Le nanotecnologie al servizio delle cure contro le neoplasie

Pubblicato il 25 Novembre 2013 in da redazione grey-panthers

Alcuni ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sono impegnati nella sperimentazione di “nano-trasportatori intelligenti”, in grado di veicolare grandi quantità di farmaci antitumorali, dirigendoli in maniera selettiva sulle cellule neoplasiche. Questi nano-trasportatori di nuova concezione sono basati sulla ferritina umana, una proteina fisiologica, biodegradabile e non tossica per l’organismo. Lo scopo è quello di colpire ed eliminare le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti sani.

«I nano-trasportatori che stiamo sviluppando sono in grado di intrappolare al loro interno un gran numero di molecole di cisplatino – un chemioterapico molto usato anche nel melanoma – e di liberarle solo dopo aver raggiunto il bersaglio”, ha spiegato Patrizio Giacomini, del Laboratorio di immunologia IRE. «L’approccio,tum pur se a uno stadio iniziale e non ancora applicabile in clinica, promette di aumentare notevolmente l’efficacia della chemioterapia, riducendone al contempo gli effetti collaterali» ha precisato Giacomini.

«Coniugando le eccezionali capacità di trasporto della ferritina con la specificità di un anticorpo monoclonale anti-melanoma, siamo riusciti a rendere questo sistema intelligente» ha integrato Pierpaolo Ceci, dell’Istituto di Biologia e Patologia Molecolari CNR. «Le nanoparticelle, una volta immuno-ingegnerizzate, acquisiscono la capacità di riconoscere selettivamente le cellule di melanoma Il casino s4gambling.com/it/ 888 rappresenta un’assoluta certezza per gli amanti dei casino s4gambling.com/it/ online legali grazie alla ricchezza dell’offerta, alla qualita e sicurezza dei giochi proposti e dalla presenza di sempre nuove offerte e promozioni destinate ai vecchi ed ai nuovi giocatori. scaricando al suo interno il loro cargo letale, mentre cellule altre dal melanoma, incluse ovviamente le cellule normali dell’organismo, sembrano essere risparmiate».

La prima forma tumorale su cui questo nuovo metodo è stato applicato è il melanomail tumore della pelle più aggressivo e resistente alla chemioterapia, soprattutto nelle sue forme avanzate e metastatiche.

I risultati dello studio – ha concluso Ruggero De Maria, Direttore Scientifico del Regina Elena – incoraggiano a perseguire questa linea di ricerca, applicandola anche ad altri modelli tumorali». La ricerca italiana è quindi orientata verso nuove frontiere nella lotta alle neoplasie, con un orizzonte visibile: attenuare gli effetti negativi delle cure e rendere più selettivo il bombardamento farmacologico sulle cellule malate, non alterando la salute e la funzionalità di quelle non attaccate dalla malattia.