LA COMUNITÀ EUROPEA: IERI, OGGI E …DOMANI (2)

Pubblicato il 15 Aprile 2013 in , da redazione grey-panthers

Questo nuovo Colloquio del Pianerottolo con il mio amico Giorgio Zoli e me, nasce in un momento nel quale si discute molto dell’Europa e dei vantaggi e svantaggi che una unione europea comporta.

Ci siamo fatte varie domande e abbiamo cercato qualche spiegazione: forse questa chiaccherata è in grado di fornire utili riflessioni possibilmente costruttive.

Il dialogo è stato diviso in tre parti: la prima racconta come si è arrivati all’Unione Europea; la seconda analizza gli avvenimenti importanti che hanno caratterizzato la crescita dell’Unione Europea sino all’introduzione dell’EURO. Nella terza parte proviamo ad analizzare come questa moneta comune non accompagnata da una reale comunione d’intenti abbia portato alla luce problemi pratici che dovremo risolvere.

II parte: Oggi

AAR   L’idea di una unione degli stati d’Europa aveva cominciato a far nascere i primi fiori, ma per arrivare ai frutti maturi la strada era solo all’inizio.

GZ     Il 9 maggio 1950 ci fu una riunione preliminare del cosiddetto Consiglio d’Europa nella quale furono poste le basi della CECA (Comunità europea carbone ed acciao) costituita nel 1951 dai sei paesi continentali dell’Europa occidentale (Francia, Belgio, Germania, Olanda, Lussemburgo ed Italia) con lo scopo di uniformare trattamenti finanziari e doganali uguali per due materie prime strategiche come il carbone e l’acciaio.
La CECA diventò formalmente CEE (Comunità Economica Europea) con la firma del Trattato di Roma (25 marzo 1957) cui, oltre ai sei membri fondatori aderirono Regno Unito, Irlanda e Danimarca. In parallelo si era anche costituita una Unione di coordinamento per l’energia atomica, l’Euratom.

AAR   Il 25 marzo 1957 è una data importante cioè il battesimo ufficiale della nuova entità europea, ma cosa altro è successo.

GZ     Tra il 1963 ed il 1968 la CEE inglobò varie altre sigle europee sulla base delle decisioni previste nei vari trattati per il completamento delle istituzioni comunitarie.
Nel 1965 la CEE ebbe una grave crisi quando la Francia, ed il suo Presidente De Gaulle, assunsero un atteggiamento contrario all’ingresso del Regno Unito nella Comunità.

AAR   Ma l’idea Europea mi sembra che malgrado tutto procedeva. Quali sono stati i successivi passi importanti?

GZ     Il 7 febbraio 1992, con il trattato di Maastricth, furono introdotte nuove regole si ebbe un iniziale abbattimento delle Frontiere tra i paesi Europei. L’aspetto pratico più visibile si ebbe negli aereoporti dove i cittadini europei non dovevano fermarsi alla Dogana qiando si spostavano in ambito europeo.

AAR   Dopo i primi 6 soci fondatori, ai quali si erano aggiunti gli altri 3 succitati, quale fu la sequenza delle altre adesioni alla CEE che nel frattempo aveva cambiato nome in UE (Unione Europea)?

GZ     A gennaio 1993 la Spagna ed il Portogallo entrarono nella UE, seguiti nel 1995 da Austria, Finlandia, Svezia e Grecia.
Tra 1998 ed il 2004 i membri effettivi della UE divennero 27.

AAR   A questo punto mi sembra che fosse giunto il momento di introdurre qualcosa che di più unisse i cittadini europei.

GZ     Nel 1999 si decise di avere in Europa una moneta unica uguale per tutti gli stati. La nuova moneta, cui aderirono in quel momento solo 12 stati (Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda, Irlanda, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Finlandia, Grecia e Cipro).

AAR   Ma l’Euro è stata realmente la prima moneta unica europea?

GZ     Sicuramente l’EURO, cioè una moneta fisica unica in libera circolazione in Europa, è la prima moneta Europea. Ma l’euro è stato preceduto anche da altri accordi economico monetari. Il primo accordo, ricordato come Serpente Monetario era una sorta di meccanismo semiautomatico che definiva i rapporti di cambio tra le varie monete nazionali europee.  Poi nel 1980 fu introdotto l’ECU che era una moneta non moneta, cioè uno strumento di cambio usato nelle transazioni internazionali. Oltre questa differente caratteristica “fisica”, tra ECU ed EURO fondamentale differenza era il tasso di cambio variabile legato al variare del tasso di cambio delle varie valute nazionali (Lira, Marco, Franco, Pesos, etc) tra di loro e con il Dollaro.

AAR   Quindi l’EURO, nel momento della sua introduzione, assunse un tasso di cambio rigido ed invariabile all’interno dell’Europa?

GZ     L’introduzione dell’Euro in un’area limitata dell’Europa (meno della metà dei 27 stati della UE) non ha determinato una parità rigida dei prezzi che, al di là di considerazioni più complesse, in un mercato libero sono il risultato di un incontro tra la domanda dei consumatori e l’offerta dei produttori e questa dinamica è indipendente dalla moneta corrente anzi, in molti casi determina il valore reale della moneta stessa.

AAR   A questo punto l’Unione Europea ha assunto la consistenza di una Nazione con una visione unica di interessi, necessità e risposte comuni?

GZ     Nonostante le numerosissime norme e minuziosi regolamenti previsti nel Trattato di Maastricht, l’integrazione reale tra gli Stati Europei è stata limitata soprattutto perché è stata lasciata una libertà di decisione su questioni anche essenziali. L’Europa ora si presenta come una balda confederazione dove le decisioni importanti devono essere prese all’unanimità dai Capi di Stato o di Governo ed allo stesso tempo decisioni anche economicamente importanti sono prese a livello di ministri competenti come esito di compromessi, lunghe trattative e “abilità contrattuale”. Fatto importante, però, è che la maggior parte di queste decisioni hanno valore di raccomandazione che talvolta viene disattesa.

AAR   Ma le regole di Maastricht si sono dimostrate valide?

GZ     Molte di queste regole si sono dimostrate vessatorie in campo finanziario. Per esempio una regola impone il pareggio di bilancio, ma è permesso un deficit percentuale limitato rispetto al PIL nazionale ed al debito pubblico accumulato.
Anche nella sola zona EURO le restrizioni sono incomplete, soprattutto nel campo della tassazione  che ogni nazione regola a piacimento. Le lamentele dei singoli stati sono continue e si vorrebbe in continuazione rinegoziare leggi norme e regolamenti come se tutto fosse sempre discutibile e non dovessero esistere certezze di base.
Esiste anche una banca centrale Europea, la BCE, ma ha poteri decisionali limitati al contrario della Federal Reserve americana che ha potere decisionale tassativo su tutti gli stati USA.

AAR   Mi sembra di capire che questa Unione Europea esiste sulla carta, ad essa hanno formalmente aderito 27 nazioni, ma l’adesione dei cittadini di queste nazioni è di la da venire.

GZ     Certamente dopo aver costruito l’Unione Europea bisognerebbe riuscire a formare gli Europei. Ma come di può pretendere che un estone di Tallin ragioni come un greco di Atene o uno slovacco di Bratislava si comporti come un olandese di Rotterdam?
Già nell’ambito dei singoli paesi esistono dei localismi regionalistici, figuriamoci poi quanto incide l’orgoglio nazionalistico dopo secoli di divisioni, contrasti e guerre. Aggiungiamo poi le differenze di base tra la forzata confederazione tra nazioni occidentali ed orientali che sono solo da pochi anni uscite dal “dominio dell’impero sovietico”.
Neppure in politica estera la UE riesce a mostrare una posizione unitaria e questo non rafforza certo il percorso verso un’unione reale.