Le Borse giù

Pubblicato il 24 Aprile 2012 in da redazione grey-panthers
Minacce dell'Isis all'Italia

Le aperture

Il Sole 24 Ore: “L’Europa affossa le Borse. Milano -3,8 per cento, spread a 409. Crollano Parigi, Francoforte e Wall Street. Btp al 5,73. La vittoria al primo turno di Hollande in Francia e la crisi olandese fanno esplodere le tensioni”. A centro pagina i richiami – di ieri – sulla economia italiana: in commissione venivano ascoltate la Corte dei Conti e la Banca d’Italia sul Def: “Meno tasse per crescere. Corte dei cont: trope imposte nel Def. Grilli: nuova manovra? Non la chiede neanche il FMI”. “Bankitalia: aumenti siano temporanei, taglio deciso delle spese”

Il Corriere della Sera: “Le paure europee affossano le Borse. La Corte dei conti: troppe tasse, così la crescita sarà più difficile. L’effetto del voto francese, la crisi politica in Olanda e i dubbi sull’economia bruciano 160 miliardi. Spread a 410”.
A centro pagina si parla delle inchieste sui fondi ai partiti: “Finmeccanica, tracce di tangenti. ‘Milioni versati alla Lega’. I documenti trovati in Svizzera e il racconto di due testimoni chiave”.

La Repubblica: “Effetto Francia, giù le Borse. Il voto per l’Eliseo e la crisi olandese affossano i listini. Sarkozy insegue la destra di Le Pen. Hollande a caccia dei moderati. Milano perde il 3,8 per cento, spread a 409. La Corte dei conti: troppe tasse”. A centro pagina: “Finmeccanica, per la Lega una tangente da 10 milioni”.

La Stampa: “Europa fragile, mercati a picco. Dopo le elezioni in Francia e la crisi in Olanda, le Borse perdono 160 miliardi. Milano la peggiore (-3,8 per cento). Spread oltre quota 400. Allarme da Corte dei conti e Banca d’Italia: troppe tasse, crescita a rischio”. In evidenza anche le elezioni francesi: “Bruxelles preoccupata dal vento anti Ue che soffia sul voto per l’Eliseo”. In prima pagina anche il confronto tra il ministro del Lavoro Fornero e i lavoratori dell’Alenia. “Fornero in fabbrica: ‘alle nostre cure non c’è alternativa’”.

Il Giornale: “La Francia silura l’Euro. La moneta unica traballa. La vittoria della sinistra di Hollande provoca il crollo dei mercati. La Borsa perde il 3,8 per cento. Sarkozy non lo vuole più nessuno. Persino nel Pdl molti tifano contro”. A centro pagina una intervista a Pietrangelo Buttafuoco: “Perché la destra italiana non ha la sua Le Pen”.

Libero: “Rischiamo il pacco d’acciao”, con caricatura di Monti e Merkel vestiti come nazisti. “La Merkel ‘perde’ Sarkozy e vuole fare l’asse con Monti. Per noi saebbe il disastro: subiremmo ancora di più il giogo di Berlino. Ieri spread a 410 e Borsa Ko.

Su diversi quotidiani – e in primo luogo su La Repubblica – si parla dell’audio delle telefonate di Ruby alle sue amiche: “Da Silvio 47 mila euro a settimana, ma con lui niente sesso”, titola Il Sole 24 Ore. La Repubblica offre “in esclusiva” sul suo sito gli audio delle telefonate.

Francia, Olanda, Europa 

Il Corriere della Sera intervista André Glucksmann, filosofo e saggista, attivista dei diritti umani, chenel 2007 aveva appoggiato Sarkozy contro Ségolene Royal. “Oggi preferisce non schierarsi. O non dirlo”, “Caduta la linea Maginot di destra e sinistra”, il titolo dell’intervista.
Lo stesso quotidiano si occupa di quel che accade in Olanda.Il premier Rutte ieri ha presentato le sue dimissioni alla Regina Beatrice, perché il suo ex alleato, Geert Wilderts,leader del partito della libertà olandese si è “ribellato ai dittatori dell’Europa che tartassano i nostri anziani”. Wilders non ha accettato i tagli al bilancio proposti da Bruxelles a tutti i Paesi europei, ed ha tolto l’appoggio al governo.
Sul Sole 24 Ore l’editoriale firmato da Carlo Bastasin (“Europa e Italia, l’obbligo di dare certezze”) si chiede: “Francia e Olanda rispetteranno gli impegni fiscali? La Germania sarà frenata dai timori sull’affidabilità dei partner? Le tensioni sociali in Grecia, Spagna o Italia ne pregiudicheranno il risanamento?”. Bastasin ricorda che il prossimo anno voteranno anche Italia e Germania, e che – visto che ci aspettana und ecennio di bassa crexcita – occorre la “gestione politica” dei conflitti presenti e futuri. Ma per questo occorre evitare “alcuni alibi”: il primo è quello di chi ritiene i mercati come delle minacce alla democrazia. Il secondo è l’allarme per le spinte estremiste europee, perché, anche se i nazionalismi crescono, “non siamo al rifiuti della democrazia”, e anzi in Olanda la crisi potrebbe “emarginare” proprio l’estrema destra antieuropea. Infine, la politica europea, la cui integrazione “è più avanzata di quanto” i mercati siano abituati a pensare.

La Stampa intervista Kemmeth Rogoff, economista definito “guru” di Harvard, ex economista del Fondo Monetario Internazionale, che ritiene che il Fondo non pssa salvare l’Europa, “solo gli europei possono farlo”. “Perché i mercati hanno tenuto più conto della crisi olandese e delle elezioni francesi piuttosto che dell’impegno di G30 e FMI a promettere ii nuovi prestiti a sostegno dell’Europa?”. Risposta: “Perché i 430 miliardi, promessi dai Paesi del G20,sono in realtà solo una soluzione apparente”, intanto perché almeno 200 di questi vengono dagli stessi Paesi europei che avrebbero bisogno di essere soccorsi. E poi la cifra di 430 miliardi al massimo potrebe servire a sostenere la Spagna, e un po’ poco per “sostenere che si tratti di una blindatura della stabilità dell’euro”. Il Fondo “non può salvare l’Europa mentre sono solo gli europei che possono farlo”, e per questo serve un governo unico della moneta e i problemi di governance. Serve accelerare il processo di integrazione monetaria, dice Rogoff.

La Repubblica offre le risposte di cinque economisti (Michael Spence, Marcio Sarcinelli, Robert Engle, Wolfgang Munchau, Paul de Grauwe), che rispondono a due domande: il calo dei mercati dipende dal timore che vinca Hollande? Se Hollande vincesse, modificherà verso la crescita la politica europea? Spence pensa di sì, anche se dice che non occorre sottovalutare l’importanza del rigore. Sarcinelli pensa che ci sarà una prima fase di studio con la Merkel. Engle non vede molte chance di successo di politiche diverse da quelle di Sarkozy, Munchau non crede che la Francia possa influenzare in modo significativo le politiche europee, Grauwe auspica che Hollande riesca ad ottenere dai paesi europei in surplus qualche investimento per la crescita.

DA RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini