Al telefono, con gli Angeli che sanno ascoltare

Pubblicato il 8 Gennaio 2017 in

Un momento di disagio e la sensazione di non avere “punti fermi” in aiuto.

Un dolore improvviso e profondo che sembra scompaginare l’ordine delle certezze acquisite in una intera vita.

Una solitudine sconfinata che ci sembra improvvisamente intollerabile

Una problematicità in famiglia che ci impedisce di riflettere lucidamente per decidere come intervenire.

Un evento imprevedibile che sembra annullare la vitalità della nostra esistenza.

Una solitudine che arriva insieme a un evento improvviso, e che riesce sconvolgere tutto intorno a noi

La lista potrebbe continuare, ma il denominatore comune, in tutte queste situazioni, è il bisogno di una voce attenta e consapevole, che si metta dalla nostra parte, in grado di dare serio ascolto, autentica comprensione, pareri esperti, aiuto, insomma.

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Parliamo volentieri di ANGELI IN ASCOLTO, Associazione Onlus apolitica e laica che fornisce servizi gratuiti di relazione e di aiuto, di ascolto telefonico, di counselling e supporto psicologico alle persone in difficoltà.

Con la sigla A.R.A.S / Gli Angeli Restano in Ascolto rispondono al numero 02 739 539 26 (tutti i giorni dalle 9.30 alle 22.30), dove è  sempre attiva una segreteria telefonica che accoglie i messaggi anche fuori orario.

L’Associazione è presente sul web con il sito: www.angelinascolto.it

Dieci anni fa, solo otto volontari, oggi oltre 50

A.R.A.S. nasce nel 2005 dall’idea di otto volontari che, avendo avuto precedenti esperienze nell’ambito del volontariato telefonico, hanno cercato di andare oltre la semplice assistenza telefonica, proponendo all’interlocutore che chiama sia la possibilità di parlare del suo disagio, sia di trovare una vera e propria rete di medici, psicologi, psichiatri e specialisti in grado di dare supporto al loro bisogno.

Gli Angeli in Ascolto (tutti  volontari) oggi sono oltre 50: persone diverse per età, professione, esperienze, legate dalla volontà di aiutare chi soffre.

Un aiuto al disagio della terza età, ma non solo

Chiunque può avere bisogno di aiuto. In particolare è attiva una convenzione gratuita con il Comune di Milano che segnala i nominativi di anziani che si trovano in condizioni di particolare disagio. Questa convenzione consente al Comune di presidiare gli anziani  soli,  contando sulla disponibilità dei volontari di A.R.A.S. e di un servizio accurato e di grande umanità.
Infatti non tutti desiderano parlare del proprio problema con qualcuno di persona. In questo caso l’essere anonimi e il carattere di riservatezza del telefono possono far decidere di chiedere aiuto a qualcuno semplicemente “capace di  ascoltare”.  A.R.A.S. promuove il benessere: star bene non significa semplicemente non avere delle malattie, ma saper prendersi cura di sé e degli altri. I volontari tentano attraverso l’Ascolto Empatico e la Relazione di Aiuto di migliorare la vita dell’utente cercando di metterlo in ascolto del suo mondo interiore. Per questo in A.R.A.S. vi sono anche dei counselor.

Gli occhi (ovvero le orecchie) di A.R.A.S sono rivolti in maniera molto attenta a quelle persone la cui solitudine e  sofferenza dipendono dai disagi della terza età: gli anziani.

Si tratta spesso di persone sole, senza famiglia  o comunque prive di un adeguato supporto familiare. A.R.A.S. accoglie da tutta Italia le telefonate di anziani che cercano un momento di conforto e, con il loro consenso, li contatta periodicamente per accertarsi delle loro condizioni.

Gli utenti di A.R.A.S. non sono comunque solo anziani, ma anche persone di qualsiasi età ed estrazione sociale. 

Il disagio e la sofferenza, infatti, hanno cause diverse: la solitudine, l’emarginazione, i disagi psichici e fisici,. L’effetto è sempre lo stesso: il bisogno di comunicare, la ricerca disperata d’attenzione, la possibilità di esprimersi liberamente, perché sicuri di non essere giudicati.

Chi decide di rivolgersi ad A.R.A.S. spesso si trova in uno stato di stress molto forte, di bisogno urgente. Occorre coraggio, spesso anche disperazione, per telefonare a un servizio prima sconosciuto chiedendo aiuto, senza sapere con certezza se dall’altra parte ci sia una persona o una segreteria telefonica. Eppure ogni giorno molte sono le persone che accettano il rischio. Spesso una sola chiamata può essere sufficiente a indirizzare verso un auto-aiuto oppure a indicare un servizio specifico per il problema posto, e il fatto di aver telefonato e potuto parlare con un operatore preparato, attento, sensibile, può rappresentare l’aiuto fondamentale di cui l’utente ha bisogno in quel momento.  Un ottimo punto di partenza per sentirsi meno soli e già sulla via di trovare una soluzione.

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Ascoltare- Capire- Agire

Un’importante relazione di aiuto

Due sono i protagonisti della relazione: chi risponde e chi chiama. Quest’ultimo, in prima istanza ha un’idea approssimativa del tipo d’aiuto che potrà ricevere nel corso della telefonata.

L’attività dell’ascoltare è estremamente valorizzata al telefono, vengono aboliti tutti gli altri sensi e tra i due interlocutori si crea un contatto ravvicinato. Importante è concentrarsi su quanto dice l’altro, sui suoi sentimenti e sul tono che accompagna le sue parole.

L’ascolto che viene messo in atto è un ascolto non giudicante, un ascolto senza consigli.

Ascoltare una persona non significa essere passivi ricettori di ciò che l’interlocutore dice, ma andare al di là delle apparenze e capire che una parola, una battuta, una domanda, ma anche un silenzio, possono fare e dare tanto a chi in quel momento è solo con le proprie ansie.

A.R.A.S. accompagna  l’interlocutore al telefono in un percorso che aiuti a potenziare le  risorse personali e che favorisca, se necessario, l’accettazione del parere esperto di professionisti in grado di farsi carico specifico dei singoli bisogni.

 

 

 

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