L’UE apre un dibattito sulle pensioni

Pubblicato il 20 Luglio 2010 in , da Vitalba Paesano

La Commissione europea ha aperto fino al 15 novembre 2010 una consultazione pubblica a livello europeo sui modi per garantire pensioni adeguate, sostenibili e sicure e sulle migliori possibilità che ha l’UE di sostenere gli sforzi nazionali in questo senso. L’invecchiamento della popolazione in tutti gli Stati membri ha posto i sistemi pensionistici esistenti sotto un’enorme pressione, accentuata dalla crisi economica e finanziaria. Il documento di consultazione, un Libro verde, pone una serie di domande e invita tutte le parti interessate a comunicare osservazioni, opinioni e idee per affrontare il problema delle pensioni.

Presentando il documento di consultazione, con il pieno appoggio dei commissari Olli Rehn (Affari economici e monetari) e Michel Barnier (Mercato interno e servizi), László Andor, commissario UE per l’Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione ha dichiarato: “Entro il 2060 si prevede che il numero di pensionati in Europa raddoppi rispetto a quallo di quanti finanziano le loro pensioni – la situazione attuale è semplicemente insostenibile. Nell’affrontare tale sfida occorre verificare attentamente l’equilibrio tra periodi lavorati e periodi trascorsi in pensione.

Il commissario Andor ha aggiunto: “Ci troviamo di fronte a una scelta fra pensionati più poveri, contributi pensionistici più elevati o un maggior numero di persone che lavorano di più e più a lungo. Garantire che la vecchiaia non sia sinonimo di povertà  è uno dei grandi successi del modello sociale europeo. Si tratta di una promessa che dobbiamo continuare a mantenere ed il dialogo che avviamo oggi dovrebbe aiutare gli Stati membri a prendere le decisioni giuste per  garantire che i sistemi pensionistici siano adeguati allo scopo”.

Il Libro verde esamina il quadro pensionistico europeo in modo completo ed integrato, sfruttando le sinergie della politica economica e sociale e della regolamentazione dei mercati finanziari. È per questo che in esso sono trattati numerosi temi, come: il prolungamento della vita attiva, il mercato interno delle pensioni, la mobilità delle pensioni attraverso l’UE, le lacune della normativa UE, il futuro regime di solvibilità per i fondi pensione, il rischio di insolvenza dei datori di lavoro, un processo decisionale informato e la governance a livello dell’Unione.

Esso mira in particolare ad affrontare le seguenti questioni:

  • garantire redditi da pensione adeguati e la sostenibilità a lungo termine dei sistemi pensionistici;
  • conseguire il giusto equilibrio tra lavoro e pensione e facilitare il prolungamento della vita attiva;
  • eliminare gli ostacoli per le persone che lavorano in diversi paesi dell’UE, come pure gli ostacoli al mercato interno dei prodotti pensionistici;
  • rendere le pensioni più sicure, nel quadro della recente crisi sconomica, sia nell’immediato che a lungo termine;
  • garantire che le pensioni siano più trasparenti affinché i cittadini possano prendere decisioni informate sui propri redditi da pensione.

La consultazione è un’iniziativa congiunta dei commissari Andor, Barnier (Mercato interno e servizi) e Rehn (Affari economici e monetari) e riguarda sia le politiche economiche e sociali che la regolamentazione del mercato finanziario. Non presenta proposte politiche concrete, ma intende raccogliere opinioni su possibili azioni future a livello europeo.

Il periodo di consultazione durerà quattro mesi (sino al 15 novembre 2010), durante i quali chiunque abbia un interesse per l’argomento può presentare le proprie opinioni su un sito web La vostra voce. La Commissione europea analizzerà poi tutte le risposte ottenute e considererà le migliori linee d’azione per il futuro con cui affrontare queste problematiche a livello UE.

Contesto

Garantire un reddito da pensione adeguato e sostenibile per i cittadini UE è attualmente una priorità per l’Unione e continuerà ad esserlo in futuro. Conseguire questi obiettivi in un’Europa che invecchia costituisce una sfida di rilievo. La maggior parte dei paesi dell’UE ha cercato di prepararsi a questa situazione riformando i propri sistemi pensionistici.

Nel 2008 erano quattro le persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni cittadino UE di 65 anni o più. Entro il 2060 tale rapporto diventerà di due ad uno. La recente crisi economica e finanziaria ha aggravato e amplificato l’impatto di queste tendenze demografiche. Le difficoltà a livello di crescita economica, bilanci pubblici, stabilità finanziaria ed occupazione hanno reso più urgente l’adeguamento delle pratiche di pensionamento e delle modalità di accumulo dei diritti alla pensione. La crisi ha mostrato che occorrono maggiori sforzi per migliorare l’efficienza e la sicurezza dei regimi pensionistici.

Da una recente indagine Eurobarometro è emerso che il 73% dei cittadini dell’Unione si aspetta chiaramente prestazioni pensionistiche ridotte o ritiene di dover posticipare la propria pensione o risparmiare di più per la vecchiaia (cfr. IP/10/773). Il 54% teme che il proprio reddito durante la vecchiaia sia insufficiente a garantire una vita dignitosa, come pure la maggior parte degli intervistati in 17 dei 27 Stati membri dell’UE.