I primi rimedi, senza troppi sacrifici

Pubblicato il 10 Aprile 2017 in

Cosa si può fare?
Molte persone lo ammettono: le perdite urinarie possono realmente interferire con il proprio stile di vita: alcuni evitano di svolgere attività di movimento specie se queste non consentono di avere sempre un bagno a portata di … necessità e comunque si preoccupano del sentore di urina o di eventuali perdite visibili sui vestiti. La scienza dice che anche chi soffre di perdite urinarie può socializzare, fare esercizio fisico e svolgere tutte le normali attività quotidiane con la massima tranquillità, utilizzando protezione adeguate e seguendo uno stile di vita migliore, esercizi di fisioterapia e l’uso di ausili medico-sanitari. Solo in caso di insuccesso di questi metodi, uno specialista può valutare la necessità di una cura più invasiva, quale un farmaco o un intervento chirurgico.

I suggerimenti per tutti
È importante, una volta accertato il fenomeno, verificare se piccoli cambiamenti nello stile di vita portino a un miglioramento.

Non smettere di bere
Ridurre la quantità di liquidi ingeriti, non aiuta, anzi potrebbe aumentare la concentrazione dell’urina, aggravando le condizioni della vescica e rendendola più attiva. Il consiglio, quindi, è assecondare lo stimolo naturale della sete. In questo modo l’urina manterrà un sano colore paglierino pallido. Analogamente va evitato il bere in eccesso, cercando di mantenere un sano equilibrio.

Bevande
Caffeina, alcol e bevande gassate hanno un effetto diuretico. Meglio non esagerare

Controllo del peso
Esiste una relazione tra sovrappeso e incontinenza. Meglio perdere peso, specie se lo si pensa da tempo.

Fumo = tosse
In realtà non è il fumo a provocare incontinenza, ma la tosse che lo accompagna, la quale può esercitare una pressione sulla vescica. Ecco dunque un altro buon motivo per pensare seriamente di smettere.

Esercizi muscolari (senza affaticamento)
Spesso è possibile migliorare il controllo sulla vescica eseguendo semplici esercizi di rafforzamento del pavimento pelvico. Questo tipo di fisioterapia è generalmente considerato la prima cura per l’incontinenza da sforzo. Se si eseguono regolarmente esercizi di rieducazione pelvica per un periodo di 3-6 mesi, l’incontinenza leggera o moderata può infatti migliorare, o addirittura guarire, nel 70% dei casi. Non bisogna tuttavia dimenticare che occorre continuare a eseguire gli esercizi affinché l’effetto perduri nel tempo. Questi esercizi permettono di ristabilire il controllo sui muscoli che mantengono chiusa l’uretra. Non è mai troppo tardi per incominciare e i miglioramenti sono possibili anche a 70-80 anni.

Ausili medico-sanitari
Gli ausili per incontinenza più comunemente usati sono i prodotti assorbenti per incontinenti. Sono pensati per proteggere dalle perdite di urina e per eliminare gli odori sgradevoli e sono disponibili in una gamma completa di misure e livelli di assorbenza.

Terapia farmacologica e interventi chirurgici
In alcuni Paesi esistono in commercio farmaci soggetti a prescrizione che vengono utilizzati nella cura dell’incontinenza da sforzo. In ogni caso sono l’urologo o l’uroginecologo a valutare l’opportunità del loro uso o di una soluzione chirurgica. La prima terapia, però, è sicuramente un corretto e specifico esercizio fisico.