Crisi dell’auto, facciamo il punto

Pubblicato il 19 Febbraio 2009 in da Vitalba Paesano

In una recente indagine di GfK Eurisko sulla crisi dell’auto, risulta che il 65% degli intervistati dichiara che la crisi ha modificato la sua decisione sul rinnovo dell’auto: le donne, le persone più mature e al Sud appaiono più prudenti nel decidere l’acquisto di una vettura nuova.

Si ripropone pertanto, anche per il settore auto, ciò che è riscontrabile in altri comparti: la crisi genera un diffuso senso di attesa facendo rimandare gli acquisti importanti “a tempi migliori”.

Il 15% degli intervistati dichiara di avere intenzione di acquistare una vettura nuova in un arco temporale di 12 mesi, risultato, questo, che ci conduce alla stima di un mercato totale per il 2009 attorno a 1.870.000 unità, circa un 15% in meno rispetto ai 2.200.000 pezzi del 2008 e ben al di sotto dei 2.500.000 del 2007, ma in linea con le previsioni degli studi di settore.

Importanti risultati si colgono in due parametri: il prezzo ipotizzato per la prossima vettura ed il tipo di alimentazione.

 

a. Il prezzo

Benché il 46% del campione dichiari che la crisi avrà un impatto anche sul prezzo previsto per la prossima auto, alla domanda specifica “lei pensa che si orienterà verso un modello di fascia di prezzo inferiore, più o meno uguale o superiore rispetto all’auto che ha attualmente?”  solo l’11% del campione mostra un orientamento verso il down grade, il restante 89% rimane all’interno della fascia di prezzo della vettura posseduta o perfino superiore (14%).

Analizzando il segmento degli intenzionati ad acquistare l’auto nell’arco dei prossimi 12 mesi appare incoraggiante che il 26% spenderà di più, per un modello di prezzo superiore.

 

b. Il carburante

Il secondo dato che emerge con forza riguarda il tipo di carburante.

Più della metà degli attuali possessori di una vettura con motore benzina sembra disposto ad abbandonare questa alimentazione a favore della mista, soprattutto benzina e GPL e, in misura minore, benzina e metano: le preferenze verso l’alimentazione a benzina decresce dal 55% al 21%.

Questo decremento è solo parzialmente attenuato tra coloro che acquisteranno entro l’anno passando da un 55% ad un 26%. Il diesel sembra perdere relativamente poco nel breve (dal 42% al 39% tra gli acquirenti entro il 2009) mentre a tendere subirà anch’esso un calo deciso di oltre 10 punti percentuali. Il motore ibrido ottiene quasi un 10% di preferenze, soprattutto tra gli automobilisti il cui acquisto è rimandato oltre l’anno, confermandosi una soluzione che, almeno nell’immediato, necessita di ulteriori rassicurazioni.

Anche le risposte relative alla motorizzazione segnalano dunque una richiesta di vetture che, oltre a criteri di rispetto ambientale, rispondano a una più elevata efficienza per i costi di manutenzione in senso generale. Certamente lo shock subito dai consumatori ad opera dell’aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti tradizionali (benzina e diesel) nell’estate del 2008 ha giocato un ruolo importante nelle risposte.

 

c. Che fare?

La ricerca indica grande investimento nei confronti dell’automobile in sé, che si conferma un bene molto carico di valore.

Gli interventi statali, sotto forma di incentivi, riduzione dell’I.V.A. o eliminazione del bollo sono gli stimoli che il mercato chiede a gran voce: quasi il 90% di chi cambierà l’auto nell’arco dell’anno ed il 70% del totale degli intervistati ritiene gli aiuti governativi un supporto fondamentale.

(da “Cinqueminuti” di GfK Eurisko)