La menopausa non è una malattia

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 in , da redazione grey-panthers

Basta farmaci se non sono necessari: se nel 2000 la percentuale di ultracinquantenni che in Italia ricorrevano agli ormoni era intorno al 7% (mentre a quei tempi negli Stati Uniti era il 50%), negli ultimi anni la quota di chi combatte le vampate con pillole o cerotti agli ormoni nel nostro Paese è decisamente calata. L’utilizzo degli ormoni per la menopausa in Italia, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei medicinali OsMmed, è infatti passato dalle 30 dosi giornaliere di farmaco ogni mille abitanti nel periodo 2000-2002, alle 15 del 2010.

Frutto di un innato buon senso o di una paura ingiustificata verso la terapia ormonale? Come ogni terapia, anche quella ormonale per i disturbi della menopausa presenta infatti rischi e benefici, che devono essere soppesati nei singoli casi. Una volta che è stata debitamente informata, a scegliere deve essere la paziente: solo lei sa quanto i sintomi sono tollerabili o quanto compromettono la qualità della sua vita. La cura non va però fatta a scopo preventivo: fino a una decina di anni fa la terapia ormonale a base di estrogeni e progestinici era prescritta non solo per contrastare i disturbi della menopausa, ma nella sincera convinzione che potesse mantenere giovani e prevenire tanti malanni che compaiono con l’età, dall’infarto all’ictus, dalle fratture di femore alla demenza senile.

Alla terapia sostitutiva si può eventualmente ricorrere quando la menopausa è precoce o i disturbi sono così impegnativi da compromettere la qualità di vita della donna. In questi casi, alla minima dose possibile e per il minor tempo necessario, sottoponendosi regolarmente a tutti i controlli, si può fare una cura ormonale senza paura, cercando di non protrarla però oltre i cinque anni, quando l’aumento del rischio di tumore al seno si fa più consistente. E ricordando comunque che, nella metà dei casi, una volta sospesa la cura, le vampate torneranno esattamente come prima, per sparire spontaneamente dopo un tempo variabile per ogni donna, da alcuni mesi ad alcuni anni.