Zoom sui grey-panthers – 3

Pubblicato il 6 Novembre 2009 in , da Vitalba Paesano

Terza puntata: senior e salute

Aumenta la domanda di salute, anche perché crescono cultura e prevenzione

“Una questione fortemente dibattuta è l’impatto del processo di invecchiamento demografico sulla spesa sanitaria”, è ancora Manuela Stranges[1] a precisare, “Secondo molti studiosi, l’aumento numerico della popolazione più anziana determinerà un sensibile incremento della domanda di salute e assistenza, in ragione della maggiore incidenza di malattie e patologie e al crescere della non autosufficienza in età avanzata. Le ipotesi sul futuro possono essere ricondotte a due filoni principali: uno più ottimista, secondo il quale le prospettive sono estremamente buone, con un aumento della longevità che si accompagnerà a una riduzione del tasso di disabilità; un altro più pessimista, secondo il quale l’aumento dell’età media si tradurrà anche in un aumento delle disabilità cumulative, con conseguenti ricadute in termini di aumento della spesa sanitaria e declino complessivo della qualità della vita”.

“Allo scopo di valutare l’impatto di lungo periodo dell’invecchiamento della popolazione sulla spesa sanitaria è stato istituito in sede europea l’A.W.G. (Working Group on Ageing Populations), un gruppo di lavoro costituito dall’Economic Policy Committee (E.P.C.). L’A.W.G. ha presentato proprio nel 2006 nuove simulazioni della spesa sanitaria fino al 2050, correggendo le prime proiezioni effettuate nel 2001, basate solo sulla valutazione delle variabili demografiche. Secondo le proiezioni dell’A.W.G., la spesa sanitaria crescerà al crescere dell’incidenza della popolazione anziana sul totale, poiché la domanda e i consumi sanitari crescono proporzionalmente con il crescere dell’età. Non è, tuttavia, l’aumento numerico della popolazione anziana in sé a determinare l’aumento della spesa sanitaria, quanto il mutamento di una serie di fattori connessi alle nuove generazioni di anziani. Numerose ricerche hanno permesso di mostrare come gli anziani di oggi, essendo più istruiti rispetto alle precedenti generazioni, presentino un interesse maggiore in relazione ai problemi connessi alle tematiche della salute e del benessere con implicazioni importanti in termini di tassi di utilizzo di farmaci e cure”, conclude Stranges.

E’ vero. Emerge senza incertezze anche dai dati del Dipartimento Salute di GfK Eurisko, che incrocia i risultati delle sue numerose ricerche nell’area Health. Se il 70,2% della popolazione italiana dichiara di essere “molto attento alla salute”, gli over65 lo sono all’80,6%; così, se il 43,4% degli Italiani fa “periodicamente controlli alla salute”, è il 65% degli over65 ad avere la stessa attenzione, ma anche ad aver consultato il medico di base negli ultimi sei mesi (90,1% contro il 71,7% della media nazionale); stesso riscontro nella frequentazione dei laboratori Asl di analisi: il 65,3% negli over65 contro il 40,2% della media degli Italiani.

 “Solo il 12% degli over65, invece, si dedica a un po’ di movimento,” dice Isabella Cecchini, Direttore del Dipartimento Salute GfK Eurisko, “dato significativamente inferiore rispetto alla popolazione dai 14 anni in su, per la quale l’appuntamento con l’esercizio fisico è buona norma nel 25% dei casi. Tra i pochi che si mantengono attivi, le attività preferite risultano la ginnastica in casa (7% dei casi) o in palestra (6%), seguite dallo jogging (3%). Il 7% delle persone si dedica all’esercizio più volte a settimana, e non manca chi pratica addirittura diverse attività. Gli over65 che fanno movimento rispetto ai loro coetanei sedentari si sentono meglio fisicamente (47% molto soddisfatti della loro forma fisica rispetto al 32% dei coetanei sedentari), mentalmente (63% contro il 54%), e sono più soddisfatti della salute in generale (52% contro il 36%). E’ dimostrato che il movimento ha un impatto positivo sulla salute: gli over65 che fanno movimento sono meno in sovrappeso rispetto ai sedentari (37 contro il 43% in sovrappeso, e l’ 8% contro il 15% di obesi).”

 Cresce dunque l’interesse per la salute, in questa fascia d’età. Lo ha confermato, lo scorso luglio, anche il Convegno “e-Care Forum”, dedicato allo stato di sviluppo del web come supporto al “Sistema Sanità”, organizzato a Milano dal Forum della Net Economy (Ente istituito da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Milano), secondo il quale quasi 5 milioni di utenti Internet costituiscono il target, non più giovanissimo, ma certo evoluto, che consulta il web per avere informazioni e riferimenti nell’ambito della salute. E sono informazioni che riguardano i piccoli problemi di ogni giorno, le allergie, le intolleranze, ma anche le patologie più impegnative come tumori, Alzheimer e Parkinson.

A incrinare questo ricco scenario, nel quale i senior sembrano reggere al meglio l’età che avanza, sono proprio Alzheimer e Parkinson, che rappresentano un nemico in agguato.

“In Italia attualmente ci sono 650.000 malati di Alzheimer e la patologia è in aumento: è come se improvvisamente ogni anno gli abitanti di una città come Monza si ammalassero; un trend che si conferma da anni nei Paesi sviluppati come l’Italia. Aspetto drammatico di questa patologia è che, nel prossimo futuro, si svilupperà anche nei Paesi come Cina e India, dove i medici affronteranno la cura della malattia senza aver studiato il problema come si è fatto in Occidente, già dagli inizi del 900”, spiega Giuliano H. Kurdoglu, Marketing Director della Lundbeck Italia, l’azienda danese che da 60 anni si occupa esclusivamente della ricerca, sintesi e commercializzazione di farmaci per il trattamento delle malattie del sistema nervoso centrale, che sono in aumento.

“I farmaci disponibili sono dei sintomatici, non curano la malattia, ma ne rallentano per un lasso di tempo il decorso, agendo sui sintomi. La più grande delusione in questo campo è stato pensare che si potesse trovare un vaccino capace di impedire lo sviluppo della malattia. Il vaccino è stato sviluppato, ma poi si è scoperto che aveva effetti collaterali troppo pesanti. Dopo questa delusione si è ragionato a lungo su ipotesi diverse e lo sviluppo scientifico ha cercato di battere altre strade. Oggi, e sarà così per i prossimi 10 anni, ci sono due categorie di farmaci, che agiscono in modi diversi; la prima comprende molecole che agiscono soprattutto nei primi stadi della malattia; nell’altra categoria, c’è il nostro Ebixa, farmaco che contiene il principio attivo memantina idrocloruro, particolarmente adatto per i pazienti che sono in una fase intermedia della malattia. Attualmente il nostro farmaco è assunto dal 60% dei malati. Nel 2009 dovremmo chiudere la produzione a 100.000 confezioni, con l’idea di raddoppiare entro il 2012, ma non solo per l’espandersi della patologia: il nostro farmaco, sul mercato dal 2004, ha ricevuto la rimborsabilità dal Sistema Sanitario Nazionale nell’aprile di quest’anno e questo ne ha incrementato la diffusione” chiude Kurdoglu, che si mostra ferratissimo anche quando si parla di Parkinson: “I malati, in questo caso, sono circa 120.000 in Italia e il trend è stabile; l’incidenza è di 6-10.000 nuovi pazienti l’anno. Fino a qualche tempo fa il Parkinson era una malattia tipica dell’anziano, adesso la patologia riguarda anche gli ultraquarantenni. La maggioranza dei malati è in trattamento farmacologico, anche in questo caso sintomatico; si tratta di contrastare la bradicinesia (cioè la lentezza dei movimenti e le improvvise fasi di paralisi temporanea) e le discinesie, che generano movimenti incontrollati, quasi impazziti. Solo il 75% dei malati ha il tipico tremore.”

Giuliano H. Kurdoglu sarebbe pronto a parlare anche di antidepressivi, perché in casa Lundbeck si producono pure Seropran (in commercio dal ‘95) e Cipralex (dal 2005), entrambi molto diffusi tra gli over65, pazienti che rappresentano il 25% di questo mercato. Gli consentiamo, però, soltanto una battuta: “In persone fragili, specie in terza età, davanti a eventi stressanti, una cura antidepressiva può davvero migliorare la qualità della vita. Per senior molto mobili, quando la malattia li ferma, l’antidepressivo aiuta”

 Nuovi farmaci per la mobilità, pillole salvavita per tutti

Anche nella patria della Tachipirina (l’azienda farmaceutica A.C.R.A.F. Angelini, leader nel settore dell’ automedicazione) si sta lavorando parecchio per i target emergenti della terza età. In particolare “Sul fronte etico (farmaci da prescrizione, promossi sulla classe medica) stiamo supportando uno studio clinico non-profit, sponsorizzato dalla SIGG (Società Italiana di Geriatria e Gerontologia) per Unitrama, il nostro tramadolo OAD (once-a-day) contro il dolore cronico, rivolto soprattutto al paziente anziano sofferente di osteoartrosi”, conferma Donatella Paolozzi, Market Research Manager dell’azienda italiana, “A fine anno lanceremo il Procartil, integratore con un’associazione di condroitina e glucosamina principalmente diretto a pazienti con problemi alle cartilagini (condropatie) e quindi prevalentemente anziani-artrosici. Entro il 2009 avremo anche una nuova formula attiva sul CNS (Central Nervous System) contro il declino cognitivo negli over50: si tratta di un integratore a base di Omega3, ginko-biloba, fosfatilsedrina, vitamine E-B12 che aiuta a mantenere la vivacità delle funzioni legate alla memoria”.

“Siamo particolarmente sensibili al target  senior anche per quanto riguarda i prodotti di automedicazione,” conclude Paolozzi “alcune delle nostre linee di maggiore successo hanno una interessante varietà di formulazione: per Tachipirina, Moment e MomentAct, ad esempio, esistono anche formulazioni liquide (bustine e gocce) particolarmente gradite agli anziani”.

 “Più si va avanti con l’età, più c’è necessità di antiossidanti, vitamine A, C, E, che consentono di contrastare fenomeni di invecchiamento cellulare che poi hanno effetti sulla pelle e sull’organismo in generale. Ha senso, perciò, orientarsi verso prodotti specifici per persone over50 con un contributo elevato di antiossidanti; per questo abbiamo sviluppato una formula di Supradyn specifica per gli over50″ dice Alberto Bocca, Marketing Manager di Bayer Consumer Care, che aggiunge: “Questi consumatori rappresentano un target molto interessante, prevalentemente maschile, che mostra una fedeltà al prodotto e una frequenza di consumo doppia rispetto a persone più giovani.
Bayer, negli ultimi anni, è diventata anche leader nell’area della prevenzione cardiovascolare con la Cardioaspirina, il prodotto più venduto in assoluto, come volume, in farmacia: 30 milioni di confezioni l’anno: una prevenzione per chi, soprattutto over50, ha avuto problemi cardiovascolari o presenta fattori di rischio”.

 

 


[1] Stranges M. (2007), “Longevità, salute e spesa sanitaria in Italia”, in Tendenze Nuove, Nuova Serie, Fondazione Smith Kline, Il Mulino, Bologna, n°06/2007, pp. 575-604