Steve Jobs, varata la barca “Venus”: era stata concepita dal papà della Apple

Pubblicato il 29 Ottobre 2012 in da redazione grey-panthers

Se oggi Steve Jobs fosse stato ancora in vita, e avesse potuto dire “one more thing”, ciò che avremmo ascoltato, probabilmente, sarebbe stato “una nave”. L’ultima creatura (postuma) del visionario di San Francisco è infatti un’imbarcazione lunga tra i 70 e gli 80 metri di nome Venus. Il varo è avvenuto oggi ad Aalsmeer, una piccola città olandese di circa 30mila abitanti. La barca risponde all’eccezionale design minimalista che ha fatto la fortuna dei prodotti Apple. Ed è arricchita da interni disegnati, a quanto pare, da Philippe Starck. Jobs ha lavorato a Venus fin quando ha potuto, come si racconta nella sua biografia – edita in Italia da Mondadori – scritta da Walter Isaacson:

“Dopo le nostre omelette al caffè, siamo tornati a casa sua e mi ha mostrato tutti i modelli e i disegni architettonici – scrive il giornalista e biografo statunitense – Come previsto, lo yacht progettato era elegante e minimalista. I ponti in teak erano perfettamente lisci e sgombri da qualsiasi equipaggiamento. Come in un negozio Apple, le finestre delle cabine erano di grandi dimensioni, quasi dal pavimento al soffitto, e il soggiorno principale era stato progettato affinché avesse pareti di vetro alte circa 12 metri e larghe almeno 3 metri. Aveva chiesto l’aiuto dell’ingegnere capo dei negozi Apple per progettare un vetro speciale che fosse in grado di fornire un sostegno strutturale. A quel punto la barca era già in costruzione in Olanda ma Jobs era ancora alle prese con il design: “So che potrei morire e lasciare Laurene (sua moglie, ndr) con una barca a metà – mi ha detto – Ma io devo continuare a lavorarci. Se non lo facessi è come se ammettessi che sto per morire”.

Venus ha preso forma, alla fine, nei cantieri navali olandesi della Feadship. Tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione hanno ricevuto un dono simbolico dalla famiglia Jobs: un iPod Shuffle con il proprio nome inciso sul retro e una lettera con poche ma significative righe di ringraziamento. Steve Jobs l’aveva progettata per girare il mondo proprio con i suoi cari: la moglie Laurene e i loro figli Eve, Erin e Reed.

L’Huffington Post, di Pier Luigi Pisa