La Rassegna Stampa: la Repubblica delle donne

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 in , , da Vitalba Paesano

Le aperture

Corriere della Sera: “Pdl, il caso Prestigiacomo”, “Lite su un provvedimento: lascio il partito. Palazzo Chigi: un equivoco. Incontro con Tremonti”. E poi: “La Lega contro Fini: la Camera consideri le sue dimissioni”. Di spalla: “Gli studenti da Napolitano, ‘E’ l’unico interlocutore'”, “Protesta pacifica a Roma, scontri a Milano e Palermo”. A centro pagina: “Fiat, pronto l’accordo per la nuova Mirafiori con il sì di Cisl e Uil”. In taglio basso la vicenda di un autista albanese travolto e ucciso da un Tir sull’Autostrada del Sole: “La vittima invisibile trascinata per 90 km”.
Il Giornale, con foto di Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e la vicepresidente leghista del Senato Rosy Mauro: “Tre donne fanno tremare il governo”, “La Prestigiacomo lascia il Pdl”.
La Stampa: “Lega, affondo contro Fini”, “Chiesto un dibattito alla Camera: ‘L’aula consideri le sue dimissioni’. Bossi: verifica a gennaio, senza numeri si vota”, “Prestigiacomo lascia il Pdl: resto al governo. Palazzo Chigi le conferma la fiducia. Gli studenti incontrano Napolitano: sulla riforma Gelmini è l’unico interlocutore”. In taglio basso: “Missili, Obama incassa il sì”, “Via libera del Senato Usa al disarmo nucleare. Il Presidente: un potente segnale al mondo”.
Il Foglio: “L’eroe dei cortei romani non è più il black bloc ma il mite Napolitano”. Grande colonna in rosso anche oggi dedicata al caso Fiat, con intervista al ministro del Lavoro Sacconi, sotto iltitolo: “Il primo Marchionne sono io”. Sulla politica internazionale: “Ora la politica estera di Obama passa per il super attivismo del suo vice”, ovvero Joe Biden, sulla cui scrivania passano tutti i dossier ‘caldi’ (Iraq, Afghanistan, Arabia Saudita e Pakistan).
La Repubblica, con foto dai cortei: “Napolitano riceve gli studenti”, “Il grazie dei ragazzi: solo lui ci ascolta. A Roma grande corteo pacifico”. In taglio basso: “Prestigiacomo lascia il Pdl. Letta tenta la pace”, “Ministro in lacrime dopo la lite con Cicchitto. Il premier e Bossi: gennaio decisivo, in aula le dimissioni di Fini”. In prima Adriano Sofri ricorda la morte, avvenuta ieri, di un lavoratore tunisino morto all’Università nel giorno delle manifestazioni. Schiacciato da un escavatore, si chiamava Mohamed ed aveva 35 anni.
Il Fatto: “‘Tutta nostra la città, questa notte Silvio piangerà’. Così cantavano i ragazzi che ieri hanno manifestato pacificamente a Roma. Molti con la Costituzione in mano. Una delegazione di studenti ricevuta da Napolitano”. In basso: “Prestigiacomo, fuga a metà. Lascia il Pdl, resta al governo”.
Il Sole 24 Ore ha una grande foto in prima della Prestigiacomo, ad illustrarne “lo strappo”. Il titolo d’apertura recita: “Spese sorvegliate dal fisco”, “Le entrate fissano regole per i controlli sugli acquisti: da maggio segnalazioni se si superano 3.600 euro”. Da segnalare anche un titolo su un provvedimento approvato ieri in consiglio dei ministri: “Compensi trasparenti per cda e dirigenti delle società quotate”. Si tratta di un decreto legislativo, effetto di una raccomandazione Ue.
Libero ha in apertura un’intervista del direttore Belpietro a Vittorio Feltri: “Perché sono tornato”, “Insieme, noi a Libero, garantiremo ai lettori un’informazione insospettabile perché alle nostre spalle non ci sono padroni”. Si racconta quindi la nuova avventura editoriale che i due si apprestano ad intraprendere, diventando ognuno editore al 10 per cento del quotidiano. In basso: “A gennaio processo a Fini alla Camera”, “La Lega incalza: non è imparziale. L’obiettivo è votare. Silvio sorpreso”. A centro pagina, una caricatura del capogruppo Fli alla Camera Italo Bocchino, imbavagliato: secondo il quotidiano a Casini non piacerebbe vederlo sempre in tv.
Il Riformista: “A lezione dal professor Napolitano”, “Il capo dello Stato riceve gli studenti”. Per il quotidiano Napolitano ha agito da “sminatore”: “spegne le possibili velleità di violenza del corteo, ascolta le ragioni di chi protesta, ma spiega loro che firmerà la legge che gli verrà presentata dal Parlamento. E lascia trapelare la sua irritazione per come sono state strumentalizzate le su eparole sulla governabilità”.
L’Unità: “La lezione degli studenti”, con foto allegra delle manifestazioni. Poi: “Prestigiacomo in lacrime, sbatte la porta e lascia il Pdl”.

Prestigiacomo

A cosa si debba far risalire lo sfogo delle Prestigiacomo lo spiega La Stampa: alla Camera era in discussione una proposta di legge  del Pdl sul sostegno alla ‘libera imprenditorilità’, che prevede agvolazioni fiscali e finanziarie per chi si mette in proprio. Tra le agevolazioni, una che esonera le imprese per la raccolta dei rifiuti, se costituite da disoccupati e cassintegrati, dagli obblighi in materia di comunicazione, registro di carico e scarico dei rifiuti. In pratica, scrive il quotidiano, un forte colpo all’isituzione del Sistri (il sistema di tracciabilità dei rifiuti, contenuto in una riforma cui la Prestigiacomo tiene molto e che dovrebbe entrare in vigore tra cinque mesi. La maggioranza difende la proposta di legge, Prestigiacomo chiede un rinvio in commissione, ma il presidente della stessa commisione Ambiente Silvano Moffa (ex transfuga Pdl-approdato a Fli e poi rientrato nel Pdl) propone di votare subito in aula. Lei vota con l’opposizione, ma perde con tre voti di scarto. E dai banchi del Pdl partono le grida ‘dimissioni, dimissioni’. Il quotidiano ricostruisce però anche le numerose occasioni di tensione della ministra su temi che le stanno a cuore. Lo fa anche Il Sole 24 Ore, ricordando che la tensione parte dalla questione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, i contrasti sulle nomine dei commissari dell’agenzia e il nodo delle trivellazioni petrolifere marine, che l’hanno contrapposta al sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia.
Per Libero è “uno strappo durato 5 anni”, l’ulito atto di un rapporto difficile tra la Prestigiacomo e il partito.
Vittorio Sgarbi firma sulla prima de Il Giornale un’analisi delle tensioni interne al governo e, sarcasticamente scrive: “Dopo i tormenti della Carfagna e il pasticcio al Senato di Rosi Mauro, Berlusconi deve affrontare il caso Prestigiacomo. La soluzione? La separazione delle carriere: quelle belle non devono fare il ministro per forza”.
Altrettanto irridente è l’analisi (Maria Giovanna Maglie) che compare su Libero: “con certe uscite fuori tempo e certe scentae le donne di Berlusconi stanno dando ragione a chi dice sono più belle che brave. Imparino dagli uomini: servono sorrisi di circostanza, calma e trame sotterranee”.

Università

“La nuova legge ai raggi X”: è il titolo che La Stampa dedica alla riforma universitaria, affrontando i vari capitoli. Ricercatori assunti soltanto per un massimo di sei anni; sui concorso, i prof. scelti da una lista di abilitazione; sulle borse di studio , premio al merito a prescindere dal reddito; salario, scatti legati anche ai risultati; consigli di amministrazione in cui su 11 membri almeno tre saranno esteri; poi stop a chiamate dei parenti fino al quatro grado negli atenei; drastico taglio alle sedi, atenei spinti a fondersi. Ognuno dei box ospita però anche le obiezioni nel merito di chi contesta la riforma.
Il Sole 24 Ore spiega la “corsa contro il tempo” per l’approvazione della riforma dell’Università, che dovrebbe avere il via libera oggi pomeriggio: anche ieri al Senato baruffe, contestazioni, tensione. Votazioni a singhiozzo, poi il presidente Schifani ha fissato un tetto di un minuto di intervento per gruppo ed è scoppiata la protesta. Sul quotidiano, tre riquadri illustrano alcuni dei temi affrontati dal porvvedimento: poteri del Cda delle Università, limite al mandato per tutti i rerttori, sui ricercatori test di tre anni prima della cattedra.
Il Corriere della Sera ospita ancora in prima pagina le riflessioni di Dario Di Vico e Maurizio Ferrera sugli effetti della riforma.E alle pagine interne prosegue il dibattito, con lettere di studenti e “prove di dialogo”.

Europa, mondo.

L’ex commisssario Ue Mario Monti, in una lunga intervista a Il Sole 24 Ore, dice che l’emissione di eurobond sarebbe “un vantaggio per la Germania”, poiché emissioni comuni e agenzia del debito sono positive “per tutti i componenti dell’eurozona”: non convine a Berlino il ritorno a svalutazioni competitive dei partner.
Sei governi dell’Est Europa hanno chiesto alla Commissione Ue di proibire e perseguire in tutto il territorio dell’Unione la negazione dei crimini staliniani esattamente come avviene per chi neghi la Shoah. Lo racconta La Repubblica: ad avanzare la richiesta -respinta- sono stati Lituania, Lettonia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Repubblica ceca.
Il Foglio si occupa ancora delle elezioni presidenziali in Bielorussia, conclusesi con arresti di massa a candidati dell’opposizione in galera: il quotidiano descrive la personalità di uno di questi candidati, Jaroslav Romanchuk. Al Foglio piace: sogna di essere a metà tra Reagan e la Thatcher.
Il Sole 24 Ore spiega che “c’è un Tea Party in Norvegia”: gli xenofobi sono al 23 per cento dei consensi e condizionano le scelte del governo. Si chiama Progress Party e denuncia la strisciante islamizzazione, propone un tetto di mille stranieri all’anno e influenza le scelte dei socialdemocratici
Spazio su tutti i quotidiani per il via libera del Senato Usa al nuovo trattato Start: una ratifica “bipartisan”, come ricorda La Stampa. Ma proprio da questo quotidiano segnaliamo il tono pessimistico di Charles Kupchan, del Council of Foreign Relations, convinto che per Obama quella coni conservatori “è solo una tregua”: già a gennaio lo scontro sarà furibondo. Il Presidente sarà stretto tra destra e liberal; il nuovo Congresso sarà difficile da governare perché sono cresciute le ali estreme.  
Il Sole 24 Ore, con corrispondenza dal Punjab, racconta “i Talebani nel cuore del Pakistan”: il radicalismo islamico sta penetrando nel cuore di questa ricca e popolosa regione del Paese.

(Fonte: La rassegna stampa Di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)