IL RITIRO DA KABUL E’ UN AZZARDO. Generali Usa contro Obama

Pubblicato il 24 Giugno 2011 in da redazione grey-panthers

Le aperture

Corriere della Sera, sull’inchiesta P4: “Alfano si scontra con i pm”, ‘Intercettazioni non rilevanti’. La Procura: indagini robuste”, “Dubbi anche da D’Alema. Nelle carte colloqui tra Bisignani e Frattini”. In alto un richiamo per la situazione a Napoli e l’allarme del sindaco De Magistris, che dice: “A rischio la salute dei cittadini’. Il titolo: “Napoli sommesa dai rifiuti. Il Quirinale chiama il governo”.
In taglio basso: “L’Europa affida a Draghi la Bce. Parigi fa slittare la nomina a oggi”. E poi: “Moody’s mette sotto osservazione 16 banche italiane”.

La Repubblica, sul caso P4: “Scontro sulla legge bavaglio”, “Alfano: sulla P4 nessun reato e intercettazioni inutili”, “Il ministro attacca i pm. Fini: un decreto sarebbe incostituzionale. Napolitano pronto a bloccarlo”. Su Napoli: “Napoli sommersa dai rifiuti. L’ira del Colle su Berlusconi”, “‘Intervenga subito’. De Magistris: rischio epidemie”.

La Stampa: “Alfano: sulla P4 intercettazioni inutili e costose”, “D’Alema: il problema c’è, tardi per una legge”. E poi, attenzione per la Lega: “Bossi liquida Maroni (per la mancata nomina a capogruppo del ‘maroniano’ Stucchi in sostituzione dell’attuale, Reguzzoni, ndr.): “E’ scontento? Peggio per lui”. Il quotidiano ha in prima anche una grande foto da Napoli, con cumuli di spazzatura: “Napoli assediata dai rifiuti: ora è a rischio la salute”, “Il sindaco De Magistris chiede aiuto. Napolitano: il governo deve intervenire con urgenza”. In taglio basso: “Rendite, spunta l’aliquota unica”.

Libero, sulla P4: “Spiate da un miliardo”, “Alfano: le intercettazioni costano e alla fine ci troviamo in mano gossip. Perplessi anche D’Alema e perfino Di Pietro: non c’è reato. La politica si ribella e la P4 può scoppiare in mano ai pm”. Sulla Lega: “Bossi spara ai suoi, ora la Lega rischia grosso”, “Il Senatùr si schiera col cerchio magico e attacca Maroni. Ma è un errore”. In prima riprende le polemiche provocate dal manifesto che pubblicizza la Festa del Pd a Roma e parla di “bigottismo sinistro”.

Il Giornale apre con l’allarme Moody’s e denuncia gli “allarmisti di professione”: “Sotto tiro 16 banche italiane”, “I nostri istituti di credito sono passati indenni dalla crisi, ma Moody’s li mette comunque nel mirino. Una follia che rischia di scatenare un terremoto finanziario. E di terrorizzare i risparmiatori”. A centro pagina, con foto di Massimo D’Alema perplesso, il titolo è per la P4 e per “Il metodo Woodcock” (uno dei pm dell’inchiesta): “D’Alema schifato dai pm spioni”, “Pedinati anche i parlamentari. Alfano: ‘Le intercettazioni costano un miliardo'”. Sulla Lega, parla di “Carroccio imbizzarrito” e titola: “Lega in guerra: Bossi zittisce Maroni”.
Su Napoli: “De Magistris scarica i rifiuti su Palazzo Chigi”.

Il Sole 24 Ore: “Borse giù, cedono le banche. Moody’s mette sotto osservazione il rating di 16 istituti italiani”. Piazza Affari “scivola con i big del credito” (-2,7%). Recupera Wall Street. E di spalla: “Slitta di un giorno il vi alibera a Draghi dei leader europei”.  E’ “l’ultimo arrocco francese”, secondo Beda Romano, che ne scrive in prima. In taglio basso: “Statali, salari ridotti. Costi standard anche alla giustizia”.

L’Unità: “La resa dei conti”, “Povera Italia: dimezzata la crescita, esplode la rabbia sociale”. Sulla P4: “Bavaglio del Pdl alle intercettazioni”, “Il governo ci riprova con un decreto”. In taglio basso: “Napoli, rischio per la salute. Il governo guarda”.

Il Fatto, sul coinvolgimento del deputato Pdl Alfonso Papa nell’inchiesta P4: “Papa e i Rolex rubati. Che fate, lo arrestate? “, “P4, il deputato Pdl intercettato e fotografato anche mentre mercanteggia orologi con un noto ricettatore. Ma la Camera fa melina sulla richiesta dei giudici”

In Italia

Il sindaco di Napoli De Magistris, in un’intervista a La Repubblica, spiega la sua promessa iniziale, ovvero la pulizia di Napoli entro cinque giorni: ma quel piano -spiega- derivava da “un accordo verbale con prefettura, Provincia e Regione” e avrebbe potuto ripulire la città anche in quattro giorni. Ma il sindaco di Caivano “si mette contro la legge e promuove la rivolta”. De Magistris chiede al prefetto di garantire la scorta armata ai mezzi di raccolta con polizia e carabinieri. E chiede un altro sito, “sia esso Caivano o un altro”. Berlusconi non ha ancora approvato il decreto per trasportare i rifiuti fuori regione, cosa ne pensa? “Diversi ambienti vogliono che Napoli resti sotto la spazzatura. Mi pare evidente guardando quel che il governo non ha fatto. Perché? O vogliono la vera e propria emergenza per specularci sopra politicamente, o rispondono ad altri interessi poco leciti. Un ciclo corretto dei rifiuti porta occupazione, risparmio, soluzione del problema. A qualcuno non piace”, dice De Magistris. Non piace alla Lega? “La Lega c’entra fino ad un certo punto: se il governo approva il decreto, la spazzatura di Napoli va nelle regioni del Centro e del Sud, che si sono già dichiarate disponibili ad accettarla, non in quelle del Nord”.
Il procuratore della Repubblica a Napoli, da cui è partita l’inchiesta P4, difende dalle accuse del centrodestra e di Alfano le intercettazioni effettuate e l’indagine: “Stupito dall’intervento di Alfano, stabiliamo noi la rilevanza penale”, “Nessun costo in eccesso, necessarie le intercettazioni”.
Antonio Di Pietro, leader di Italia dei Valori, in un’intervista al Corriere della Sera, dice di Berlusconi: “Attaccarlo non basta, è una persona sola. Se fa vere riforme lo sosterrò”.
Di Pietro intervistato da La Stampa dice che “il Pd èun pachiderma” e che “non si vince soltanto con i no”. E poi spiega: “Dobbiamo intercettare i voti in uscita da destra”.
Il Giornale riferisce delle critiche piovute addosso a Di Pietro per il suo colloquio con Berlusconi: “gli elettori si sfogano sul sito: ‘Lodi il nostro nemico e attacchi Bersani: che ti succede?'”. Un’analisi del quotidiano spiega: “Ora Tonino sfida Casini per occupare il centro”.
Anche su La Repubblica: “Di Pietro si difende: non posso menare il premier”. E poi: “E il web mette sotto processo Tonino: ‘Così è davvero un tradimento'”.
Anche Il Fatto intervista Di Pietro e riassume così le sue parole: “‘Sfido Bersani e Vendola alle primarie’. ‘Nel centrosinistra non succede nulla, allora io faccio un passo avanti”. E poi, sull’incontro con Berlusconi alla Camera: “‘Non capisco le critiche. Dovevo picchiarlo? Si è avvicinato lui. E’ stato un monologo'”.
Europa ricorda che oggi si riunisce la direzione del Pd, per discutere di primarie e dell’agenda dell’autunno: “Il Pd accelera, a settembre il programma di governo”, “Essere pronti per il 2012: la crisi fa stringere i tempi. ‘Non è per Di Pietro'”.

Nel mondo

Sul Corriere, la strategia della Casa Bianca sull’Afghanistan: “I generali Usa contro Obama: ‘Ritiro da Kabul un azzardo'”.
Anche su La Repubblica: “Obama: ‘Ora basta con le guerre’, riprendiamoci il sogno americano’. Costi troppo alti, investire in patria. Ma i generali insorgono”.
In Olanda il processo a Geert Wilders si è concluso con un’assoluzione dall’accusa di incitazione all’odio nei confronti del mondo musulmano. Se ne occupa Il Giornale: “la rivincita di Wilders: assolto e al potere”. La motivazione dei giudici viene riassunta così da Il Giornale: “Fa commenti offensivi ma legittimi”.
Su La Repubblica, riprendendo le dichiarazioni che hanno portato al processo Wilders: ‘Il Corano come Mein Kampf'”, ma il tribunale assolve Wilders. Olanda, vittoria del leader xenofobo. Proteste dei musulmani”.
Su L’Unità la fuga di profughi dalla Siria alla Turchia: “Siria-Turchia, venti di guerra. I tank di Damasco sul confine”.  Con un’intervista ad uno dei leader della rivolta in Siria, Farid Ghadry: “All’Europa dico: aiutateci ad abbattere il regime di Bashar”, “La linea da seguire è quella delle sanzioni. Bisogna fare il vuoto attorno al dittatore e favorire un golpe militare”.
Anche Il Foglio riferisce: “Assad manda i carri armati al confine con la Turchia”. E dedica un lungo articolo ai “Tesori di Damasco”, spiegando “chi finanzia la repressione siriana dopo tre mesi di rivolte, tra dimissioni fittizie e un sistema bancario ‘amico’ a Beirut”. Lo firma Marco Pedersini.

(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)