ci penserò a suo tempo”. Gli “Angosciati Paralizzati” sono stati più numerosi tra quelli più vicini alla Terza Età, tra chi risiede al Sud, che possiedono licenza elementare e media inferiore, che hanno un salario e non accedono a Internet; gli altri più menefreghisti sono più numerosi tra i maschi rispetto alle femmine, hanno un’età media di 34-55 anni, vivono in Piemonte e Lombardia e lavorano di più in modo autonomo.